Delibera “Salvacolline”, Guerrera: «Da irresponsabili chiedere il prelievo. Che fine ha fatto il nuovo Prg?»

Delibera “Salvacolline”, Guerrera: «Da irresponsabili chiedere il prelievo. Che fine ha fatto il nuovo Prg?»

Delibera “Salvacolline”, Guerrera: «Da irresponsabili chiedere il prelievo. Che fine ha fatto il nuovo Prg?»

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giovedì 02 Febbraio 2012 - 10:27

L’esponente dell’Udc spiega perché, insieme ai suoi colleghi, ha bocciato la richiesta del Pdl di discutere subito l’atto, “ignorato” in commissione Urbanistica

«Io non ci sto», diceva l’appena scomparso Scalfaro. La sua frase fu celebre. Ed in un certo senso viene riproposta, in questi giorni, a Palazzo Zanca. All’Udc non è andata giù la “mossa” del Pdl di chiedere il prelievo della delibera cosiddetta “Salvacolline”. Soprattutto al dimissionario presidente della commissione Urbanistica, Domenico Guerrera. Secondo il quale «la richiesta di prelievo di una delibera così importante è da irresponsabili, tra l’altro richiesta dal partito di maggioranza che ha determinato le dimissioni del sottoscritto dalla presidenza della commissione Urbanistica, per le continue assenze in Commissione, per poi compattarsi in aula e chiedere il prelievo, senza nessuna analisi ponderata dei contenuti, per cui allo scrivente sorge il dubbio che si intendeva fare passare la delibera senza alcun chiarimento in Commissione». Guerrera ricorda che il consiglio comunale «era stato convocato per mettere in discussione la delibera dell’Atm ma dal capogruppo del Pdl è stato chiesto il prelievo della delibera, senza considerare che la delibera sull’Atm in questo momento deve avere la priorità assoluta».

«Sin dal 2009 – aggiunge Guerrera – si sente dire che sono pronte le linee guida per la redazione del nuovo Prg, linee che hanno fatto una timida apparizione in consiglio comunale il 29 ottobre 2009 per essere successivamente ritirate dall’assessore al ramo, su richiesta del sindaco che non ha consentito la fuga in avanti. A distanza di oltre due anni, si è fatto solo demagogia, nonostante i dettami della legge regionale 15/91 che impone ai comuni la redazione di un nuovo Prg 18 mesi prima della scadenza dei vincoli e 12 mesi prima della scadenza naturale del Prg in vigore. I vincoli sono decaduti da oltre due anni, mentre la scadenza naturale del Prg attuale è tra otto mesi». Nonostante questo, sottolinea il consigliere dell’Udc, «il percorso lineare e inoppugnabile per la redazione del nuovo Prg non è ancora iniziato, non sono mai stati approvati i Piani particolareggiati, non sono stati corretti gli errori materiali e presenti nel Prg e le poche correzioni sono state eseguite su sentenza del Tar, ma l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno bruciare le tappe e chiedere il prelievo della delibera, in assenza del dirigente tecnico del dipartimento Pianificazione e in presenza dei lavoratori dell’Atm che attendono risposte legittime da parte del Civico Consesso».

Guerrera ribadisce che «l’Udc si è sempre distinta per le battaglie a tutela del territorio, ha proposto e poi difeso il Piano Paesaggistico dagli emendamenti che ne hanno depotenziato i contenuti, ha proposto una delibera per lo scioglimento della Società di Trasformazione Urbana (Stu) del Tirone, che viaggia su un binario morto, delibera bocciata in aula». Insomma, non è certo il mese di rinvio della delibera “Salvacolline” «a determinare il saccheggio e la devastazione delle colline, ma il non aver affrontato a inizio legislatura la strada maestra che, con ogni probabilità verrà rimandata alla futura Amministrazione che si insedierà, considerato che quella attuale ha scadenza naturale nella primavera 2013 e i tempi per la redazione di un nuovo strumento urbanistico sono lunghi». Senza contare che la stessa “Salvacolline”, secondo Guerrera, è «una variante al Prg, che dovrà necessariamente essere sottoposta anche all’attenzione delle Circoscrizioni» e che sarebbe il caso di capire «se all’interno del dipartimento Pianificazione urbanistica, a cui si da mandato di esaminare lo studio di compatibilità idrogeologica e di sovrapporre la carta della suscettibilità all’urbanizzazione, siano presenti figure professionali (geologi) che possono assolvere al mandato senza ingenerare ulteriore confusione a quella già esistente».

2 commenti

  1. Mando un SOS agli uomini e alle associazioni che hanno a cuore la tutela e la valorizzazione del nostro territorio,ZDA,RESET,l’ORDINE degli ARCHITETTI,finalmente non subalterno agli ingegneri,la sezione di Messina di LEGAMBIENTE,LIBERI e FORTI di Licordari e Principato,il prof.RICCOBONO,la facoltà di ARCHITETTURA,insomma i messinesi che vogliono governare il territorio contro chi vuole fare del nuovo piano regolatore,quello che si è fatto con la variante generale vigente, un grande piano di lottizzazione di edilizia residenziale privata,cemento solo cemento.Un componente della maggioranza accus Il PDL di affossare l’iter del PRG,di aver boicottato la II Commissione,quella al territorio.A tutti dico cercate di opporvi fino al punto di richiamare l’attenzione della Regione e della Magistratura inquirente,forse ci sono i presupposti per una denuncia formale.Non è solo un fatto politico,non ci facciamo ingannare,i palazzinari sono gentaglia furba come il diavolo.

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  2. Per i tanti IGNORANTI della II Commissione,quella che si dovrebbe occupare di TERRITORIO,in particolare chi fra di loro ha gli studi,trascrivo parte LEGGE REGIONALE 30 aprile 1991 n.15,che tratta delle modifiche ed integrazioni alla legge regionale 27 dicembre 1978,n.71,in materia urbanistica e proroga di vincoli in materia di parchi e riserve naturali.
    Art.3 Obblighi dei Comuni
    COMMA 3.I Comuni dotati di piano regolatore generale sono tenuti alla formazione di un nuovo piano o alla revisione di quello esistente diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia dei vincoli.
    4.I Comuni provvedono alla redazione o revisione degli strumenti urbanistici a mezzo dei propri uffici tecnici; per comprovata inadeguatezza degli stessi uffici possono conferire incarichi a liberi professionisti.
    5.L’affidamento dell’incarico per la redazione del piano regolatore generale o per la revisione di quello esistente, da parte dei Comuni, deve essere effettuato diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia dei vincoli.
    7. Ai fini della formazione dei piani regolatori generali i Comuni sono tenuti ad adottare le direttive generali da osservarsi nella stesura del piano.Gli estensori del piano regolatore generale devono presentare al comune uno schema di massima, redatto sulla base delle direttive medesime, entro sessanta giorni dalla data dell’incarico.Sullo schema di massima il consiglio comunale adotta le proprie determinazioni entro il termine di trenta giorni.
    8.Le prescrizioni esecutive,indicate al primo comma dell’articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, devono essere rapportate ai fabbisogni di un decennio.
    11.Le previsioni dei piani regolatori generali comunali devono essere compatibili con gli studi agricolo-forestali che i comuni sono tenuti ad eseguire nell’ambito del proprio territorio.
    CHISTI NON SANNU FARI MANCU L’OVU BUGGHIUTU

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