Si tratta di 75 lavoratori. "Crocè: percepiscono 580 euro al mese quale sussidio di disoccupazione erogato direttamente dall’assessorato regionale al Lavoro e versano le quote associative"
Non si ferma la battaglia per la stabilizzazione dei 75 lavoratori Asu in forza all’Asp di Messina. Tante le promesse, ma sino a questo momento tutte le azioni di protesta si sono rivelate vane. A riaccendere il dibattito ci ha pensato il sindacato Csa. La dirigente Clara Crocè ha chiesto “l’immediata fuoriuscita dalle cooperative di tutto il personale Asu utilizzato in regime di convenzione presso l’Azienda sanitaria provinciale e contestualmente l’avvio della stabilizzazione”.
Crocè ha inviato una lettera agli assessori regionali al Lavoro e alla Salute, Antonio Scavone e Ruggero Razza, ai dirigenti dei dipartimenti competenti ed ai vertici dell’Asp messinese.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
Il Csa ricorda che due anni addietro l’Asp ha stipulato un protocollo d’intesa con la cooperativa Isvil (che agiva in rappresentanza della coop Il Quadrifoglio di Milazzo) per l’impiego nelle strutture dell’Asp 5 di 75 lavoratori socialmente utili per il triennio 2017-2019.
“Secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa – scrive Crocè – il personale Asu è utilizzato a supporto e assistenza di attività istituzionale dell’Ente anche a copertura dei vuoti in organico. Per quanto concerne la parte economica, l’accordo prevede che alle società cooperative l’Asp eroghi un contributo forfettario annuo di 4mila e 500 euro per la coperture delle spese assicurative (Inail –Rtc), gestionali e amministrative.
SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE E QUOTE ASSOCIATIVE
Per l’attività svolta – incalza Crocè – i 75 Asu percepiscono 580 euro al mese quale sussidio di disoccupazione erogato direttamente dall’assessorato regionale al Lavoro. Pur percependo un sussidio di disoccupazione – sottolinea la sindacalista – i lavoratori versano mensilmente le quote associative: 30 euro alla Isvl e 20 euro al Quadrifoglio. Tale condizione potrebbe configurare una ipotesi di intermediazione di mano d’opera o somministrazione di personale, in evidente violazione delle norme che regolano la materia, così da garantire dei servizi istituzionali pur non erogando la retribuzione contrattuale.
Viste le condizioni inaccettabili nelle quali operano i 75 Asu – conclude Clara Crocè – rimaste tali nonostante le diverse denunce della Csa, in attesa della stabilizzazione, il sindacato chiede l’immediata fuoriuscita dei lavoratori dalle cooperative e l’utilizzo diretto da parte dell’Asp di Messina”.