Una vicenda che sembra paradossale. Nove palazzine costruite e consegnate senza allaccio idrico comunale, oggi rimaste a secco perché si è prosciugato il pozzo privato da cui attingono l'acqua. Ma Amam sta provando a risolvere il problema
117 famiglie con i rubinetti a secco dallo scorso agosto. Esattamente dal 10 agosto. Una situazione che ha dell’assurdo e che stavolta non c’entra con le carenze idriche o i disservizi di Amam. Ci troviamo a Faro superiore, al condominio Frappaolo. Nove palazzine che ospitano oltre un centinaio di famiglie. Dunque più di un migliaio di persone. In questo complesso residenziale non c’è acqua dai rubinetti da agosto perché non esiste un allaccio alla condotta idrica comunale. L’Amam non porta l’acqua in queste palazzine perché non hanno mai avuto un regolare allaccio. In queste case l’acqua arriva attraverso una trivella collegata ad un pozzo privato che si trova nel terreno del costruttore. Ma le poche piogge in questo anno hanno fatto scarseggiare le risorse di questo pozzo. Ad agosto si è totalmente prosciugato fino ad esaurirsi del tutto. E i disagi sono innumerevoli.
Senza acqua da agosto
A raccontarli è il signor Francesco Giaccobbe, uno dei tanti abitanti delle palazzine del complesso Fappaolo. Intanto spiega di aver scoperto solo dopo l’acquisto della casa che si trattava di appartamenti sprovvisti di allaccio idrico comunale. Ma in questi anni il condominio ha inoltrato alcune richieste di allaccio all’Amam, ricevendo però sempre risposta negativa. Amam, dal canto suo, spiega che il motivo per cui negli anni non ha potuto garantire questo allaccio è che in quella zona non c’era la necessaria capacità per portare l’acqua fino a quelle case. Oggi però la situazione potrebbe essere diversa.
Parola all’Amam
Il presidente di Amam, Salvo Puccio, sta valutando il caso Frappaolo dopo aver ricevuto segnalazioni e richieste di intervento. Grazie ai lavori di potenziamento sulla rete idrica, è possibile che adesso Amam sia nelle condizioni di poter servire anche quella zona che prima non riusciva a raggiungere. In questo momento i tecnici sono a lavoro per valutare la fattibilità tecnica. E nei prossimi giorni potrebbe arrivare qualche buona notizia per queste famiglie.
300 euro di acqua in un mese
In questo momento devono comprare l’acqua per riempire le cisterne. La famiglia del signor Francesco, in poco più di un mese, ha speso già 300 euro. Ed è così per tutti. Un costo esorbitante a fronte di disagi che comunque continuano ad esserci. Dalle palazzine Frappaolo i condomini lanciano un appello: aiutarli in questo momento di difficoltà, magari con autobotti comunali che possano alleviare i costi che stanno sostenendo e che magari non tutti possono permettersi. Nella speranza che si possa risolvere una volta per tutte il problema di questi allacci. Un’assurdità che affonda le radici nel passato e che a quanto pare non riguarda solo queste palazzine, ma molti insediamenti abitativi di Faro superiore e dintorni.