L’assessore provinciale Pippo Di Bartolo: «Disattese le istanze del territorio messinese, perse due dirigenze»
L’assessore provinciale all’Istruzione, Pippo Di Bartolo, ha duramente attaccato la Regione e l’assessore Mario Centorrino in merito alle risultanze del tavolo tecnico, riunitosi il 31 gennaio scorso, riguardante la razionalizzazione della rete scolastica provinciale relativamente agli istituti di secondo grado: «L’attenta analisi del territorio e la conseguente proposta di un piano di razionalizzazione della rete scolastica messinese (vedi correlato in basso), che prevedeva non solo la salvaguardia dell’attuale numero di dirigenze ma anche l’istituzione di una nuova presidenza da parte della Provincia regionale di Messina, è valsa a ben poco di fronte alla rigida posizione di un tavolo tecnico regionale indetto dall’assessore Mario Centorrino che, calpestando per l’appunto le istanze provenienti dal territorio, non solo ha determinato la perdita di due importanti presìdi istituzionali della nostra provincia attraverso l’accorpamento del Marconi – Majorana al Verona Trento a Messina e la fusione del Borghese e del Gepy Faranda a Patti ma, al contempo, ha bocciato la proposta di realizzazione di un grande polo tecnologico nell’area di Barcellona-Milazzo-Pace del Mela (attraverso la fusione degli istituti tecnici Ferrari e Ferraris) che, nel rispetto della vocazione industriale del territorio, avrebbe consentito sviluppi formativi di alto profilo e una più proficua sintesi tra il mondo della scuola e quello dell’impresa in questa vasta area territoriale».
Più dettagliatamente, ricorda Di Bartolo, il Piano provinciale prevedeva come primo punto il mantenimento in deroga dell’autonomia del liceo classico La Farina di Messina che con 469 alunni, quindi non distante dai parametri ottimali (sono queste le testuali parole riportate nella circolare assessoriale del 5 ottobre 2011 che disciplina la razionalizzazione) e la richiesta di due nuovi indirizzi di studio avrebbe benissimo potuto colmare, nell’anno 2012-13, quel deficit di 31 alunni necessari al raggiungimento del numero minimo previsto dalla legge 6/2000 per il mantenimento dell’autonomia stessa. Si è pensato invece di salvare il La Farina attingendo alla dotazione organica di un altro istituto: il Seguenza che dovrà lasciare due sezioni del liceo scientifico al La Farina. Tutto ciò con il parere decisamente contrario della Provincia e del suo assessore al ramo, oltre che del presidente Nanni Ricevuto, convinto assertore di un principio fondamentale di democrazia secondo cui “ciascuna scuola deve crescere e si deve affermare attraverso le proprie iniziative, la propria offerta formativa e la propria incisiva azione di orientamento, non già per mezzo dell’attribuzione di alunni che liberamente avevano scelto un altro istituto”.
«Anche la fusione dell’I.t.c.g. Borghese di Patti con l’I.s.i.s Gepy Faranda sempre di Patti avrebbe potuto essere evitata sulla base della loro permanenza in un’area riconosciuta a rischio dispersione scolastica e, soprattutto, in ragione delle tante iniziative attuate dai due istituti in funzione della crescita: nuovi indirizzi, intese con le imprese del territorio e percorsi di collaborazione col mondo del lavoro – continua Di Bartolo -. Sostanzialmente condivisibile, se non strettamente necessaria, l’aggregazione dell’istituto superiore Marconi – Majorana all’I.t.i. Verona Trento, attesa la solo relativa crescita del Marconi – Majorana nel corso degli ultimi anni e la possibilità di maggiore affermazione nell’ambito di questo nuovo polo che si è venuto a creare nella città di Messina. Andando avanti nella disamina delle proposte provenienti dal tavolo tecnico regionale, non è dato capire bene il perché si sia voluto privilegiare l’ipotesi di accorpamento dell’I.s. Ferrari di Barcellona all’I.t.c.g. Fermi sempre di Barcellona, creando così un mega istituto con più di 1.100 alunni al posto di una nuova realtà scolastica che, come richiesto dalla Provincia, avrebbe potuto coinvolgere un’area più vasta ed omogenea del territorio attraverso l’aggregazione del Ferrari, dell’I.p.a. e I.p.s.i.a. di Barcellona, dell’I.p.a. di Milazzo e del Ferraris di Pace del Mela che, insieme, avrebbero raggiunto quota 873 alunni, senza arrecare nocumento al liceo scientifico Galilei di Spadafora che attualmente accorpa il Ferraris e che si sarebbe caratterizzato come polo esclusivamente umanistico con 586 alunni e, quindi, ben al di sopra della soglia di 500 imposta dalla legge regionale 6/2000».
«E’ doveroso aggiungere – continua di Bartolo – che possono ritenersi assolutamente condivisibili i propositi di potenziamento dell’I.t.c.g. Merendino di Capo d’Orlando, attraverso l’attribuzione, a quest’ultimo, nel rispetto, questa volta sì, della territorialità, dell’I.p.s.a.a.r. di Brolo e dell’I.p.s.e.t. di Naso. Così come appare sacrosanta l’attribuzione all’I.i.s. per l’agricoltura di Capo d’Orlando della sezione staccata, esistente proprio a Capo d’Orlando, dell’I.i.s. Antonello di Milazzo. Positivi, in questo caso, gli esiti connessi alla gestione amministrativa più organica ed al potenziamento dell’Istituto superiore per l’agricoltura che, pur essendo di gran lunga il più frequentato istituto agrario della provincia, evita così il dimensionamento. Da ultimo giova ricordare che il tavolo tecnico non si è occupato dell’attribuzione dei nuovi indirizzi di studio richiesti da vari istituti della provincia di Messina, impedendo di fatto lo svolgimento da parte di questi ultimi di un’attività di orientamento coerente con la dotazione di indirizzi disponibili».
Delusione anche da parte del sindaco di Patti Mauro Aquino e degli amministratori degli altri Comuni del comprensorio per il ridimensionamento di due istituzioni come il Gepy Faranda ed il Borghese che costituiscono due presìdi importanti contro la dispersione scolastica oltre che due realtà estremamente dinamiche ed in forte crescita.
Continua il massacro di Messina e provincia da parte della regione….
Ma si devono fare gli interessi dei dirigenti o dell’utenza? Quanto al Marconi di Messina,vorrei ricordare che era nato come sezione staccata del Verona-Trento.Piuttosto, mi pare che si sarebbe dovuto rispettare di più il criterio della vicinorietà nel dimensionamento di alcuni istituti di I grado
Ma si devono fare gli interessi dei dirigenti o dell’utenza? Circa il Marconi di Messina,vorrei ricordare che era nato come sezione staccata del Verona Trento. Piuttosto mi pare che non sempre si sia rispettato il criterio della vicinorietà nel dimensionamento di alcuni istituti di I grado
Ma si devono fare gli interessi dei dirigenti o dell’utenza? Circa il Marconi di Messina,vorrei ricordare che era nato come sezione staccata del Verona Trento. Piuttosto mi pare che non sempre si sia rispettato il criterio della vicinorietà nel dimensionamento di alcuni istituti di I grado