E' Massimiliano Campagna. Negli scorsi anni erano già stati arrestati Tommaso Ferro e Raimondo Messina
L’11 gennaio 2016 erano arrivati al pronto soccorso del Policlinico di Messina con ferite da arma da fuoco. Due cugini, Francesco Ferrara e Gabriele Ferrara, nipote e figlio dell’ex boss pentito Iano Ferrara, stavano per salire sull’auto dello zio, Carmelo Ferrara, al Cep, quando erano stati raggiunti da due persone a bordo di un motorino, con visi coperti da caschi, e il passeggero aveva sparato diversi colpi di pistola.
La Squadra Mobile aveva scoperto il movente: una lite a causa di una relazione tra Iano Ferrara e una parente di Tommaso Ferro, non gradita da Ferro e invece difesa da Carmelo Ferrara.
A luglio 2018 era stato arrestato Raimondo Messina, nell’ambito dell’operazione Polena; ad aprile 2019 era stato arrestato anche Tommaso Ferro, per tentato omicidio mafioso. Il dibattito del processo ha condotto alla riapertura delle indagini da parte della Squadra Mobile e della Direzione Distrettuale Antimafia. Per il tentato omicidio mafioso, sono emersi indizi anche a carico di Massimiliano Campagna, oggi 31enne e all’epoca dell’azione 27enne. Era lui uno degli esecutori materiali.
La Dda ha richiesto al giudice e ottenuto l’arresto di Campagna, eseguito dalla Squadra Mobile. Gli si contesta il tentato omicidio mafioso e il porto abusivo di arma da fuoco.
Ferro non aveva agito solo per motivi sentimentali ma anche perché il suo gruppo malavitoso, di Santa Lucia sopra Contesse, avrebbe acquistato potere facendo sparare a un membro della famiglia Ferrara, che aveva influenza sul Cep.