Migrantes denunciava le condizioni della struttura: "Chi strumentalizza per raccogliere consenso, non ha capito nulla del messaggio cristiano"
Sono ore concitate in cui si rincorrono le notizie relative agli hotspot in Sicilia. Se da un lato De Luca continua ad attaccare a testa bassa il Ministro dell’Interno, ad unirsi parzialmente a lui il Governatore Musumeci che in videoconferenza ha ribadito le scelte prese per tutta la Regione e descritte nella sua ordinanza. Non si è fatta attendere la replica di Migrantes Messina.
Non sono stati solo membri delle istituzioni a schierarsi contro gli hotspot, in particolare quello di Bisconte da cui è nata tutta la vicenda. Già a metà luglio, l’Ufficio Migrantes Messina parlava di “ferita aperta” riferendosi alla struttura, tramite la loro pagina Facebook. Dalla sua nascita nel 2016, sotto l’amministrazione Accorinti, l’Hotspot di Bisconte era già etichettato come una prigione. Non adatto ad ospitare essere umani senza le opportune modifiche.
Hotspot Bisconte tra “promiscuità, scarsa igiene, poco cibo disponibile”
Sempre Migrantes Messina oltre un mese fa ricondivideva il report, dell’Ottobre 2019, di Action Aid, Borderline Sicilia Onlus e ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione). In quel documento erano già evidenziate alcune delle critiche mosse in questi dal Governatore Musumeci sull’igiene carente nella struttura.
Ma le ONG non si fermavano a questo. C’era bisogno di intervenire su altre criticità rilevate durante l’ispezione dell’Hotspot. Oltre alla mancanza di igiene erano carenti le condizioni materiali per vivere e convivere all’interno della struttura; gli ospiti non avevano la giusta assistenza e informativa legale; infine le quasi assenti attività ricreative e formative esasperavano la percezione di trovarsi in un tempo vuoto e sospeso.
La polemica di Musumeci e De Luca strumentale
Venendo ai giorni nostri tutte le parti cittadine in causa sembrano concordare che così non si possa andare avanti. Ma se per le ONG bisogna fissare un punto di svolta e discutere degli hotspot, per il Sindaco e il Governatore su tutte le strutture, compresa quella di Bisconte, bisogna apporre una pietra tombale.
Con l’emergenza in corso torna alla ribalta il tormentone della migrazione incontrollata, adesso con l’aggravante di veicolare il virus. D’altronde allo stato attuale delle normative vigenti i soli migranti sono obbligati a sottoporsi a tampone se entrano in Sicilia, non certo i vacanzieri che tornano ad esempio dalla Sardegna.
Migrantes Messina non ci sta: “Non strumentalizzare”
Non si è fatta attendere la risposta piccata di Migrantes Messina sull’argomento. Nel pomeriggio del 24 agosto, sempre tramite la loro pagina Facebook, hanno condiviso interamente, appoggiandone ogni parola, il comunicato di Migrantes Palermo e Caritas indirizzato al Governatore Musumeci.
In aggiunta non è mancato il riferimento direttamente al Sindaco De Luca. Le parole, che riportiamo, sono le seguenti: “Gli hotspot sono storicamente una vergogna trasversale a tutti gli schieramenti politici. In particolare l’Hotspot di contrada Bisconte è frutto del silenzio della precedente amministrazione e dei movimenti che la sostenevano, come è capro espiatorio per la permanente campagna elettorale e per la dialettica xenofoba dell’attuale Sindaco di Messina. Aggiungiamo, come già fatto troppe volte in passato, che chiunque strumentalizza i migranti per raccogliere consenso, non ha capito nulla del messaggio cristiano. I migranti sono vite e storie da servire, non masse da utilizzare”.
Se gli abitanti di Bisconte protestano ,bloccano la strada e si rivolgono al sindaco a prendere provvedimenti ; se i sindaci Siciliani si appellano a chi li rappresenta(Musumeci) .Se Musumeci protesta con Roma e l’Europa ,che fanno gli indifferenti, gli viene risposto che non è di loro competenza e che fanno solo campagna elettorale e sono razzisti, . Argomentate meglio le vostre rimostranze.
Si deve pure commentare qualcosa su chi vuole avere sempre ragione e solo perché favorito da questo governo di incapaci? Mi dispiace. L’umanità è una cosa, la pretesa e l’invasione è un’altra! E la sicurezza e la salute dei messinesi viene prima. Senza se e senza ma!Non si esca la scusa delle strumentalizzazioni o altro quando non si sa come inveire contro chi invece sta pensando a difendere i propri cittadini!
Ma quale messaggio cristiano? Non mischiamo il sacro col profano. Questa è mera strumentalizzazione. Se si parla di messaggio cristiano allora si rivolgano alla chiesa che a parole è brava ma come sempre nei fatti non lo è. Nessuno crede più che le varie ong non abbiano interessi con la questione migranti.