“Le promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese. Nella vallata S. Stefano restano da risolvere problematiche urgenti e indifferibili”.
MESSINA – “Le promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese. Nella vallata S. Stefano restano da risolvere problematiche urgenti e indifferibili”. Sei cittadini, in rappresentanza della comunità, hanno inviato una lettera al sindaco, Cateno De Luca, evidenziando di aver “creduto nella sua persona e nel suo impegno visto che tutti i precedenti amministratori non si erano mai occupati della vallata”. Ma a quanto pare le cose non sono cambiate. E rimangono da affrontare e risolvere questioni serie, a partire dalla via di fuga di cui quell’area è sprovvista. Il Comitato per la “Rinascita di Messina” da diversi decenni si è prodigato per migliorare le condizioni di vita della popolazione residente nella vallata S. Stefano del Comune di Messina. “In quest’ottica ha sollecitato, alla fine degli anni 90, la realizzazione della variante alla strada provinciale 36”.
“VOGLIAMO RISPOSTE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”
I firmatari della lettera inviata a De Luca (Giuseppe Floridia, Maria Rizzo, Antonino Raciti, Giovanni Tindari Minutoli, Giacomo Spadaro e David Maimone) ne evidenziano i motivi della preoccupazione e dell’istanza, che deve ottenere risposte prima che sia troppo tardi.
“Vi è una strada – specificano i residenti larga in alcuni tratti appena 4-5 metri a fronte di una popolazione residente di oltre 6.000 abitanti. A stento passa un autobus di piccole dimensioni. Non vi sono slarghi idonei per consentire l’incrocio dei veicoli, tanto che in alcuni orari la viabilità si paralizza.
“TEMPI DI TRANSITO ELEVATI PER I MEZZI DI SOCCORSO”
In caso di ambulanze che devono intervenire con urgenza i tempi di percorrenza sono elevatissimi con rischio per la vita delle persone. Ed in caso di calamità naturale non esiste alcuna via di fuga che possa consentire ai soccorsi di raggiungere le zone eventualmente colpite, inoltre non esiste alcuna via di accesso ai mezzi della protezione civile”. Ma non è tutto.
“IL TORRENTE? UNA BOMBA PRONTA AD ESPLODERE”
“A ciò – proseguono i cittadini – si aggiunge il fatto che il torrente limitrofo, che si utilizza per le fughe in caso di necessità è diventato una ‘bomba’ pronta per esplodere, perché non viene fatta manutenzione dal 2007 e l’alveo torrentizio in alcuni punti nevralgici è ricoperto da arbusti di ogni tipo: canne, e altra vegetazione spontanea, al punto che l’area tra l’alveo e i ponti è completamente ostruita. I muri di argine lungo l’asta torrentizia sono precari, in quanto – chiosano i residenti a S. Stefano – non è stata effettuata alcuna manutenzione a memoria nostra, per cui in caso di piena il torrente potrebbe tracimare nei centri abitati”.
“QUEL PROGETTO DELLA PROVINCIA DEL 2000 NEL DIMENTICATOIO…”
Nel 2000, per risolvere in parte il problema della viabilità, la Provincia regionale di Messina, attraverso il proprio ufficio tecnico, ha redatto un progetto che prevedeva una variante arginale all’attuale tracciato della strada provinciale 36. Con delibera del 28 luglio 2009 è stato dato incarico di coordinare il progetto all’ingegnere Ministeri, per un importo di 54mila euro. “Il progetto di variante alla Sp 36 redatto nel 2000 – riprendono i cittadini – ha ottenuto dal Genio vivile di Messina il visto (n. 10835 del 27 luglio 2001). Il giorno dopo il Comune di Messina ha attestato la conformità agli strumenti urbanistici attualmente in vigore nella città. Il progetto ha ottenuto tutti gli altri pareri, è stato reso esecutivo, trasmesso al Comune di Messina. Dal giorno in cui il progetto è stato trasferito al Comune di Messina non si è avuta più altra notizia”.
ASSURDO: INVECE DI REALIZZARE IL PROGETTO GIA’ ESECUTIVO SE NE PREDISPONE UN ALTRO
I cittadini chiedono al sindaco “perché, con un progetto esecutivo, non è stato fatto nulla? Perché nonostante la richiesta effettuata il Comune di Messina non risponde e non consente di visionare gli atti? perché non è stato realizzato il progetto che avrebbe certamente ridotto il grave pericolo per l’incolumità pubblica, consentendo un minimo di viabilità? sono stati spesi soldi dei contribuenti per depositare il progetto in un cassetto?”
Ma le assurdità non sono finite. Gli abitanti della Vallata nel ribadire che il progetto elaborato “è esecutivo e non vi è alcun motivo di non eseguirlo,” dichiarano di essere venuti a conoscenza del fatto che è stato elaborato un nuovo progetto. “Ci chiediamo – sostengono i cittadini – perchè ricorrere a un nuovo elaborato, visto che ce n’è uno esecutivo? Inoltre – incalzano i residenti – rileviamo che il progetto approntato da questa amministrazione secondo il disegno che abbiamo visto, ha un inizio ma non ha una fine in quanto arriva al centro del torrente S. Stefano, precisamente dove c’è la biforcazione dei due torrenti all’inizio di S. Stefano Medio. Non si comprende come questa nuova progettazione possa essere considerata una via di fuga quando dal disegno si ferma nell’alveo del torrente e non è previsto collegamento con alcuna via pubblica. Sembra un disegno fatto sulla carta che non tiene conto dello stato dei luoghi”.
I cittadini della vallata S. Stefano si dicono “basiti” nell’esaminare la bozza di progetto. “Ricordiamo a noi stessi che i cittadini della vallata S. Stefano – concludono i loro rappresentanti – non sono stupidi ma abbastanza intelligenti per comprendere che questa bozza di progetto è stata approntata per buttare fumo negli occhi.
“SINDACO, BASTA CON LE PROMESSE CHE NON SI VOGLIONO MANTENERE!”
E’ finita l’epoca delle promesse mai mantenute. Bisogna finirla di venire nei villaggi solo per chiedere voti con promesse che non si vogliono mantenere. Inoltre si considera che il sindaco durante la campagna elettorale ha promesso che avrebbe riqualificato la Piazza Roma del villaggio S. Stefano Briga nel rispetto delle caratteristiche del borgo. Un elettore ha predisposto un progetto per la riqualificazione di detta piazza e lo ha protocollato presso l’amministrazione il 24 luglio scorso, per cui sarebbe logico che lo stesso venisse realizzato, anche per il risparmio dell’amministrazione. Invece siamo venuti a conoscenza che si vorrebbe semplicemente asfaltare la piazza tappando buchi e non riqualificandola”.
I cittadini chiedono al sindaco, in virtù della gravità della situazione, invocano di dare esecuzione al progetto esecutivo esistente per la variante alla S.P. 36. E, nelle more, di provvedere a mettere in sicurezza l’alveo del torrente eliminando quanto possa costituire ostacolo al deflusso delle acque.
Si chiede, infine, che venga bonificato l’alveo del torrente dalla spazzatura e del materiale di risulta depositato abusivamente che provoca anche problemi sanitari.