Attesa conferenza stampa del premier Giuseppe Conte in vista della ripresa dell'anno scolastico dopo l'emergenza Covid. «E' una sfida per tutti». Ecco quali saranno le regole
L’anno scolastico ricomincia il 14 settembre. I rischi ci saranno, ma bisogna essere pronti a questa sfida. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa insieme ai ministri alla Scuola, alla Salute e ai Trasporti.
«Per ripartire e ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo. Dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà e che bisognerà affrontare dei disagi. Dobbiamo mettere in conto che ci saranno nuovi contagi a scuola, ma abbiamo stilato delle Linee Guida che ci aiuteranno ad affrontare ogni situazione. In Germania, Francia e Stati Uniti hanno dovuto chiudere scuole, è uno scenario inevitabile che dobbiamo preparaci ad affrontare. Nessuno di noi ha la becchetta magica, ma le famiglie italiane non devono dubitare di una cosa: abbiamo fatto il massimo per regalare alla nostra scuola un nuovo inizio. Abbiamo destinato 7 miliardi di investimento sulla scuola, un’operazione che ci fa ripartire con nuovi spazi, più docenti e meno alunni nelle aule.
Orari e mascherine
L’orario di ingresso potrà essere scaglionato per evitare assembramenti, ma saranno i dirigenti scolastici a decidere. Tutte le scuole hanno già quantitativi sufficienti di gel e mascherine chirurgiche per affrontare i primi giorni. Abbiamo predisposto la distribuzione di 11 milioni di mascherine che saranno destinate a personale e a tutti gli studenti. Le famiglie potranno chiederle ai dirigenti scolastici.
A scuola sarà consentito di togliere la mascherina al banco, a patto che ci sia il distanziamento di un metro. La mascherina dovrà essere utilizzata invece nei momenti in cui non si sta seduti al banco. I bambini sotto i 6 anni non avranno obbligo di mascherina. Stiamo predisponendo la distribuzione di banchi monoposto, in soli due mesi ci siamo accaparrati oltre 2 milioni di banchi. C’è già un calendario di consegna, alcuni arredi scolastici sono già stati distribuiti. Finiremo le consegne entro il mese di ottobre.
Misurare la febbre a casa
Le famiglie dovranno misurare la temperatura a casa e dovranno assicurarsi che non superi i 37,5° e che non ci siano sintomi riconducibili al Covid. Qualora invece uno studente dovesse presentare sintomi da Covid a scuola, verranno allertati i genitori e una volta portato a casa il figlio dovranno contattare il medico di famiglia e l’Asp che valuteranno se fare il tampone. In caso di esito positivo del tampone sarà poi l’Asp a decidere se sarà necessaria la quarantena per i compagni di classe o gli insegnanti.
Sulla scuola stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni. Penso al piano assunzioni del personale docente e personale Ata, abbiamo investito 2 miliardi in edilizia scolastica, abbiamo impresso una forte spinta nella digitalizzazione. Quello della scuola sarà un nuovo inizio perché non vogliamo tornare alla normalità precedente. Possiamo investire anche in prospettiva grazie al Recovery fund. Non vogliamo più classi pollaio e aprire cantieri per nuove scuole più moderne, digitalizzate, inclusive».
Il messaggio agli studenti
Il presidente Conte si rivolge poi ai veri protagonisti di questa sfida, gli studenti: «Voglio dirvi perché sappiamo che siete stati voi a pagare il prezzo più pesante di questa emergenza. La scuola chiusa e la didattica a distanza sono state una prova difficile. Sarebbe una bugia dirvi che dal 14 settembre sarà tutto meglio di prima. Delle difficoltà ci potranno essere. Ma rispettate le regole e affrontate con fiducia l’inizio di questo anno scolastico».
Insegnanti come medici e infermieri
Un appello anche agli insegnanti: «A voi spetta un gravoso compito. Dovrete fronteggiare el difficoltà di qursta ripartenza. Siete un patrimonio inestimabile, cercheremo di valorizzare sempre più il vostro ruolo. Dopo medici e infermieri, oggi siete voi il punto di riferimento a cui tutta la società guarderà. Tutto passa dalla scuola, è una nuova sfida, siamo tutti coinvolti e la vogliamo vincere tutti insieme».
30 milioni di persone coinvolte
La ministra all’Istruzione Lucia Azzolina: «Sappiamo che ci attende un anno scolastico impegnativo e nuovo. E’ stato giusto chiudere le scuole a marzo, è giusto oggi riaprirle. Siamo arrivati qua grazie ad un lavoro infaticabile, la scuola coinvolge 30 milioni di persone. Nessun paese ha messo in campo un tale numero di soluzioni come abbiamo fatto noi. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento strutturale di edilizia. Sono oltre 5 mila le aule in più, oltre 4 mila quelle ampliate. Abbiamo finanziato l’affitto di spazi esterni per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi e recuperato in 2 mesi un ritardo di 20 anni. Anche sul fronte del personale, l’Italia è l’unico paese che sta mettendo 70 mila docenti e personale Ata in più. Non è supplentite, sono risorse aggiuntive. Le scuole hanno inoltre ricevuto fondi per sostenere le famiglie in difficoltà e acquistare libri, cancelleria, materiale didattico e supporti tecnologici. Secondo una prima stima ne beneficeranno almeno 400 mila studenti».