Ieri al Blanco il club giallorosso ha festeggiato il traguardo ottenuto domenica scorsa a Santa Maria Capua Vetere. Tutti i protagonisti portati in trionfo
Il Città di Messina ha festeggiato ieri sera al lido “Blanco” la promozione in serie D. Un obiettivo conquistato al termine di un campionato “infinito”, svanito nella stagione regolare di fronte alla superiorità di un Ragusa imbattibile e poi acciuffato nei playoff con la vittoria storica della finale di ritorno con il Gladiator a Santa Maria Capua Vetere. Alla serata hanno presentato tanti appassionati, i giocatori, i soci e i rappresentanti della società giallorossa. Ogni protagonista della cavalcata del CdM è stato chiamato al microfono ricevendo l’applauso dei presenti. Uno per uno: imprenditori, dirigenti, componenti dello staff tecnico, atleti, l’allenatore Pasquale Rando e il patron Piero De Leo.
E poi soprattutto il presidente Elio Conti Nibali: «Ho ancora negli occhi quando abbiamo cominciato questa avventura due anni fa, ci trovavamo sempre davanti allo Stretto, allora nello spazio dell’ex Irrera a Mare – ha affermato -. Il posto più bello del mondo per noi messinesi». Nibali punta sull’identità: «Perché noi siamo messinesi, figli di Mata, la cammarota. Abbiamo fatto tutto questo per la nostra città, che amiamo». Tracciate le emozioni degli ultimi mesi: «Ad Avola lo scorso anno tanta gente piangeva per dispiacere, quelle lacrime si sono trasformate in gioia e felicità. Abbiamo lavorato e lottato tutti insieme, i ragazzi si sono allenati senza sosta. Non vogliamo essere retorici, qualcuno reputa la nostra esultanza troppo esagerata. Noi crediamo che la passione non si misuri».
Alla consegna di premi e targhe ricordo, è seguita la celebrazione del successo con la coppa dei playoff issata al cielo dal capitano Assenzio. Poi la torta e fuochi d’artificio dalla spiaggia. Per il Città di Messina si apre una nuova fase. Dopo due anni di sacrifici potrà giocare in quinta serie, con l’obiettivo di offrire alla città un progetto sportivo alternativo a quello dell’Acr dei Lo Monaco. Da oggi si torna a lavorare. C’è una stagione da programmare e il CdM vorrà certamente farsi trovare pronto alla nuova categoria.
beh..messinesi certo infatti divisi e supponenti !! il male è all’origine quando si crea per tentare di “fregare” Messina per poi scoprire che Messina non muore …. ah e scusate ma potete ricordare al PADOVANO che siamo ancor più Messinesi noi che non molliamo e tiriamo LA VARA
W il CITTA’ DI MESSINA!!!
Nel prossimo campionato darò il mio apporto alla squadra, assistendo alle partite di questa compagine e non certo a quelle del Messina, ormai consegnata (finchè i nodi non verranno al pettine) agli spocchiosi Lo Monaco, del tutto incuranti del bene “calcistico” di questa città e molto attenti invece al loro tornaconto personale. D’altra parte loro non sono messinesi (sono di Genova? Non lo so, nè mi interessa!) e non gliene frega proprio nulla della nostra realtà.
Chi dirige il Città di Messina, invece, è messinese (e già questa è una mezza garanzia) e ha già dimostrato di amare DAVVERO questa città e i suoi tifosi, che meritano certamente il massimo rispetto, non foss’altro che per i bocconi amari che hanno dovuto ingoiare in questi ultimi anni.
E mi riferisco soprattutto ai veri tifosi: quelli che hanno continuato a seguire le sorti del calcio cittadino con passione, nonostante tutto e tutti!
Progetto serio e ben organizzato, d’altronde ci sono voluti solo due anni e i playoff (oltre ad una barca di soldi) per vincere il grande campionato di ECCELLENZA!!!
Ma per favore…xxxxxxxxx in tutto e per tutto, il Messina è uno solo…tornino a chiamarsi Camaro e torneranno simpatici a tutti…invece di fare sciacallaggio mal riuscito su una squadra che davano per morta.
I veri tifosi, quelli che hanno continuato a seguire il Messina, sono tutti al San Filippo con il Messina appunto.
Ah…a proposito, premettendo che Lo Monaco padre vive a Messina da 40 anni e suo figlio è nato a Messina…ti ricordo che anche i Franza sono Messinesi eh…mezza garanzia!! E i Franza almeno i soldi li avevano, non si chiamavano de leo…
I tifosi del Messina seguono il Messina…gli altri sono tifosi di calcio…non del Messina.