La sezione teatro di TaoArte “abbandonata”: la Celi si dimette, poi ci ripensa

La sezione teatro di TaoArte “abbandonata”: la Celi si dimette, poi ci ripensa

La sezione teatro di TaoArte “abbandonata”: la Celi si dimette, poi ci ripensa

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venerdì 22 Luglio 2011 - 12:37

La direttrice, con una durissima lettera, aveva spiegato al Comitato le motivazioni della decisione: scarsa pubblicità e poche professionalità, risultato pubblico assente. Responsabilità? Solo su di lei. L’allarme sembra essere rientrato

Dove sta andando Taormina Arte? Quale futuro, soprattutto per la sezione teatro? Viene da chiederselo leggendo le parole scritte qualche giorno fa, il 19 luglio scorso, dal direttore artistico della sezione Teatro, Simona Celi. Uno sfogo, una missiva pepata contenente le dimissioni dal proprio mandato poi ritirate poco dopo. Eppure il contenuto testimonia l’evidente stato di insofferenza che si vive e respira intorno alla perla dello Jonio.

Parole secche, in alcuni casi molto dure ma sicuramente sentite, scritte da chi ha il teatro nel sangue e ha trasferito in questi anni la passione nell’azione. Eppure qualcosa, più di qualcosa, non deve essere andata per il verso giusto: «Non posso sopportare che qualcuno punti il dito sull’ipotesi di non avere gente a teatro e che io debba risponderne – afferma in un passaggio della lettera -. […] Dall’alto delle stanze direzionali qualcuno tuona “non c’è pubblico a teatro”. Uno schiaffo dal buio. Le compagnie insorgono ancora, mi insultano. Ovviamente nessuno è disposto a rischiare di non avere pubblico. La gente per strada mi domanda come mai non facciamo pubblicità. Quelli che sanno che abbiamo iniziato mi chiedono quando parte il festival e questo succede anche a pochi metri dal teatro».

La fotografia è tracciata dal racconto successivo: Massimo Ghini, domenica 17 luglio, prima dello spettacolo “Cannibardo e la Sicilia” di Andrea Camilleri, in scena al Teatro Antico, di fronte a 200 spettatori fa un preambolo allo spettacolo, denunciando pubblicamente l’assurda mancanza di pubblicità. La gente applaude in piedi. «Il teatro Stabile di Catania mi manda un comunicato durissimo. Io chiedo scusa – dichiara ancora la Celi -. Basta. La dignità del mio lavoro non cede a questo sistema. Il rischio che la mia credibilità si trasformi in cenere è già in corso d’opera».

Il commento riepilogativo è ancora più amaro, perché sembra tracciare una sorta di “guerra interna” triste e poco gratificante per il sistema artistico-culturale di Taormina. Da una parte sezioni che spendono e godono di visibilità, mentre altre quasi abbandonate sono costrette a pagare la morsa della “critica” degli addetti ai lavori e del pubblico: «Per la sezione lirica, che per sua natura ha meno bisogno di sostegno, campeggiano manifesti e articoli, per la sezione cinema ci regaliamo borsette, magliette e gadget vari con un disimpegno di forze umane e professionali notevole. Mentre la sezione teatro è gelosamente custodita in una clausura doviziosa». Pubblicità ma anche organizzazione: «Ho chiesto di poter avere un assistente competente – continua la Celi -. L’ho individuato in un giovane laureato al Dams in sistemi dello spettacolo, una persona di settore. Fino ad ora mi sono stati assegnati improbabili assistenti, persone da parcheggiare nel mio ufficio, a cui il mio lavoro era sconosciuto così come il linguaggio ad esso correlato che consente i rapporti con le compagnie e l’esterno. La mia richiesta è stata rifiutata e non ritenuta utile. L’ho presa come un’offesa personale. L’unica mia richiesta in questi anni, per un costo complessivo di tremila euro, non è ritenuta utile? Suppongo che il variopinto esercito di assunti, a costi ben più importanti, che ruota intorno al festival del cinema o alla struttura di TaoArte sia ritenuto indispensabile anche se alle volte non si conosce nemmeno la mansione».

Frasi che non hanno bisogno di interpretazioni. A quanto pare la frattura sembra essere rientrata, forse la Celi ha ottenuto le dovute e necessarie garanzie per la prosecuzione del proprio compito. Chissà cosa avranno pensato i componenti del Comitato. (foto blogtaormina.it)

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