L’interrogazione è stata presentata da Liberi e Uguali, su sollecitazione della Federazione Provinciale di Articolo Uno Messina.
Si torna a discutere di inquinamento nella Valle del Mela. Più nello specifico, si parla di amianto presente sul territorio. A lanciare l’allarme gli ambientalisti del circolo Zero Waste Mela/Tirreno “Aimèe Carmoz” coordinato da Egidio Maio. A seguito delle segnalazioni del gruppo, Liberi e Uguali ha presentato un’interrogazione alla Camera dei Deputati.
L’interrogazione, che è stato presentata su sollecitazione della Federazione Provinciale di Articolo Uno Messina, porta la firma dei deputati Nicola Stumpo, in qualità di primo firmatario, Guglielmo Epifani e Rossella Muroni.
«L’iniziativa parlamentare vuole essere il punto di partenza per affrontare una questione, purtroppo, diffusa e presente su tutto il territorio -dichiara Domenico Siracusano, segretario provinciale di Articolo Uno-Insieme con le organizzazioni che si occupano di protezione e tutela dell’ambiente, abbiamo intenzione di denunciare e costruire soluzioni rispetto all’emergenza amianto il tutta la provincia».
Una “discarica a cielo aperto”
Nel documento si parla del torrente Floripotema, che attraversa la Valle del Mela e nel quale sono stati individuati diversi tipi di lavorato in amianto.
«Negli ambiti di pertinenza pubblica del torrente Floripotema (alveo del torrente e strade di accesso) persiste la presenza di materiale altamente nocivo –si legge nel documento- sia a cielo aperto, sia seminascosto nel terrapieno. Si tratta di diverse tipologie di lavorati in amianto: lastre, vasche, tubi, serbatoi semidistrutti, insabbiati e sbriciolati. A corredo dell’amianto –si legge ancora- si individuano anche molti pneumatici, nonché suppellettili vari, materiale sanitari, inerti, bottiglie, vetri rotti, plastiche di vario genere, batterie, pile esauste, e altri rifiuti non identificati nascosti tra le erbacce. Di fatto si è di fronte ad una sostanziale discarica a cielo aperto, luogo di smaltimento di materiale pericoloso di cui si segnalano almeno tre elementi di gravissima preoccupazione e di potenziale nocumento per la cittadinanza».
Nell’interrogazione si richiede, quindi, una “bonifica ambientale del sito in questione, con l’immediata eliminazione di tutti i rifiuti, dando assoluta priorità ai materiali di amianto, altamente pericolosi alla salute ed all’ambiente, ripristinando l’ecosistema e la funzionalità, anche, idrogeologica del torrente”. Viene, infine, richiesta una mappatura dei siti a “rischio amianto” presenti nel messinese e di definire nuove procedure per lo smaltimento di questi materiali.
(Foto di Zero Waste Sicilia).