Da una parte si contesta il fatto che le condizioni di Tremestieri spesso “costringono” ad utilizzare gli altri porti, dall’altra che le sentenze del Tar già emesse sono state ignorate anche dalla nuova ordinanza
«La decisione di mantenere la Ztl anche sull’approdo periferico di Tremestieri appare illogica ed irragionevole». E poi: «Il ticket è stato concepito come una sorta di “tassa d’ingresso” da pagare al Comune di Messina per l’attraversamento della città». E ancora: «E’ evidente l’intenro elusivo della “seconda edizione” dell’ecopass messinese, la quale perpetua quello che il Tar ha già qualificato come un “caso di scuola” di sviamento di potere». In definitiva: «L’ordinanza è in violazione delle sentenze del Tar ed è pertanto da giudicarsi nulla e/o inefficace». Ecco, in sintesi, le contestazioni che l’Aias (Associazione imprese autotrasportatori siciliani) muove nei confronti del Comune e del sindaco-commissario Buzzanca, riproponendo un ricorso al Tar del Lazio anche contro la nuova ordinanza («la seconda edizione») dell’ecopass. Questo perché, secondo i legali dell’Aias, non sono stati affatto superati i “vizi” della prima edizione, che era già stata in sostanza “bocciata” dalla giustizia amministrativa. In sintesi: Ztl in aree demaniali, inquinamento “solo” acustico, pagamento anche a Tremestieri, inadeguatezza di quest’ultimo porto. Questi i punti cruciali.
Che saranno anche al centro di un incontro, che si terrà oggi a Villa San Giovanni tra i rappresentanti della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) e quelli dei Comuni di Villa e di Messina (che sarà rappresentato da Melino Capone). In questo caso il concetto contestato è semplice: posto che l’ecopass ha lo scopo dichiarato di indurre i mezzi ad utilizzare il porto di Tremestieri piuttosto che quelli del centro città, come la mettiamo quando Tremestieri è totalmente o parzialmente inutilizzabile? Una delle richieste che verranno fatte, dunque, sarà di equiparare la rada San Francesco a Tremestieri tutte le volte in cui l’approdo a sud non potrà accogliere il transito dei tir. In ogni caso un dato è certo: l’ecopass non piace agli autotrasportatori. Che sono nuovamente sul piede di guerra.