Anni di sinergie, successi e intenso lavoro.
“Il merito di questo museo, che oggi compie dieci anni, è di avere sconfitto l’espressione comune: roba da museo. Roba da custodire in una bacheca”. Le parole dell’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini sottolineano l’impegno svolto in questi anni dal gruppo di lavoro e dalla sua direttrice Lucia Lojacono. La storica dell’arte è alla guida del Museo Diocesano della città di Reggio Calabria dal 2010. La presenza di questo istituto è stata proficua per moltissimi aspetti: per le sinergie che ha creato sul territorio, per il “suo operato mai silente”. Anni di straordinario impegno in cui si “sono incrociati i percorsi di molte istituzioni, delle associazioni, degli artisti e delle accademie” come sottolinea la stessa direttrice. Un museo che è riuscito anche a mettersi in discussione cercando nuove strade, nuovi metodi di comunicazione. Una realtà che è stata tra le prime a riaprire durante il lockdown grazie a piattaforme on line. Al suo interno sono custodite opere sacre importanti come la collezione Forti, una testimonianza di Francesco Jerace. In questo periodo ha acquisito altre opere molto preziose. In modo particolare, evidenziamo, manufatti legati alla personalità di vescovi del ‘900 e uno dei tredici teleri, drappi in seta che rivestivano le lesene dell’antica cattedrale di Reggio. Un patrimonio, quindi, che va ad arricchire e ad impreziosire la collezione. Un futuro colmo di bellezza, perché se è vero che la bellezza ci salverà è anche vero che siamo chiamati a metterla in pratica affinché ciò avvenga.