Riflettori dell'Ars sul direttore scientifico Irccs, Bramanti: incompatibile?

Riflettori dell’Ars sul direttore scientifico Irccs, Bramanti: incompatibile?

Rosaria Brancato

Riflettori dell’Ars sul direttore scientifico Irccs, Bramanti: incompatibile?

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mercoledì 06 Novembre 2019 - 08:19

Il deputato regionale Claudio Fava ha scritto all'assessore Razza. Intanto a Messina c'è un esposto.

L’ incarico di direttore scientifico dell’Irccs al professor Dino Bramanti finisce sotto i riflettori. All’Ars è il deputato regionale Claudio Fava a scrivere all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza in merito a profili d’incompatibilità del direttore scientifico in quanto consigliere comunale. A Messina intanto un esposto trasmesso alla Corte dei Conti, all’Anac, alla Procura, punta il dito sulla conferma dell’incarico al professor Bramanti nonostante da un mese sia andato in quiescenza dall’Università avendo festeggiato un mese fa 70 anni.

Incarico fino a 72 anni

Sia Fava che l’esposto si basano sul decreto firmato l’ 8 maggio del 2016 dall’allora ministro alla sanità Beatrice Lorenzin con il quale veniva nominato come direttore scientifico dell’IRCCS di Messina il professor Placido Bramanti. La nomina ha durata quinquennale, pertanto scade nel maggio del 2021. A quella data però il direttore scientifico avrà 72 anni, ben oltre il limite stabilito dalla legge Madia per il conferimento di incarichi nella Pubblica amministrazione per personale andato in quiescenza.

Fava: è andato in pensione

Il deputato regionale Claudio Fava si sofferma proprio su questo punto: “a decorrere dalla data del 1 ottobre 2019 il professor Bramanti è stato collocato in quiescenza da dipendente dell’Università di Messina per raggiunti limiti di età. Ma, nonostante la procedura di messa in quiescenza, il professor Bramanti mantiene a tutt’oggi il contratto di prestazione d’opera con la struttura dell’IRCCS”.

Il ruolo di consigliere comunale

Fava ricorda poi come dal giugno dello scorso anno Bramanti sia stato eletto consigliere comunale in qualità di “miglior perdente” tra i candidati sindaco. Ed è questo doppio ruolo di direttore scientifico dell’Irccs e di consigliere comunale che spinge Fava ad interrogare l’assessore Razza.

“Incompatibile e inopportuno”

Chiedo quindi di sapere se l’assessore non ravvisi il concreto rischio di esistenza di profili di incompatibilità con la carica attualmente ricoperta in seno all’IRCCS del professor Bramanti derivanti  dalla mutata condizione lavorativa dello stesso. Se non ravvisi, inoltre, un’ inopportunità derivante dall’incarico politico ricoperto, ad oggi, dal professor Bramanti

Il ricorso elettorale 2018

Sull’incompatibilità di Bramanti in Aula c’è anche un ricorso elettorale presentato un anno fa da Cettina Buonocore, prima dei non eletti nella lista Ora Messina, alla quale, in base alla normativa, spetterebbe lo scranno in caso di accoglimento del ricorso.

L’esposto finito all’attenzione della Procura e della Corte dei Conti riguarda la delibera firmata il 13 ottobre dai vertici dell’Irccs-Piemonte relativamente all’incarico di direttore scientifico fino alla naturale scadenza del decreto ministeriale (ovvero maggio 2021).

La richiesta di pareri

Non si tratta quindi di una proroga, ma della prosecuzione dell’incarico in virtù del decreto ministeriale firmato nel 2016 con il quale si prevedeva una durata quinquennale. Il direttore generale dell’Irccs Vincenzo Barone infatti sin da luglio, in vista dell’imminente pensionamento del professor Bramanti, ha chiesto lumi sia all’Inps che al Ministero della sanità.

Nel mese di luglio quindi sono stati chiesti chiarimenti all’Inps in merito alle questioni contributivi in vista del collocamento in quiescenza dal 1 ottobre, per compimento del 70esimo anno d’età.

Allo stesso modo è stato chiesto al Ministero della salute un parere in merito alla sussistenza di eventuali profili ostativi alla prosecuzione dell’incarico da parte del Prof. Placido Bramanti fino alla scadenza contrattuale pattuita, in base alla normativa della legge 14 del 2014.

Il silenzio- assenso del Ministero

La richiesta è datata fine luglio e poiché il Ministero non ha risposto fino ad ottobre, il manager dell’Irccs ha proceduto in virtù del silenzio-assenso, ritenendo quindi l’insussistenza di profili ostativi alla prosecuzione dell’incarico fino alla scadenza naturale del contratto. A rafforzare il silenzio-assenso è stato anche il fatto che il Ministero finora non ha indetto alcun bando per la selezione dei candidati per la nomina di direttore scientifico dell’Irccs.

I revisori

A sollevare alcune perplessità però è stato il Collegio dei revisori non appena pubblicata la delibera relativa all’incarico. Su sollecitazione dei Revisori è stato quindi chiesto un parere anche al Ministero della Funzione Pubblica. Frattanto però è arrivato il parere positivo del Ministero della sanità (sia pure fuori tempo massimo perché la delibera era già stata pubblicata) che ha posto fine a qualsiasi incertezza.

Fin qui la questione della riforma Madia che vieta il conferimento di incarichi dirigenziali a dipendenti della PA andati in quiescenza.

Avrà invece ulteriori capitoli l’interrogazione del deputato Claudio Fava in merito all’incompatibilità del direttore scientifico con il ruolo di consigliere comunale.

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