Interpellata sullo stato dell'arte del protocollo l'Agenzia del Demanio rimanda al Ministero. E il sindaco sbotta
La palla continua a rimbalzare da una parte all’altra. Nel frattempo passano i decenni ed il Palagiustizia bis di Messina è destinato a diventare una “leggenda metropolitana”, come il Ponte sullo Stretto.
La lettera di De Luca
A sbottare, ancora una volta, è il sindaco De Luca che lo scorso 23 gennaio ha inviato una missiva alla direzione generale dell’ Agenzia del Demanio per chiedere lo stato dell’arte sugli esiti concreti del protocollo siglato negli anni scorsi. In particolare il sindaco chiedeva di mettere nero su bianco quanto era emerso nella riunione del 23 Luglio dello scorso anno presso il Ministero di Giustizia in presenza del sottosegretario alla difesa ed alla giustizia, numerosi parlamentari, Prefetto ed i vertici del Tribunale di Messina.
L’Agenzia Demanio passa la palla
La risposta è arrivata oggi ed il direttore generale Massimo Gambardella di fatto passa la palla al Ministero della Giustizia, evidenziando come l’Agenzia del Demanio sia soltanto stazione appaltante. Alla stazione appaltante spetta unicamente il compito di coordinare le attività tecnico amministrative, pertanto le risposte richieste dal sindaco di Messina possono essere date solo dal Ministero.
De Luca non l’ha presa bene e su facebook scrive: “La nota dell’Agenzia del demanio contiene un ingiustificabile diniego alla nostra istanza. Il Comune di Messina è uno dei quattro sottoscrittori del protocollo d’intesa con il quale sono stati presi impegni già ampiamente violati”.
“I costi e lo stato dell’arte”
Nella richiesta inoltrata il 23 gennaio in particolare il sindaco chiedeva all’Agenzia del Demanio di comunicare “lo stato dell’arte dei livelli di progettazione ed il conteggio definitivo dei costi degli interventi previsti dal protocollo siglato il 9 febbraio 2017 e con il successivo addendum del 15 febbraio 2018”. I due documenti sono stati sottoscritti dal Ministero della Giustizia, dal Ministero della Difesa, dall’Agenzia del Demanio e dal Comune di Messina, all’epoca guidato dal sindaco Accorinti.
Il balletto dei milioni
“Nel luglio dello scorso anno- spiega De Luca- era emerso che il costo per realizzare quanto previsto dal protocollo di intesa del 2017 e dall’ addendum del 2018 era di oltre 40 milioni e non di 17 milioni di euro per come preventivato per il Palagiustizia”. Adesso che il Comune di Messina richiede con esattezza non solo la cifra ma anche lo stato dell’arte per la progettazione, l’Agenzia di fatto rimanda al Ministero.
De Luca: “Accordo farlocco”
“Siamo alla farsa, i blasonati sottoscrittori di quel protocollo di intesa hanno preso una grande cantonata ed ora gli viene difficile ammettere che il Sindaco De Luca aveva ragione nel sostenere che quell’accordo era farlocco. Non resta che revocare quel protocollo d’intesa e chiudere gli ambienti dove si amministra la giustizia che siano in violazione alle norme urbanistiche, sanitarie e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Credo che ci voglia uno sciopero generale di magistrati, avvocati, dipendenti e cittadinanza”.
E Catania corre…..
A margine c’è da annotare che l’utilizzo di altri immobili per l’esercizio della giustizia comporta un esborso ulteriore di somme per la locazione, a vantaggio ovviamente dei locatari. Nel frattempo per non andare lontano a Catania nel giro di un anno rispetto all’annuncio per la nuova Cittadella Giudiziaria, a fine gennaio è scattata l’ora X, con la demolizione dell’ex palazzo delle Poste.