L’obiettivo è di analizzare i dati epidemiologici, etiologici, clinici e terapeutici delle patologie che più di frequente sono legate alla principale
Cosa si nasconde dietro l’epilessia? Cosa la caratterizza? Ma soprattutto quali sono quelle patologie ad essa strettamente connesse che coinvolgono la sfera psichiatrica e neuropsicologica? A questi e ad altri interrogativi risponderanno i professionisti riuniti il 2 e 3 dicembre al palazzo dei congressi del policlinico per il convegno “Co-morbidità vere o secondarie nelle epilessie del bambino”.
Due giornate (venerdì dalle 9 alle 18, 45 e sabato dalle 9 alle 13) durante le quali si confronteranno neurologi, neuropediatri e neuropsichiatri infantili per analizzare in particolare la relazione tra epilessia e disfunzioni cognitive permanenti o transitorie; recenti studi, infatti, hanno dimostrato come problematiche di carattere psichiatrico e neuropsicologico siano presenti nel 30-50% dei bambini e degli adolescenti con epilessia. L’incontro di studio, organizzato dalla UOC di neuropsichiatria infantile, diretta dal prof. Gaetano Tortorella, si rivolge a medici, logopedisti, psicologi, infermieri pediatrici, fisioterapisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici di neurofisiopatologia.
La prima parte della mattinata, venerdì 2 dicembre, sarà dedicata alle lezioni magistrali di tre noti studiosi, “maestri” dell’epilettologia europea: Thierre Donna, Francesco Guzzetta e Charlotte Dravet; da lei in particolare prende il nome la “sindrome di Dravet”, una forma epilettica generalizzata e sintomatica che insorge entro il primo anno di vita, caratterizzata da prognosi grave e da un ritardo psicomotorio ingravescente.
L’obiettivo di questo convegno è quello di analizzare i dati epidemiologici, etiologici, clinici e terapeutici delle patologie che più di frequente sono connesse con l’epilessia per facilitare la diagnosi e la comprensione della loro implicazione nel trattamento “globale”. Sono numerosi, infatti, i sintomi legati a questa malattia e spesso scaturiscono da diversi fattori: età di comparsa, gravità, circostanze di esordio, caratteristiche individuali, reazioni familiari e problemi associati; da qui la necessità di tener conto dei diversi elementi che possono entrare in gioco.
È necessario che chi si prende cura del bambino con epilessia sia capace di scegliere tutti quei trattamenti, non solo farmacologici, che consentono di raggiungere un maggiore controllo delle crisi insieme ad un livello ottimale di funzionamento e di qualità di vita.