Al via con la regata nello Stretto lla rievocazione dello sbarco di don Giovanni d’Austria

Al via con la regata nello Stretto lla rievocazione dello sbarco di don Giovanni d’Austria

Al via con la regata nello Stretto lla rievocazione dello sbarco di don Giovanni d’Austria

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giovedì 04 Agosto 2011 - 09:01

All'evento sportivo hanno partecipato quaranta imbarcazioni tra derive e catamarani, impegnate in un percorso a bastone, su due giri di boa nello specchio acqueo tra Grotte e S.Agata

Con la regata velica Messina “Trofeo Don Giovanni d’Austria città di Messina”, organizzata dalla Lega Navale Italiana e dal Circolo Tennis e Vela in collaborazione con i circoli velici messinesi e calabresi, hanno preso il via stamani gli appuntamenti della terza edizione della rievocazione dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria. All’evento sportivo, inserito per la prima volta nel calendario nazionale della Federazione Italiana Velica (FIV), e che è stato coordinato dal presidente della sezione di Messina della Lega Navale Italiana, Carmelo Recupero, con il Comitato di regata, presieduto da Gaetano Beccaria, hanno partecipato quaranta imbarcazioni tra derive e catamarani, impegnate in un percorso a bastone, su due giri di boa nello specchio acqueo tra Grotte e S.Agata, ove ha spirato un vento da nord-nordovest di circa 9 nodi. La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 6, alle 19, al Circolo Tennis e Vela. Gli appuntamenti proseguiranno oggi pomeriggio, alle 18, nello spazio di S. Maria Alemanna, con la conferenza sul tema “Messina sulle rotte di Lepanto”. Dopo i saluti dell’assessore alle politiche del mare, Pippo Isgrò e del presidente dell’Associazione Culturale “Aurora”, Fortunato Manti interverranno il prof. Dario Caroniti (docente di storia delle dottrine politiche presso l’Università degli Studi di Messina “Messina e la battaglia di Lepanto”), il prof. Vincenzo Caruso (Direttore del Museo di Forte Cavalli – “la flotta della Lega Santa nelle acque dello Stretto”), il dott. Antonino Sarica (pubblicista “il soggiorno di don Giovanni d’Austria a Messina”), l’avv. Carlo Marullo di Condojanni ( “il concorso dell’Ordine di Malta e della nobiltà messinese nella battaglia di Lepanto”) e l’architetto Nino Principato ( “le tracce di Lepanto nella città del Peloro”). Al termine dell’incontro che sarà moderato dal dott. Enrico Casale, studioso di storia militare e storia patria, la poetessa Maria Costa reciterà “La Battaglia di Lepanto”. L’iniziativa, promossa dall’Associazione culturale “Aurora” insieme alla “Marco Polo System” di Venezia e realizzato in collaborazione con il Comune di Messina, la Provincia Regionale, Istituzioni, Enti e associazioni locali, domani venerdì 5, si trasferirà all’Arsenale di Palermo – Museo del Mare, ove alle ore 17.30, si terrà l’incontro sul tema “Il soggiorno di Don Giovanni d’Austria a Palermo”. Domenica 7 a Messina, vi sarà l’evento clou, con la rievocazione dello sbarco, il corteo storico e il saluto del Senato messinese a Don Giovanni D’Austria. La manifestazione ricorderà lo storico evento, che vide tra luglio e agosto del 1571 l’Armata cristiana, con 210 galee sottili, 6 galeazze, 25 navi grosse, 3 galeotte e 50 fra brigantini e fregale, 1.805 cannoni, circa 80 mila uomini di cui 28 mila soldati, 12.920 marinai e 43.500 rematori, che si radunò nel porto di Messina sotto il comando di Don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’Imperatore Carlo V. Il 20 luglio 1571 la Flotta Pontificia, al comando di Marcantonio Colonna, luogotenente generale di Don Giovanni, fece l’entrata solenne a Messina salutata dallo sparo dell’artiglieria da tutti i castelli della città. Il Comandante Supremo, Don Giovanni D’Austria, solcava le acque dello Stretto il 23 agosto con 25 galere, mentre tutte le navi alla fonda uscivano per andargli incontro, sparando in segno d’omaggio. La flotta cristiana riuscì a concentrarsi il giorno dopo nel porto di Messina. Il 16 settembre l’Armata salpava da Messina salutata dalle salve d’artiglieria sparate dai castelli della città. Il 7 ottobre dello stesso anno, nelle acque di Lepanto, 180mila uomini si fronteggiavano. Cinque ore sarebbe durata la battaglia, 150 galee turche catturate e 40 affondate e bruciate, 7.600 morti e 15mila feriti di parte cristiana e 35 mila i morti di parte turca.

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