A portare alla luce l’attività illecita di Pesce, le indagini avviate dalla Guardia di Finanza a dopo il fallimento sospetto della società Margan Srl, attraverso cui l’imprenditore distraeva beni mobili e immobili
Sandro Pesce, 55 anni, originario di Messina, gestiva un‘articolata serie di attività commerciali nel settore dell’abbigliamento, per distrarre beni mobili e immobili appartenente ad una società, la Margan Srl, dichiarata fallita il 16 gennaio del 2008. Immediato l’arresto dell’imprenditore da parte degli uomini della Guardia di Finanza, con l’accusa di bancarotta fraudolenta e sequestrati beni per oltre 1 milione di euro. Il provvedimento, emesso dal Gip Maria Teresa Arena su richiesta dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Messina Fabrizio Monaco e Maria Pellegrino, è il risultato di una lunga attività investigativa che ha portato alla scoperta di un progetto criminale che prevedeva il graduale e costante svuotamento dell’attivo della Margan Srl, appositamente condotta al fallimento, attraverso un prestanome su cui riversare tutte le responsabilità, amministrative epenale, legate alla prevedibile chiusura.
Pesce attraverso la società ha realizzato ingenti profitti investiti in prestigiosi beni immobili poi distratti in favore di altre società a lui facenti capo, riducendo di fatto la Margan, gravata da debiti esorbitanti, in una condizione di affossamento economico. La ditta, infatti, dopo un eccellente avvio commerciale che aveva determinato negli anni 2000 un fatturato di ben 9 milioni di euro, ha registrato nel tempo una drastica ed inspiegabile riduzione delle vendite, stranamente non controbilanciata da una diminuzione dei costi, in modo da favorirne più facilmente la chiusura. Ciò a discapito dei fornitori e, ovviamente, degli 80 dipendenti, tutti licenziati.
Quello che si deve fare per mettere da parte qualche milioncino!!!!!