PdL-Udc alla Provincia: patto di fine mandato? I centristi tornano alla carica per un assessorato

PdL-Udc alla Provincia: patto di fine mandato? I centristi tornano alla carica per un assessorato

PdL-Udc alla Provincia: patto di fine mandato? I centristi tornano alla carica per un assessorato

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lunedì 30 Gennaio 2012 - 03:24

Non ci sarebbe solo questioni programmatiche e priorità amministrative dietro il richiamo alla compattezza di Francilia. Sarebbe già stato individuato il nome da suggerire a Ricevuto, di area D’Alia

Sabato scorso il segretario provinciale dell’Udc, Matteo Francilia lo ha definito “patto di fine mandato”. Un accordo, o per meglio dire un programma tracciato per l’ultima parte del mandato affidato alla Provincia Regionale a Nanni Ricevuto, frutto di un confronto tra le forze che compongono la maggioranza a palazzo dei Leoni (leggi qui). Questioni amministrative senza dubbio, ma innegabilmente anche politiche. Ecco perché “l’uscita” di Francilia non può essere letta solo come una pungolatura sull’attività che da qui ai prossimi mesi dovrà animare l’esecutivo provinciale. In ballo potrebbe esserci dell’altro, un assessorato per l’esattezza.

L’accordo del 2008 ne prevedeva cinque, alla fine i centristi si “accontentarono” di quattro più la presidenza del consiglio, finita in mano all’avvocato Salvino Fiore. Oggi però le cose sono cambiate. La giunta è stata ridotta da quindici a tredici componenti dopo l’esclusione dei rappresentanti dell’Mpa, Daniela Bruno e Gaetano Duca, mai sostituiti nonostante i continui rumors. Ricevuto ha più volte ribadito la propria contrarietà ad occupare le caselle, per una scelta finanziaria prima ancora che legata ad equilibri interni alla sua maggioranza. Ma anche i veti opposti hanno fatto la loro consistente parte. Un caso è quello di Lorenzo Italiano, destinatario di una poltrona dopo il flop elettorale di Milazzo, ma frenato da un simbolo, quello del PiD, con il quale sarebbe dovuto entrare in giunta. Proprio l’Udc disse no e riuscì a frenare un ingresso che sembra essere già sancito.

Tornando alla richiesta che dovrebbe essere formalizzata a breve sul tavolo di Ricevuto, il nome da proporre al presidente dovrebbe provenire dalla sponda D’Alia. Ciò, anche se il senatore conta già Terranova e D’Agostino come assessori e il già citato Fiore come presidente del consiglio (più tre consiglieri: Summa, Francilia e Vicari), mentre in quota Naro rispondono Torre e la Perrone (in rapporto a quattro consiglieri: Mazzeo, Sidoti – capogruppo -, La Rosa e Bonfiglio). Il nome che circola più insistentemente è quello di Pinella Aliberti, transitata recentemente all’Udc (corrente D’Alia) dopo il burrascoso divorzio con il movimento “Sicilia Vera” di Cateno De Luca. L’ex assessore del Comune di Messina non gradì la scarsa solidarietà del deputato regionale a seguito dello scandalo che la riguardò nel Natale del 2010, in merito ad una distribuzione di contribuzioni ad associazioni e cooperative legate a consiglieri comunali, per la quale rimise la delega ai Servizi Sociali. Adesso potrebbe presentarsi questa nuova chance, sempre che l’area ex An del PdL, che risponde alla GdL di cui è capogruppo Pino Galluzzo, non punti i piedi. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, che gli uomini legati a Domenico Nania accuserebbero Ricevuto di “dipendere” troppo dai suggerimenti dell’Udc.

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