Il Comune rinuncia definitivamente all'acquisto di 31 autobus usati

Il Comune rinuncia definitivamente all’acquisto di 31 autobus usati

Il Comune rinuncia definitivamente all’acquisto di 31 autobus usati

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mercoledì 27 Luglio 2011 - 12:14

La giunta ha deciso di revocare l'acquisto e di utilizzare i fondi per comprare pezzi di ricambio. Ma ad inizio anno i revisori dei conti dicevano...

Forse qualcuno ricorderà che tra i tanti paradossi della disastrata Atm uno riguarda una trentina di autobus usati, che il Comune aveva pensato di acquistare, salvo poi rimangiarsi tutto, spinto dalla ferma opposizione dell’ex commissario dell’azienda Cristofaro La Corte. Ieri sera Palazzo Zanca ha deciso di scrivere definitivamente la parola fine sulla vicenda, non sul paradosso. La giunta Buzzanca, infatti, dopo aver deliberato l’impegno di spesa per un importo di 727 mila 465 euro a favore dell’Atm (in conto anticipo della mensilità di dicembre 2011, a saldo dello stanziamento di bilancio 2010), ha esitato la revoca della deliberazione n. 908 del 12 dicembre 2008, relativa proprio all’acquisto di 31 autobus, decidendo al tempo stesso di utilizzare parte della somma disponibile per l’acquisto di pezzi di ricambio per il recupero del parco autobus dell’Atm.

Parte della storia dei 31 autobus è ricostruibile attraverso una relazione prodotta ad inizio anno dai revisori dei conti dell’Atm. In quel documento i tecnici contabili riepilogano i fatti,rammentando che «il Comune di Messina nel mese di febbraio 2009 ha deliberato la somma di 500 mila euro a favore dell’Atm per l’acquisto di autobus usati». I revisori ricordano inoltre che «quella trattativa con una Ditta di Olgiate Comasco che prevedeva la fornitura di 30 autobus non si è mai concretizzata e nel frattempo è nato un contenzioso che potrebbe arrecare un danno economico all’Azienda». Secondo il collegio dei revisori, oltre all’azione legale in corso, il mancato arrivo dei 30 autobus ha generato altri due problemi: uno legato all’inefficienza e all’insufficienza dei mezzi attualmente a disposizione dell’Atm, che rendono il servizio pubblico ben al di sotto dei normali standard qualitativi; l’altro al mancato stanziamento dei “rimborsi” da parte della Regione. «Il mancato arrivo di questi mezzi – si legge testualmente nella relazione – ha prodotto un danno di 4 milioni 350 mila eurol’anno solo per la mancata erogazione dei contributi regionali sui chilometri percorsi ipotizzando che un autobus percorra al giorno km 200 ed escludendo i giorni festivi». Oggi si chiude definitivamente questa storia. Ma il paradosso rimane eccome.

2 commenti

  1. vendo autobus usati per la citta’ piu’ corrotta del mondo (MESSINA) telefonate subito se no demoliro’ tutto GRazie

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  2. ma tutti questi maghi che girano per i corridoi altezzosi sentendosi dei grandissimi… manager, perchè non vanno a casa? perchè non c’è nessuna legge che li mette con le spalle al muro e li inchioda alle loro responsabilità? state contribuendo ad infossare un’azienda, pagate di tasca vostra! pignoriamo, sequestriamo, rifondiamo. evidentemente anche il resto è colluso.

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