Trenitalia vieta ai capotreni di vendere biglietti sui treni a lunga percorrenza

Trenitalia vieta ai capotreni di vendere biglietti sui treni a lunga percorrenza

Trenitalia vieta ai capotreni di vendere biglietti sui treni a lunga percorrenza

giovedì 19 Gennaio 2012 - 10:15

Le carrozze vuote “giustificano” la politica dei tagli al Sud. Intanto, aumentano le adesioni alla mobilitazione di sabato e domani incontro a Palermo per la vertenza Servirail

I vertici del Gruppo Ferrovie dello Stato aguzzano l’ingegno e mettono in campo una strategia tanto sottile quanto subdola per giustificare la politica dei tagli che sta interessano soprattutto il Mezzogiorno d’Italia. Un ordine di servizio diffuso da Trenitalia vieta ai capotreni di vendere biglietti sui treni a lunga percorrenza: «in pratica – spiegano i sindacati- , anche se liberi, i posti non potranno essere venduti. Un altro modo per certificare che i treni del Sud viaggiano vuoti».Il giochetto messo in atto da Fs non frena la protesta , anzi aumentano le adesioni alla manifestazione di sabato mattina, alla stazione centrale, organizzata dal comitato Mobilitiamo Messina contro la politica di dismissione di Fs nell’area dello Stretto e per chiedere a Ferrovie dello Stato ed al Governo guidato dal presidente del Consiglio Monti di ripristinare i treni soppressi; garantire maggiori finanziamenti ; e riallocare il personale licenziato nelle vertenze collegate. Alla mobilitazione , che avrà come slogan “Messina non è un binario morto. Ridateci i treni, il lavoro lo sviluppo”, parteciperanno l’UDU, l’Unione degli Universitari, ed i Giovani democratici di Messina , rappresentati dal segretario cittadino Marco Mancini. Le due organizzazioni giovanili sottolineano come «il ripristino dei treni sia collegato allo sviluppo e non si possa pensare di risollevare il tasso di occupazione in città e nella provincia senza un sistema di trasporto adeguato e moderno». Anche la CIA, la confederazione italiana agricoltori, ha aderito alla iniziativa insieme a Vince Messina, il movimento che fa riferimento ad Antonio Saitta. «La manifestazione di sabato, sottolinea il Comitato in un comunicato , vuole comunque essere solo la prima di una serie di manifestazioni per la mobilità. “Mobilitiamo Messina – spiegano dal Comitato – è il collante di un movimento più ampio, rivolto a tutta la città e ai cittadini, il cui punto di partenza è proprio la battaglia per il ripristino dei treni» . Sabato, in strada, ci sarà anche Italia dei Valori Messina, che rinnova il proprio appoggio agli ex-lavoratori Servirail e Ferrotel. «Ci teniamo ancora una volta a precisare -dichiara il Segretario Provinciale Antonino Alessi – che siamo contro qualsiasi politica di dismissione che penalizzi i nostri lavoratori e il nostro territorio». Della vertenza Servirail si parlerà anche domani a Palermo nell’incontro tra l’assessore regionale ai trasporti Camelo Russo, i sindacati ed i rappresentanti di Ferrovie dello Stato. Dalla riunione di domani si attendono risposte sul futuro occupazionale degli 85 lavoratori licenziati lo scorso 11 dicembre . (DLT)

Un commento

  1. Il problema Servirail è messinese.
    Incontrarsi e discutere a Palermo per un problema messinese non è di buon auspicio.
    Messina e Palermo che hanno a che vedere???
    In realtà Palermo ha tutto l’interesse che Messina riprenda il suo ruolo di centralità nei collegamenti nazionali ed internazionali, ormai dismessi.
    La Sicilia ha bisogno di collegarsi con il mondo e la porta è solo Messina.
    Palermo e Catania si illudono di avere un ruolo fondamentale nei collegamenti con il resto d’Italia e del mondo, escludendo Messina, ma è impossibile modificare la geografia che assegna ruoli per la posizione naturale.
    Per la crescita ed il bene del sud è auspicabile che Messina riprenda il suo ruolo naturale, e si riprenda tutti i suoi uffici e comandi, che avevano un ruolo centrale nella sede storica di Messina.
    La Sicilia ha subito un vero tracollo dei servizi da quando i centri direzionali sono stati strappati a Messina.

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