Per le due consigliere di Circoscrizione "violano le norme in vigore e rischiano di trasformarsi in una caccia alle streghe 3.0"
MESSINA – “Nel corso del nostro primo anno di attività abbiamo presentato oltre 300 segnalazioni su disagi e disservizi ai dipartimenti comunali. Ebbene, sono rimaste inevase chissà su quale scrivania. Adesso il sindaco vuole attivare il sistema delle segnalazioni via whatsapp, in violazione alle normative sulla protezione dei dati personali, anche quelle europee”.
Le critiche giungono da Debora Buda e Lorena Fulco, rispettivamente consigliere della IV e V Circoscrizione.
“Apprendiamo dalla pagina facebook del primo cittadino Cateno De Luca – evidenziano – di quella che potrebbe essere definita una caccia alle streghe 3.0, addirittura con la promessa irrealizzabile di sconti o esenzioni sui tributi locali”.
Buda e Fulco entrano nel merito delle loro segnalazioni. “Abbiamo fatto presente agli organi competenti, con tanto di documentazione protocollata, intasamenti e mancati svuotamenti di cassonetti, accumuli di sporcizia con conseguente intasamento dei tombini. Ed ancora abbiamo segnalato la presenza di animali (topi e insetti) in varie parti della città, buche sul manto stradale, carcasse di auto e mancate scerbature”.
Le due consigliere, appartenenti al movimento “Vento dello Stretto” hanno rimarcato di avere utilizzato “i canali istituzionali come è nostro uso e costume fare. Purtroppo abbiamo riscontrato disattenzione e mancanza di programmazione da parte di questa Amministrazione comunale e ci preme precisare che a tali segnalazioni vanno aggiunte gli incontri con i dirigenti di tutti i dipartimenti interessati e con gli assessori, al fine di ottenere risposte più rapide.
Buda e Fulco si chiedono infine “come il sindaco ritenga che con un servizio in stile ‘call center’ si possano risolvere le mancanze degli organi preposti, quando le numerosissime istanze, avanzate nell’interesse della comunità che siamo orgogliose di rappresentare, restano lettera morta”.
Sindaco tolga subito questa schifezza di segnalazioni via WhatsApp. Le racconto cosa mi è successo ieri: alle 13 sono andato a prendere mia figlia a scuola, Verona Trento via XXIV Maggio, mentre stavamo per andare via si avvicina un signore piuttosto agitato, mi chiede se fossi stato io ad aver fatto la foto alla sua vettura il giorno prima. Ragionando sull’accaduto e visto che potevo dimostrare che all’ora del fatto ero a lavoro, dopo circa 10 minuti ci siamo stretti la mano.
Però, signor Sindaco, se al posto di quella persona ci fosse stato una persona “meno battezzata” secondo lei come poteva andare? Per cui per evitare spiacevoli fatti che poi ricadranno sulle sue decisioni la esorto a rivedere questo atto folle.
Cordiali saluti.
Buonasera volevo confermare quanto detto dalle consigliere di quartiere. Nonostante le loro innumerevoli segnalazioni non le tengono in considerazione, pertanto l’unica cosa da fare per il sindaco è fare scomparire le circoscrizioni: è solo spreco di denaro pubblico quindi farebbero bene a dimettersi e non mangiarsi i soldi del comune
Il sindaco sceriffo sconosce la normativa in materia di privacy e prosegue nella sua attività denigratoria. Non gli sono bastati, evidentemente, i richiami del garante allorquando pubblicò le foto dei bimbi in costume da bagno. Vergognoso.