La proposta: Via Megacle. Una via alla Concordia

La proposta: Via Megacle. Una via alla Concordia

Daniele Ferrara

La proposta: Via Megacle. Una via alla Concordia

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domenica 02 Febbraio 2020 - 08:10

Nei giorni scorsi si è registrato lo scontro sull'intitolazione della via che si trova davanti Palazzo Zanca. Tempostretto ha una proposta che potrebbe essere la soluzione. Ecco quale.

Le parole che seguono, sono destinate alla popolazione tutta, ma in particolare vogliono richiamare l’attenzione dei Consiglieri del Comune di Messina e della classe intellettuale interessata alla questione.

La querelle sulla via della pace

Ha destato scalpore recentemente la questione della dedicazione della via di passaggio antistante Palazzo Zanca, che andrebbe nomata “Via dei Costruttori di pace, di giustizia e di nonviolenzaper volontà del Consiglio Comunale. Pronta è stata la controproposta dell’architetto e storico Nino Principato, il quale sostiene che la via andrebbe intitolata “Via Elpide”, insegne poetessa messinese (o palermitana) del tardo Impero e moglie di Severino Boezio. Ne è sorta una querelle. Voglio esprimere un personale commento allo scopo di riflettere su tutta la situazione e su entrambe le visioni e infine proporre una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti: sia il Consiglio e il suo indirizzo, sia i dotti messinesi devoti al recupero identitario.

L’intitolazione dei luoghi urbani ha da sempre lo scopo di renderli identificabili ma è anche un modo per influenzare una popolazione. Pertanto, occuparsene comporta un’enorme responsabilità nei confronti della cultura messinese e siciliana! Poiché la popolazione risponderà, ai titoli dati a vie e piazze, consciamente o inconsciamente.

Tra pace e identità

In ogni caso, non è mia intenzione schierarmi né da una parte né dall’altra, semmai rilevare le necessità di entrambe. Vedo, e approvo, il sentimento di devozione alla pace e alla giustizia; vedo, e approvo, il sentimento d’attaccamento alla storia e all’identità.

Valori universali

Cosa suscita lo scontro? Il nome scelto per la via è forse troppo dispersivo, il suo significato più profondo – come una sagoma marcata ma priva di qualunque colore – rischia di non essere veicolato adeguatamente ed essere frainteso. Fatta eccezione per la pace e la giustizia che sono valori universali (chi direbbe “non mi piace la pace, preferisco la guerra” o “non approvo la giustizia, voglio l’ingiustizia”?), ha una connotazione ideologica. La nonviolenza non è un valore assoluto al pari dei due concetti che lo precedono, ma appartiene all’ambito della politica ed è un concetto preciso in quanto ideologia, non astratto come gli altri due. Ebbene, oggi ci troviamo in un tempo in cui, in generale e al di là di tutto, vogliamo (e dobbiamo) il più possibile distaccarci dalle ideologie di tutte le frange (tutte tutte), e concentrarci sull’asettico bene comune.

Via Elpide?

Dedicare una via a Elpide è una bellissima idea, lo ritengo sia per l’individuazione d’un personaggio nelle antichità, sia perché si tratta d’una valente donna nostra compatriota, essendo i personaggi femminili ancora oscuri e tenuti in disparte pure nella toponomastica. Lodo l’idea, ma temo che non sia quella la più appropriata collocazione: quella strada, lungi dall’essere un canale di circolazione principale, più che altro ha uno scopo cerimoniale, essendo il punto di passaggio delle autorità che si recano a Palazzo Zanca ed essendo ufficialmente parte (finora) della Piazza dell’Unione Europea, dunque è un luogo di politica, e serve pertanto un nome di statista non celeberrimo ma abbastanza rappresentativo.

Andare oltre lo scontro

Entrambe le opzioni, come prima si è spiegato, hanno dei difetti che le espongono a critiche. Cosa fare allora, perché le fazioni trovino compiacimento entrambe e allo stesso modo la popolazione si senta rappresentata al meglio?

Il passato dimenticato

Colgo l’occasione per evidenziare ciò che da troppo tempo ci stiamo dimenticando: l’esempio del passato. Abbiamo nomi di uomini e donne che hanno fatto grande la nostra patria (messinesi e non), ma le loro vie si trovano incassate, in posizioni impervie o sconosciute, lungi dall’essere luoghi di passaggio principali – quando esistono! –, essendo d’essi unica colpa l’avere compiute le loro imprese in un’epoca troppo distante dalla nostra. Sembrano azioni giuridiche cadute in prescrizione: pare lecito, normale e comprensibile, dimenticare grandi personalità morte migliaia d’anni fa, anche quando hanno fatto molto più di quelle che le hanno succedute. Moltissimi nomi, che se dovessimo elencarli l’articolo raddoppierebbe in lunghezza; è lecito, è normale, è comprensibile dimenticarsene?

L’imperativo apollineo del “Conosci te stesso/a!” non vale solamente per le personalità, ma anche per le popolazioni: “Tu, popolo, conosci chi sei davvero!” ci raccomanda il dio Apollo da Delfi.

Le “Storie Peloritane”

Nelle nostre pubblicazioni della serie Storie Peloritane, così come in articoli indipendenti, sono contenute le vicende di figure delle quali abbiamo insistentemente domandato: “Quando gliela dedichiamo una via?”. Materiale ce ne sarebbe in abbondanza, e in particolare ora ci riferiremo a uno che crediamo possa risolvere il conflitto nel migliore dei modi (realizzando la Pace, tanto per cominciare!). Ed ecco la proposta che oso avanzare, a beneficio delle istituzioni e della comunità tutta (Senatus Populusque Messanensis).

La proposta: via Megacle

È esistito un certo uomo chiamato Megacle, il quale era l’elemento di spicco – statista e maggiorente al tempo stesso – a Messina nel tempo in cui Agatocle prendeva il potere a Siracusa (fine IV sec. a.C.). Megacle era forse il più accanito avversario del Tiranno e gli muoveva una guerra personale, motivo per cui Agatocle decise d’assediare Messina per stanarlo, offrendo un ultimatum: se il politico zancleo fosse stato consegnato, la città sarebbe stata salva, altrimenti sarebbe stata annientata e la popolazione schiavizzata.

Pronto a morire per Messina

Spontaneamente, Megacle decise di sacrificarsi e si presentò al campo siracusano affermando d’essere pronto a morire per salvare Messina, e terminò il suo discorso chiedendo al Tiranno, con una certa aria di sfida: “Avresti tu fatto lo stesso, al mio posto?”. Tale fu l’ammirazione di Agatocle per Megacle che anziché ucciderlo decise di trattare la pace con lui, e Messina fu salva.

Operatore di pace e giustizia

A costui nulla è dedicato a Messina; perché non dedicare a lui quella via? Megacle era disposto a sacrificare la propria vita, in nome di cosa? In nome della pace, perché con la sua morte il conflitto sarebbe cessato prima di divampare; in nome della giustizia, perché nessuno a Messina sarebbe stato oggetto di soprusi da parte del nemico. Ecco, Megacle si dimostrò eccome un operatore di pace e di giustizia in quel frangente e si può dirlo a chiare lettere: chi meglio di lui – che riuscì con la sua risolutezza a riappacificarsi con il suo acerrimo nemico per il bene delle genti – può rappresentare i valori che il Consiglio si è prefisso di promuovere? Non una categoria generica passibile di molte interpretazioni e strumentalizzazioni, ma un uomo della nostra stirpe, un eccelso esempio d’identità, una fonte ispiratrice di valori per tutti, che non ho dubbio alcuno che gl’intellettuali messinesi desiderino celebrare.

Via Megacle: una via alla Concordia

Questa è la mia proposta, personalissima, che credo possa mettere d’accordo parte favorevole e parte contraria perché riunisce in un uomo della nostra storia i valori che si sono intesi promulgare. Ribadisco anche l’importanza della necessità di trovare un punto d’incontro, significato pratico della concordia (ovvero la pace, oggetto stesso della delibera del Consiglio), che in questa città troppo spesso manca e che invece è fondamento possente e incrollabile per l’edificazione d’una rinnovata prosperità, senza la quale nessun risultato può essere conseguito, poiché sarebbe come strattonare un tessuto in direzioni diverse, strappandolo.

Con la certezza che verrà tenuta in considerazione in virtù della sua bontà e della sua morale, questa mia soluzione presento.

Daniele Ferrara

Un commento

  1. Ottima proposta di Pace e Concordia…. Da sottoscrivere in pieno ! Anche perchè se si estrapolano le lettere del nome Megacle, si potrebbe configurare e sottindendere la frase : MEssina GArantisce CLEmenza……

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