Colpaccio della casa editrice Iperborea che si assicura l'unica opera narrativa del poeta svedese appena insignito del Nobel
Venerdì 18 novembre Iperborea pubblicherà "I ricordi mi guardano" del premio Nobel 2011 Tomas Tranströmer, con una traduzione dallo svedese di Enrico Tiozzo e un'introduzione di Fulvio Ferrari (pp: 72 – prezzo: € 9,00).
Scritto nel 1996 e unica opera narrativa del più grande poeta svedese vivente, "I ricordi mi guardano" è il libro in cui Tranströmer apre il suo scrigno dei ricordi per raccontare con grazia d’ispirazione e con la leggera spontaneità di una confessione intima le esperienze dell’infanzia che hanno un posto speciale nella sua memoria, nella sua formazione di uomo e di poeta. In una recente intervista lo stesso Tranströmer lo ha definito "un libro perfetto per avvicinarsi alle mie poesie, la migliore introduzione alla mia opera".
Otto brevi racconti immortalano episodi, immagini, piccole grandi avventure interiori nella quotidianità di un ragazzino curioso e di acuta sensibilità che vede nel mondo un incantato territorio da esplorare. Con lui riviviamo la scoperta mozzafiato del Museo Nazionale, “gigantesco, babilonico, inesauribile!”, con i due scheletri di elefanti all’ingresso come imponenti custodi delle sue meraviglie. Con lui percorriamo la strada, ogni volta più lunga e piena di aspettative, per raggiungerlo, ma non quella del ritorno, che Tranströmer dice di non ricordare, come se da allora non avesse mai abbandonato quel regno magico del sapere. È la scienza, il mistero della natura, ad aprirgli il grande libro del mondo, quella che senza saperlo lo arricchisce già in tenera età di tante “esperienze della bellezza”. “Scoprire, raccogliere, esaminare” è il metodo che lo ispira quando, munito di barattolo e retino, inizia a collezionare insetti, mentre “un altro museo, enorme”, cresce dentro di lui. Se il suo desiderio infantile è di diventare ingegnere ferroviario, sono le romantiche locomotive a vapore ad affascinarlo più dei sistemi tecnologici, così come la sua iniziale passione per la storia e la geografia – più che la letteratura – lo porta e sognare la lontana Africa. E ancora il suo primo incontro con le differenze sociali attraverso i compagni di scuola, con le ideologie politiche estremizzate dalla Guerra Fredda, e con le biblioteche, tra cui rimane fedele a quella piccola di quartiere che confina con i bagni pubblici, perché vi giungono i vapori delle piscine, l’eco delle voci e della vita accanto: nelle altre l’aria è ferma, pesante, e i libri hanno un odore diverso.
I ricordi mi guardano è un delicato documento umano e letterario scritto con una lingua semplice, fresca, immediata, ma che ha il potere evocativo della grande poesia. Un libro ricco di spunti per riflettere, immaginare e conoscere, che ci avvicina al sentire di uno dei maggiori scrittori del nostro tempo e ce ne fa scoprire l’illuminante apertura all’uomo e al mondo.
E' la sesta volta che gli autori svedesi sono stati insigniti del Nobel per la Letteratura. Dopo una romanziera (Selma Lagerlöf, 1901), un poeta e narratore (Verner von Heidenstam, 1916), un poeta (Erik Karlsfeldt, 1931), un romanziere (Pär Lagerkvist, 1951) e una coppia di scrittori vincitori ex aequo (Harry Martinson e Eyvind Johnson, 1974), l’Accademia premia Tomas Tranströmer “perché attraverso le sue immagini condensate e translucide ha offerto un nuovo accesso alla realtà”.
Alcune note biografiche su Tomas Tranströmer: nato a Stoccolma 1931, è scrittore, poeta e traduttore. Laureato in psicologia, ha alternato per anni il lavoro di psicologo con la scrittura, pubblicando la prima raccolta di versi, 17 Poesie, nel 1954. Prima del Nobel ha vinto i più prestigiosi premi letterari internazionali, tra cui il Premio del Consiglio Nordico, massimo riconoscimento scandinavo, e in Italia il Premio Nonino. Sono disponibili in italiano due raccolte poetiche, edite da Crocetti Editore. Tra i suoi più grandi ammiratori, Iosif Brodskij, Bei Dao, Seamus Heaney e Derek Walcott.