Il Cedav porta la voce delle vittime nei processi di femminicidio. A Messina sarà parte civile anche al processo per l'omicidio Musarra
Il Centro donne antiviolenza di Messina parteciperà al processo per l’omicidio di Alessandra Musarra. E lo farà col ruolo riconosciuto al nostro ordinamento da chi ha subito un danno dal reato commesso o dall’imputato.
Il Cedav si è infatti costituito parte civile, assistito dall’avvocato Maria Gianquinto, all‘udienza preliminare a carico di Cristian Ioppolo, l’ex fidanzato della ragazza accusato di averla strangolata nella sua abitazione, la notte tra il 6 e il 7 marzo scorso.
“Da oltre 30 anni il CeDAV lavora per l’autodeterminazione delle donne contrastando tutte le forme di violenza e prevaricazioni che subiscono in tale contesto. La convenzione di Instabul ai cui principi si inspira lo statuto del CeDAV ha definito la violenza contro le donne una violazione dei diritti umani che impedisce la piena cittadinanza delle donne e lo sviluppo del loro benessere psicofisico e la partecipazione alla vita della comunità”, spiega l’associazione presieduta da Simona D’Angelo, in una nota.
“Tale iniziativa non è nuova in quanto già il CeDAV si è costituito parte civile nel procedimento penale relativo all‘omicidio di Omayma,la mediatrice tunisina uccisa dal marito, e ciò in coerenza con il nostro impegno quotidiano a contrasto delle violenza sulle donne che è un problema di tutta la comunità e non solo da considerare privato La costituzione di parte civile del CeDAV sottolinea infatti che la violenza contro le donne non riguarda solo la donna che l’ ha subita bensì tutte le donne e la comunità stessa”