Alle 18 la presentazione del volume "Il cinema sopra Taormina" all'Hotel San Domenico di Taormina con il giornalista Vincenzo Mollica
Un volume per celebrare i fasti cinematografici che legano a doppio filo la fama e la bellezza di Taormina nel mondo alle pellicole cinematografiche, non poteva non essere il frutto della ventennale ricerca dell’avvocato Ninni Panzera. Lo storico Segretario Generale del Taormina Film Fest – il terzo cinema per anzianità in Italia che fra due anni compirà 60 anni – ha difatti coronato il suo sogno di raccogliere in un prezioso volume antologico – “Il cinema sopra Taormina” (edito da La Zattera dell’Arte) – documenti fotografici e schede tecniche, relative a tutti i film girati a Taormina, dal 1919 ad oggi, giungendo anche a notevoli scoperte, fra cui i cinque titoli ancora inediti in Italia. Dal volume, in modo naturale, è nata una mostra che si inaugura oggi a Taormina in occasione dell’incontro con il celebre giornalista RAI, Vincenzo Mollica che dialogherà con l’autore presso l’Hotel San Domenico alle ore 18, all’interno del cartellone del Taobuk.
Com’è nato l’amore per Taormina?
«Taormina è una delle mie tre patrie, come ho scritto nella Introduzione. In questo libro trova la perfetta convergenza tutto il mio bagaglio personale, fatto della passione che ho per il cinema e per la ricerca nel mondo cinematografico, con la mia esperienza della saletta Milani e del Messina Film Festival, le grandi retrospettive legate ad Adolfo Celi, Febo Mari e Marco Dentici. Questo libro idealmente è nato parecchi anni fa ma solo due anni or sono ho creato un’associazione culturale, La Zattera dell’Arte, che si occupa di molti progetti che legano il cinema e il territorio».
Quanti film ruotano attorno a Taormina e a partire da che anno lei può documentarli?
«Al momento sono 43 film dal 1919 – “L’appel du sang” – sino agli ultimi del 2008 – “Grande, grosso e Verdone” e “L’Amore di Gide”. In mezzo ci sono veri e propri capolavori come “Le Grand Bleu” o “L’Avventura” e “L’immagine meravigliosa”.
La scoperta che l’ha emozionata?
«Senza dubbio i 5 film tedeschi, girati fra il ’51 e il ’61, ed ancora inediti in Italia. Ma anche la pellicola inedita “L’Altro piatto della bilancia” che abbiamo avuto il piacere e l’onore di proiettare durante lo scorso Taormina Film Fest». Mi piace ricordare anche “Visioni private”, l’unico film che lega prorio Taormina al festival del Cinema.
Quando ha cominciato ha raccogliere l’imponente documentazione fotografica contenuta nel libro?
«Nel 1991, con Pippo Baudo, ebbi l’idea di girare tre cortometraggi ambientati a Taormina per metterli in concorso. In quel momento cominciai a studiare tutti i film girati a Taormina, partendo anche dagli studi dei critici cinematografici. Due anni or sono accadde la svolta, scoprii per caso che Taormina esisteva su materiale promozionale dei film – foto buste, locandine, foto di scena e poster – e tutto questo era in giro per il mondo, fra archivi, collezioni private e magazzini. Così è partita la mia personale ricerca, con grande entusiasmo e sorpresa. In questo momento ho in possesso 97 pezzi, con cui verrà composta la mostra».
La sorpresa più grande?
«Ho trovato una locandina di Intrigo a Taormina in Perù. Ma il momento più emozionante è senza dubbio rappresentato dall’aver trovato l’immagine di Anna Maria Pierangeli che dipinge al Teatro Antico di Taormina. Un vero tuffo al cuore».
Tornatore firma la prefazione al volume. Entrambi avete in comune un amore spassionato per la Sicilia e il cinema…
«Con Giuseppe Tornatore siamo legati da un’amicizia ventennale e fra i tanti fili che ci legano c’è senza dubbio l’amore per la ricerca. Lui ha realizzato questo film, Lo schermo a tre punte, un’antologia cinematografica di tutti i film girati in Sicilia e per questo è stato abbastanza naturale che proprio lui firmasse la prefazione del libro. Un libro composto dai saggi di prestigiosi giornalisti cinematografici nazionali e mi piace segnalare anche le interviste esclusive – Woody Allen, Luc Besson, Carlo Verdone, Tonino Guerra e Francis Ford Coppola – realizzate da Silvia Bizio e Mario Serenellini, che concludono il volume».
Sfogliando il suo bel libro è palese il fatto che il cinema, tanto quello di qualità che quello di cassetta, ha sempre fatto tappa a Taormina. Ma adesso non accade più. Perché?
«Vorrei ribaltare questa domanda, chiedendo retoricamente quanto questi film possano aver contribuito alla crescita di Taormina. Non è un caso che i primi film girati lì siano stati firmati da registi stranieri e ci sono ben 5 film, dal ’51 al ’61, rimasti inediti in Italia ed esclusivamente destinati alla Germania. Poi a cavallo degli anni ’60 si sveglia l’Italia con Intrigo a Taormina, seguito poi da tanti altri titoli importanti che hanno fatto la storia della nostra cinematografia. Non dimentichiamo il caso de L’Avventura con cui Antonioni ha voluto rendere lo straniamento dei suoi personaggi collocandoli anche nella lussuosa cornice dell’Hotel San Domenico. Il cinema, negli anni, ha valorizzato Taormina e le sue bellezze come un enorme spot e tutte queste location dovrebbero essere tenute nella giusta considerazione. Del resto in tutto il mondo i movie tour – ovvero la possibilità di visitare i luoghi turistici riconoscibili tramite i film – sono ormai un segmento turistico molto importante, è una opportunità che Taormina e la Sicilia tutta, non dovrebbe lasciarsi sfuggire».
Francesco Musolino