Il segretario cittadino Grioli, e quello provinciale Bartolotta,invitano l’amministrazione e la città ad una scossa: «Messina rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano »
Qualche giorno di silenzio, dovuto forse allo “stordimento” per quello che ora più che mai può essere definito un vero e proprio schiaffo alla città dello Stretto. Oggi finalmente una reazione: quella del Partito Democratico sulla beffa del mancato inserimento delle opere connesse e compensative per Messina nell’atto integrativo all’accordo di programma (sottoscritto nel lontano 2003 e oggi aperto anche agli enti locali) necessario per ottenere dal Cipe l’ok definitivo al progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto (vedi articolo correlato).
In un nota sottoscritta dal segretario cittadino Giuseppe Grioli, e provinciale Giuseppe Bartolotta, si evidenzia come le richieste avanzate dal Comune di Messina e ben esplicate nella delibera presentata dalla Commissione Ponte – approvata il 25 gennaio del 2010 e mai citata nel documento integrativo – siano state completamente ignorate. Nulla delle opere previste, ad eccezione della metropolitana del mare, verrà finanziata dal Ministero delle Infrastrutture. Come previsto infatti dagli art 6-7-8 dell’accordo, saranno di competenze del Comune di Messina e di Rfi. E proprio la società di trasporto pubblico non manca di essere chiamata in causa dai rappresentanti del Pd: «Si continuano a dismettere treni, navi e strutture, ci sono tutte le premesse perché Messina resti in mano con un pungo di mosche».
Il Partito democratico ha dunque convocato per mercoledì 15 un incontro con la segreteria provinciale per decidere quali azioni mettere in campo in merito ad una situazione che rischia di condannare ulteriormente Messina a “Cenerentola” dello Stretto. Sempre per giorno 15, lo ricordiamo, era stato fissato l’incontro tra Buzzanca e l’amministratore delegato di Rfi Michele Marco Elia, inizialmente previsto per il 6 settembre ma poi saltato, per via, stando almeno alla versione “ufficiale”, del concomitante sciopero generale della Cgil. Alla base del rinvio, tuttavia, non va dimenticata la richiesta di incontro avanzata dal presidente della Commissione Ponte Nicola Barbalace, appuntamento che alla luce degli ultimi sviluppi risulta ancora più importante. Non è escluso dunque che anche l’incontro di mercoledì subisca ulteriori slittamenti. Da non dimenticare, infine, il tavolo romano del 23 settembre che permetterà al presidente Ciucci, in qualità di Commissario straordinario per le opere propedeutiche e funzionali alla grande opera, di incontrare Barbalace, il presidente del consiglio Previti e una delegazione di consiglieri. (EDP)
spero che Nicola non dimentichi tutte le discussioni fatte con amici nei corridoi della facoltà……
Finalmente….Invece di vuote e controproducenti proteste è l’ora di unire le forze per il futuro di Messina.
Basta con posizioni ostili alla città.
Se il ponte sarà realizzato deve essere il ponte di Messina… e Messina deve essere dotata delle opere di supporto e compensative.
Non bisogna rafforzare l’idea che il ponte è un’opera imposta dal governo contro il volere dei messinesi.
Il ponte è voluto dai messinesi per rilanciare la città e la provincia attraverso opere connesse e compensative che devono essere il volano dello sviluppo di Messina.
Se il ponte non sarà realizzato sarà una decisione del governo…è ininfluente il ruolo no-ponte, uno sparuto gruppo di benestanti figli di papà dal futuro garantito.
DE Angelis, non sono un figlio di papà, ho sulle spalle 9 anni di disoccupazione da laureato (senza calci), sono tutt’alro che un benestante, non so che futuro avranno i miei tre figli ma il ponte è imposto dal governo, eccome! E si vede dal No alle opere compensative. Vedrai quando tutto si feremerà con grande sciupio di soldi pubblici (cioè nostri). E finitela di insultare chi la pensa in modo diverso dal vostro. Avete un’idea molto strana di democrazia e libertà di pensiero. Quanto al volano…cambia accento: vedi come volano le vostre speranze?