Disagi e disservizi di traghettamento: l‘imbarazzo dell’Associazione equipaggi

Disagi e disservizi di traghettamento: l‘imbarazzo dell’Associazione equipaggi

Redazione

Disagi e disservizi di traghettamento: l‘imbarazzo dell’Associazione equipaggi

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sabato 13 Agosto 2011 - 08:20

Il SASMaNT, facendosi portavoce degli equipaggi a bordo dei mezzi Rfi, denunciano le vergognose condizioni delle navi su cui sono costretti a viaggiare i passeggeri che scelgono il treno per giungere in Sicilia

I ritardi e disservizi che contraddistinguono il servizio di navigazione Rfi nello Stretto, sono purtroppo diventati un’assodata certezza. Al punto quasi che le lamentele avanzate dai tanti passeggeri che si avventurano nella scelta di utilizzare i treno a lunga percorrenza, soprattutto nei giorni d’estate, sono diventate normalità. La questione assume però un tono diverso, su cui forse riflettere un po’ di più, se le critiche vengono mosse da un sigla ufficiale, il SASMaNT, (Sindacato Autonomo Stato Maggiore), portatrice del disagio manifestato dall’Associazione Equipaggi

Il comandante Sebastiano Pino, con una nota inviata ai responsabili del servizio Navigazione di Rfi, ha infatti segnalato lo stato di disagio manifestato dai Comandi di bordo per il pessimo servizio di traghettamento offerto a causa di scelte aziendali ritenute sbagliate. Condizioni che, a detta di Pino, sono «probabilmente legate ad un cinismo economico di dirigenti legati ai miraggi di contenimento dei budget aziendali, ma che arrecano gravissimi disagi ai passeggeri».

Ma veniamo alla nota diffusa dal sindacato che manifesta il disagio mostrato dall’Associazione degli equipaggi delle navi traghetto per la pessima qualità del servizio offerto al pubblico in questi giorni di incremento di traffico.
«Solitamente in questi periodi – si legge nel documento – tutti gli equipaggi sono sensibilizzati a dare il massimo impegno per venire incontro alle esigenze di mobilità dei cittadini italiani e dei tanti turisti che ancora, nonostante tutto, si ostinano a scegliere la nostra terra come meta di vacanze e a scegliere il treno come mezzo per raggiungerla provenendo dal Nord Italia. Quanto successo ieri risulta semplicemente scandaloso e dovrebbe far arrossire più di una persona per delle scelte dannose per il servizio di traghettamento. Come noto, da un bel po’ di tempo i treni a lunga percorrenza subiscono continui regolari ritardi dell’ordine di un paio d’ore al giorno. Soprattutto i treni 1931 (Venezia – Sicilia); 1927 (Milano – Sicilia) e 1943 (Torino – Sicilia). Con l’incendio della stazione di Roma Tiburtina le cose sono peggiorate, ma attribuire i ritardi odierni all’incendio del 24 luglio scorso, sembra strumentale e non veritiero. Ieri, 12 agosto, fin dal mattino si preannunciava una giornata epica per i poveri viaggiatori che avevano scelto il treno per raggiungere la Sicilia, si andava dai 10 minuti del 723 (Roma – Sicilia) ai 430 minuti del 1931 (Venezia – Sicilia) e a seguire 191 minuti per il 1943 e 396 minuti per il 1927. In situazioni del genere storicamente il servizio Navigazione si preparava per cercare di far recuperare qualcosa dei ritardi o comunque si faceva in modo di avere pronte le navi a Villa San Giovanni per traghettare il più velocemente possibile i treni arrivati e ridurre al minimo i disagi ai malcapitati passeggeri. Invece questa volta succede che, per scelte incomprensibili ed ingiustificabili in questo contesto, il servizio Navigazione riesce a peggiorare la situazione aumentando i ritardi e lasciando i poveri passeggeri sui binari di Villa San Giovanni, sotto il sole cocente dell’11 agosto: 30 minuti il 1943; 80 minuti il 727; 89 minuti il 1927 e 100 minuti in più per traghettare il 1931 che è giunto a Messina marittima con un ritardo di 530 minuti = 8 ore e 50 minuti. Una vergogna per tutti no»i.

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