Secondo il Coas Fassid due dei tre componenti sarebbero contemporaneamente "controllori e controllati"...
Anche la Commissione d’’indagine interna voluta dall’Asp per capire cosa accade all’ ospedale di Barcellona, finisce nel mirino dei sindacati. A scrivere alla Regione, alla Procura ed alla Corte dei conti sono Mario Macrì ed Emilio Cortese di Coas Fassid evidenziando una serie di perplessità.
Conflitti d’interesse?
Due dei tre componenti della Commissione (i dottori Paolo Cardia e Antonino Giallanza) secondo I sindacalisti non avrebbero dovuto farne parte per conflitto d’interesse. Per il dottor Giallanza, si configurano, secondo il Coas, due situazioni di improponibilità a far parte della Commissione Ispettiva. Risulta infatti titolare di due incarichi dirigenziali incompatibili tra loro che lo pongono in conflitto d’interesse con sé stesso.
Controllore e controllato
“ Infatti- scrivono Cortese e Macrì– risulta essere Risk Manager dell’ASP di Messina e contemporaneamente Dirigente Medico Responsabile del Presidio di Sant’Agata di Militello, quindi controllore e controllato da sé stesso. E’ inoltre gerarchicamente sotto ordinato e quindi alle dipendenze dell’altro componente della Commissione il dottor Cardia, Direttore del Dipartimento Cure Ospedaliere. Questo fatto priva Giallanza delle garanzie di libertà di giudizio”.
Analoga posizione, secondo il Coas Fassid per il dottor Cardia che è Direttore del Dipartimento Cure Ospedaliere e quindi con responsabilità dirette sulla gestione igienico-organizzativa di “tutti” i Presidi Ospedalieri dell’ASP di Messina. In sintesi non può essere controllore di sè stesso.
Il nodo dei trasferimenti
I due sindacalisti contestano anche il trasferimento del dirigente medico Felicia Laquidara da Barcellona a Lipari. Il dg dell’Asp Paolo La Paglia ha già spiegato che non si tratta di un provvedimento punitive di ottemperanza a quanto diposto dalla Regione poichè la Laquidara ha già affrontato le criticità del presidio di Lipari. Macrì e Cortese sostengono che la Laquidara non sarebbe dovuta essere sostituita con il dirigente medico di urologia Giuseppe Cocuzza che non avrebbe i requisiti previsti, ovvero la specializzazione nella medesima disciplina oggetto dell’incarico di direzione medica di presidio, né la sua disciplina è equivalente o equipollente. Il Coas nel ribadire che si è proceduto senza avviso pubblico interno di selezione chiede un intervento della Regione e delle altre istituzioni preposte.
“L’attuale livello di inefficiente gestione dell’ASP di Messina che si è aggravata a dismisura negli ultimi due anni è sotto gli occhi di tutti”, concludono.
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