Stamattina, per la prima volta dopo mesi di stop globale, Messina ha accolto la Costa Diadema, con i suoi 617 passeggeri e 963 membri dell'equipaggio. Ecco le regole e i rigidi protocolli osservati dalle compagnie di navigazione.
Anche Messina riapre il suo porto alle navi da crociera. Stamattina, per la prima volta dopo mesi di stop globale, la città dello Stretto ha accolto la Costa Diadema, con i suoi 617 passeggeri e 963 membri dell’equipaggio. Un settore che riparte in sicurezza e con dei protocolli molto rigidi, imposti dalle compagnie stesse. Con il supporto di un team di esperti internazionali le compagnie di navigazione hanno messo a punto l’adozione di misure ulteriormente rafforzate rispetto alle già rigorose linee guida approvate dal comitato tecnico-scientifico.
Nel rispetto e per la sicurezza degli ospiti a bordo e delle città in cui attraccano le navi, ad esempio non sarà possibile fare delle escursioni libere a piedi per le vie della città, ma saranno le compagnie stesse ad organizzare dei tour “protetti” dedicati esclusivamente ai propri ospiti, che lasceranno il porto tramite bus privati. Non è solo il settore della crocieristica che si rimette in moto, ma tutto il sistema porto: dall’autorità portuale al singolo ormeggiatore. Insomma tutte quelle figure che lavorano allo sbarco di una nave e che per mesi sono rimaste in stallo. Per arrivare, poi, al settore delle agenzie turistiche, dei tour operator e delle compagnie di trasporti private. “Si riattiva quel circuito economico che le crociere assicurano non solo alle attività portuali ma a tutto il territorio”, ha dichiarato il Presidente dell’Autorità Portuale dello Stretto. E aggiunge: “Già dal prossimo 22 ottobre riprenderanno anche gli scali con la MSC Crociere. Ogni 10 giorni la MSC Magnifica, ammiraglia della compagnia, sbarcherà nella nostra città. Messina torna quindi ad essere porto di partenza e di sbarco per i turisti internazionali”.
Servizio di Silvia De Domenico
Quando tutta l’Italia venne chiusa a sproposito anche nelle regioni dove non vi era emergenza, venne bloccato (giustamente) il traffico crocieristico. Adesso che i contagi salgono del 30% ovunque ogni settimana, fanno riprendere gli attracchi. Lo stato di emergenza che si continua a rinnovare da giugno, mi sembra leggermente incoerente con discoteche, crociere e stadi. Per me non si dovevano neanche riaprire le scuole, oppure si doveva far scegliere ad ogni famiglia se intendeva usufruire della didattica in presenza o a distanza, e vedere l’andamento epidemiologico almeno fino al prossimo gennaio; figuriamoci riavviare le attivita’ non propriamente prioritarie, le quali, visto il protrarsi dello stato di emergenza, dovrebbero ricevere un maggiore sostegno economico, piuttosto che dilapidare denaro pubblico per stipendi ai manager dell’inps. La ripartenza in sicurezza sostenuta dal Sig Mega e’ una semplice chimera con la parvenza di un ottimismo di facciata dovuto ad un necessario calamento di braghe nei confronti dell’economia.