I 600 mila euro della Regione per il film degli stilisti sulla Sicilia (e sulla nuova maison) scatenano le reazioni. "Le imprese siciliane sono in ginocchio"
600 mila euro dalla Regione Siciliana e per di più con tempi rapidissimi (un paio di giorni) solitamente sconosciuti all’elefantiaca burocrazia dell’isola. I soldi, il mittente (ovvero la politica), i destinatari, gli stilisti di fama mondiale Dolce & Gabbana, ed un docufilm “Devotion” proiettato in 6 piazze siciliane, sono gli ingredienti della polemica di fine estate.
La polemica
La polemica è esplosa in concomitanza con l’ultima tappa del progetto, la proiezione, il 16 agosto di “Devotion” nella piazza Trinità di Polizzi Generosa. Nelle stesse ore la Regione aveva dato il via libera ai 600 mila euro a Dolce & Gabbana con una rapidità che qualsiasi artista siciliano ( o imprenditore o destinatario a vario titolo di somme dalla Regione) invidierebbe. Vi è da dire che i due stilisti siciliani, ambasciatori della sicilianità nel mondo, da tempo organizzano nell’isola, gratuitamente, i loro eventi associando le creazioni ed il marchio proprio alla Sicilia. La differenza rispetto al passato è che quest’anno gli eventi sono stati pagati dalla Regione. Da qui la polemica.
Regia di Tornatore
Il film racconta l’amore di Dolce & Gabbana per la Sicilia, grazie alla straordinaria regia di Giuseppe Tornatore ed alle musiche di Ennio Morricone. Un evento nell’evento la cui anteprima si è tenuta nel mese di luglio a Taormina. Progetto lodevole e promozione da apprezzare ma quei 600 mila euro a tanti non sono andati giù. Sui social è stato un fioccare di polemiche ed anche dal mondo politico non sono mancate le frecciate.
Decine di artisti senza lavoro
“Il progetto è sicuramente encomiabile – ha dichiarato Aldo Penna, deputato M5S – ma non si possono accettare scelte politiche che favoriscono solo alcuni, sfavorendo le maestranze locali. Un evento realizzato in sole sei piazze siciliane, naturalmente per partecipare dovevi essere invitato, imprenditori che si sono pubblicizzati come mecenati, ma con un affidamento diretto e decine di artisti siciliani che non hanno potuto lavorare causa del Covid-19. Con oltre un miliardo e mezzo di fatturato, i due stilisti potevano organizzare l’evento gratis, senza prendere nessun contributo, ma soprattutto potevano risparmiarsi di chiamare il film come una loro borsa. Questi sono stati mesi duri per il nostro sistema economico, a causa della chiusura delle attività per contenere il contagio da coronavirus. Non si può tollerare una classe dirigente che si è riempita la bocca di proclami senza dare un reale aiuto agli operatori economici siciliani per poi finanziare il progetto degli stilisti Dolce&Gabbana. Ma per aiutare gli artisti siciliani basta parole ma fatti concreti senza discriminazioni“.
“La Regione ha fatto bene”
In casa Pd non sono mancate le polemiche e solo l’ex presidente regionale Bruno si è dissociato, plaudendo anzi all’iniziativa: “Mi spiegate perché la Regione non avrebbe dovuto finanziare una iniziativa che con Dolce, Gabbana, Tornatore e Fiasconaro promuove il territorio e rende testimonial la Sicilia? Una volta tanto che non buttano soldi per le solite sagre paesane per accontentare questo o quel politico locale ci incazziamo pure?”
Dolce li usi per comprare banchi
Il leader di Cantiere Popolare Saverio Romano sottolinea l’importanza dell’evento ai fini promozionali e non si scandalizza se due imprenditori come Dolce e Gabbana per lo spot Devotion, che sponsorizza una nuova linea della maison, puntano a realizzare un ritorno economico dalla scelta di promuovere la Sicilia. “Purtroppo dei provvedimenti previsti per fronteggiare la crisi ex Covid19 le imprese siciliane hanno visto poco o nulla. In ragione di ciò, sono sicuro che il sicilianissimo Domenico Dolce, sinceramente legato alla nostra terra da un profondo sentimento di affetto, non solo non accetterà tale somma ma offrirà un contributo per l’acquisto di banchi monoposto da destinare alle scuole siciliane in emergenza Coronavirus’”.
Turano: è un investimento
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano “Qualcuno si è stracciato le vesti per la collaborazione tra Dolce&Gabbana e la Regione Siciliana, paventando un presunto spreco di risorse pubbliche. Non vedo spese inutili ma solo un grande investimento, mentre questa mi sembra la più classica polemica da ombrellone per riuscire ad avere qualche rigo sui giornali. L’iniziativa con la maison di Domenico Dolce e Stefano Gabbana si configura in tutto e per tutto come un’azione di co-marketing con la Regione Siciliana finalizzata a valorizzare la Sicilia e i suoi prodotti. Non è necessario essere degli esperti di marketing per comprendere le opportunità di associare la promozione della Sicilia e dei suoi prodotti al marchio Dolce&Gabbana e cogliere i grandi benefici per le imprese siciliane e il turismo nel poter accedere attraverso i canali di comunicazione della nota maison ad una vetrina internazionale di prim’ordine”.
Turano: chiedo scusa a Dolce
Per Turano questa collaborazione è una straordinaria opportunità per promuovere a livello internazionale l’immagine dell’isola, le sue aziende, i suoi prodotti e si scusa, come siciliano “con il nostro conterraneo Domenico Dolce che si è subito messo a disposizione per dare una mano alla Sicilia in questa congiuntura così difficile. Forse coloro che lo accusano di essersi messo in tasca i soldi della Regione sono gli stessi che rimpiangono i tempi in cui i soldi pubblici venivano buttati dalla finestra per finanziare eventi discutibili e per far lavorare gli amici degli amici” conclude Turano.
Turismo e cultura in ginocchio
Considerazioni importanti, ma difficili da far comprendere a centinaia di imprenditori siciliani (per non dire degli artisti) che ancora attendono aiuti concreti dalla Regione Siciliana, la stessa che nei mesi scorsi è rimasta paralizzata in modo vergognoso con il pagamento della cassa integrazione in deroga. Un’uguale sollecitudine, per non dire attenzione, in un momento che sta vedendo le imprese del settore turismo e del settore culturale in ginocchio, sarebbe stata quantomeno apprezzabile. E apprezzata.
Le 6 piazze
Il film nell’ambito del progetto Cinema all’aperto, dopo l’anteprima di Taormina, è stato proiettato nelle piazza piazza del Duomo di Siracusa, nel cuore dell’isola di Ortigia, una delle piazze barocche più belle della Sicilia, scelta da Tornatore per alcune scene del film “Malena”. Il 5 agosto tappa a Caltagirone, l’ 8 agosto a Castellammare del Golfo, nella piazza Stenditoio, 12 in piazza Politeama a Palermo ed infine il 16 a Polizzi Generosa. In base alla normativa anti-covid l’ingresso nelle piazze era previsto su prenotazione.
Al Signor presidente Regione Sicilia —ILLUSTRISSIMO E VENERANDO—-Mister MUSUMECI– più tutta la giunta REGIONALE—Bravi –bravissimi–per aver dato questa misera somma 600,000 (SEICENTO MILA EURO ) a Dolce e Cabana avete fatto bene –poveretti erano sull’orlo della fame—parlate di rientro–banchi scuola -ecc.ecc. —–VI CHIEDO NON LI POTETE COMPRARE VOI COME REGIONE I BANCHI ?????????– ecc, ecc, ma CON TANTE COSE DA FARE CON URGENZA PENSATE E PROVVEDETE per dolce e cabana.Non voglio scrivere frasi offensive anche se ve li meritate.
questo evento serve per promuovere la Sicilia nel mondo (lo fanno tante regioni e nessuno dice nulla) ultimamente anche la Calabria. Grandi personalità , non solo Dolce e Gabbana, ma Tornatore , Ennio Morricone e Fiasconaro hanno partecipato al progetto. Se ne spendono molti di più in sagre paesane inutili oppure per invitare il Dalai lama a Messina (che ritorno economico abbiamo avuto, oltre al fatto che non interessava a nessuno oltre al sindaco Accorinti?)