Torna il sereno a Scienze politiche: regolarizzate le lauree “difformi”. Tomasello: «Decisivo il nostro intervento»

Torna il sereno a Scienze politiche: regolarizzate le lauree “difformi”. Tomasello: «Decisivo il nostro intervento»

Danila La Torre

Torna il sereno a Scienze politiche: regolarizzate le lauree “difformi”. Tomasello: «Decisivo il nostro intervento»

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giovedì 10 Novembre 2011 - 09:53

Il CUN ha concesso l’atteso nulla osta alla regolarizzazione delle carriere dei laureati nel corso di laurea di “Scienze delle relazioni internazionali” CL-36. Il rettore gonfia il petto e critica l’eccessivo clamore dato alla vicenda, ma i protagonisti hanno temuto seriamente di vedere vanificati impegno e sacrifici

Possono finalmente tirare un sospiro gli ex studenti di Scienze politiche , la cui laurea rischiava di non valere nulla perché conseguita con crediti non riconosciuti dal Miur. Nella serata di ieri, infatti, il CUN ha dato l’atteso nulla osta alla regolarizzazione delle carriere dei laureati nel corso di laurea di “Scienze delle relazioni internazionali” CL-36 della facoltà attualmente presieduta dal professore Andrea Romano. A darne comunicazione, tramite comunicato stampa , è il rettore Francesco Tomasello, il quale tiene a precisare che «i laureati non avevano debiti formativi ma avevano acquisito crediti non riconosciuti dalla nuova griglia informatica dell’offerta formativa. Si chiude così una vicenda – continua Tomasello – che ha visto l’Università impegnata in prima linea, come sempre in tutte le altre questioni istituzionali». E’soddisfatto e non ne fa mistero il magnifico, orgoglioso di «aver risolto questa come le innumerevoli problematiche che purtroppo investono il sistema in una fase di profondo cambiamento». Nulla di scandaloso, dunque, secondo Tomasello, in questa vicenda che ha coinvolto una trentina di laureati che, per settimane, hanno temuto di aver conseguito solo un pezzo di carta privo di qualsiasi valore e di dover tornare a mettersi sui libri dopo aver festeggiato con parenti ed amici un traguardo importante quale è la laurea. Del resto – evidenzia il rettore – quello messinese non è stato neanche l’unico caso in Italia e «analoga situazione è stata rilevata all’Università di Perugia ma non ha suscitato lo stesso clamore registrato nella nostra sede». Troppo clamore per nulla, pare dire Tomasello, il quale però non può negare che le persone direttamente coinvolte in questa storia erano seriamente preoccupate perché rischiavano di vedere vanificati il loro impegno e sacrificio dopo anni di studio: «i laureati e le loro famiglie – afferma Tomasello – possono rasserenarsi ed essere consapevoli del fatto che le loro lauree, dopo l’intervento decisivo e fattivo dell’Università di Messina, abbiano validità a Messina e in ogni altro angolo del Paese». (DLT)

3 commenti

  1. Qualcuno chieda al rettore se agli studenti laureandi sono state sanate le stesse materie degli studenti laureati!!! Il grande capo +++++++++ si indigna per questa situazione a dir poco disgustosa! E i responsabili devono comunque pagare la loro incompetenza!

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  2. Il grande capo +++++++ chiede inoltre alla redazione di andarsi ad informare presso la facoltà in questione per vedere se effettivamente è “tornato il sereno”!

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  3. Ad oggi i laureandi non sanno ancora se la loro carriera è giusta. Lunedì ci sarà un appello straordinario e il rettore non ha compreso l’esigenza di modificare il RAD ministeriale per tutti gli studenti. Ha creato disparità. Direi che il comunicato, oltre a peccare per l’italiano, è una sorta di manifesto per gonfiarsi davanti lo specchio e alla finestra, nascondendo la realtà che c’è dietro. Domani si avranno altre notizie probabilmente e allora potremo gioire tutti dei risultati. I meriti non sono solamente del Rettore che in questo caso, insieme all’università che rappresenta, ha creato i problemi e successivamente li ha semi-risolti e malamente.

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