Al bando hanno partecipato diverse associazioni, proponendo attività volte allo sviluppo della cultura della legalità con ipotesi progettuali tese al miglioramento del bene e rispondenti all’interesse pubblico. Giovedì la consegna del bene
Giovedì 12, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca, sarà assegnato il bene confiscato alla mafia in via Roosevelt n° 6 all’associazione “Comitato Addiopizzo Messina”, risultata prima in graduatoria col punteggio di 96/100 con il progetto “Pago chi non paga”. Alla firma per la concessione dell’immobile prenderanno parte il sindaco, Giuseppe Buzzanca, l’assessore al patrimonio, Franco Mondello, il segretario generale, Santi Alligo, il dirigente del patrimonio, arch. Antonello Cutroneo, il responsabile del servizio beni confiscati, arch. Santi Denaro, e della sezione contratti del dipartimento gare e contratti, dott. Santino Saja, e il presidente dell’associazione Addiopizzo, dott. Enrico Pistorino. Al bando hanno partecipato diverse associazioni, proponendo attività volte allo sviluppo della cultura della legalità con ipotesi progettuali tese al miglioramento del bene e rispondenti all’interesse pubblico ed alle finalità della legge 109/1996 e successive modificazioni.
L’Associazione “Addiopizzo” intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed in particolare promozione della cultura della legalità, della solidarietà, elaborazione di strategie di lotta non violenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso, progettazione e sostegno di iniziative, attività ed interventi che sono finalizzati a promuovere la nascita di un movimento antimafia ed anti-raket tra i cittadini e gli operatori economici sul territorio siciliano.
L’assessore con delega ai beni confiscati alla mafia, Franco Mondello, il 9 maggio 2011, aveva preso in consegna l’immobile, sito in via Roosevelt n. 6, confiscato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Messina il 19 aprile 2011 con decreto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dando apposito indirizzo al Dirigente del Dipartimento Patrimonio, per l’avvio della procedura di evidenza pubblica perchè l’immobile fosse assegnato in concessione ad associazioni per attività finalizzate alla “cultura della legalità e dei principi della Costituzione, in opposizione al fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, al racket, al pizzo ed alle estorsioni”.