Il sole dalla seconda decade di aprile, inizia a “scaldare” maggiormente il terreno, favorendo un maggior accumulo di aria calda nei bassi strati.
Come abbiamo visto la settimana scorsa l’arrivo della bella stagione viene rimarcato da diversi segnali atmosferici che ci indicano come manchi davvero poco all’ingresso della stagione calda. Uno di questi segnali è il netto aumento dell’insolazione diurna, indotta dall’aumento delle ore di soleggiamento. In poche parole il sole, già a partire dalla seconda decade di aprile, inizia a “scaldare” maggiormente il terreno, favorendo un maggior accumulo di aria calda nei bassi strati.
Questa maggior quantità di calore che durante il giorno si accumula nei bassi strati durante le ore centrali del giorno, soprattutto lungo le vallate più interne (interdette alle brezze), a ridosso dei rilievi, tende ad ascendere verso l’alto, formando delle nubi cumuliformi, non particolarmente spesse, dall’aspetto bianco. In pratica l’intenso riscaldamento del suolo può formare delle grosse bolle d’aria più calda, rispetto a quella circostante, che tendono a salire verso l’alto andandosi a raffreddare negli strati superiori, condensando gran parte del vapore acqueo in esse contenuto. Si vengono così a creare le cosiddette “termiche“,correnti ascensionali che si espandono verso gli strati più medi della troposfera
Durante la giornata, il movimento ascendente delle masse d’aria, legato alle “termiche“, e l’instabilità atmosferica aumentano in modo sensibile. Tale situazione favorisce l’addensamento di nuvole cumuliformi, le parti superiori si innalzano sempre più. Tali nubi, caratteristiche della tarda primavera e dell’estate, vengono chiamate con il nome di “cumuli di bel tempo”. I cumuli di bel tempo si presentano come piccoli banchi bianchi, sparsi e con contorni ben netti. Si possono osservare spesso sopra le principali vette dei Peloritani, specie fra Dinnamare e monte Scuderi, dove l’orografia funge da “trampolino” per le “termiche” pomeridiane.
Si osservano con tempo bello e tipicamente si formano nella mattinata, raggiungono il loro massimo sviluppo nelle ore pomeridiane e svaniscono in serata. Se invece permangono anche di sera e durante le ore notturne possono indicare l’instaurarsi di condizioni di instabilità (moti ascensionali e turbolenze lungo la colonna d’aria verticale) ideali per lo sviluppo di temporali. Nei prossimi giorni lo sviluppo di queste nuvole, del tutto innocue, si farà sempre più frequente, soprattutto in prossimità dei rilievi che contornano l’area dello Stretto di Messina, i Nebrodi e l’Etna.
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