Intervista al presidente della Tonno Callipo Sport che parla della squadra e della situazione che sta vivendo campionato di pallavolo in questo momento
È una vittoria importante quella che la Tonno Callipo ha inanellato domenica pomeriggio al PalaMaiata nel primo impegno del 2021. Contro Ravenna la squadra calabrese ha gestito il match a suo piacimento, specialmente nei primi due set. Nel terzo, invece, è venuta fuori la voglia di reagire da parte dei romagnoli che però sono stati respinti senza tentennamenti dal miglior attacco giallorosso con le varie bocche di fuoco quali Rossard, Abouba, Defalco e Chinenyeze. L’occasione è stata propizia per raccogliere le impressioni del presidente Pippo Callipo anche alla luce delle recenti modifiche regolamentari del campionato in corso che hanno stabilito il blocco dell’unica retrocessione e l’ampliamento dei play off a 11 squadre. Il numero uno della società giallorossa si è detto, senza mezzi termini, contrario alla decisione presa dal Cda della Lega Pallavolo. Inoltre ha palesato il proprio disappunto per gli atteggiamenti tenuti dal tecnico di Ravenna, Marco Bonitta, nel corso della gara che addirittura nel terzo set sono sfociati in un cartellino rosso.
Presidente Callipo la sua squadra ha ottenuto l’undicesima vittoria stagionale (quinta interna): che sensazione prova nel vedere il gruppo giallorosso gioire ancora una volta?
“È una bella emozione che però non riesco a vivere appieno. Tante soddisfazioni quest’anno ma purtroppo dobbiamo fare a meno del nostro pubblico. Mi manca molto la presenza dei tifosi perché immagino la felicità che avrebbero avuto dopo tanti anni nel vedere dal vivo queste partite e queste vittorie. La squadra sta facendo un ottimo cammino ma resta il rammarico di non poter avere sugli spalti del Palasport tutti gli appassionati vibonesi e calabresi”.
Quella contro Ravenna è stata la prima gara disputata dalla Tonno Callipo dopo l’ufficializzazione da parte della Lega Volley dell’abolizione dell’unica retrocessione e dell’ampliamento dei play off. Cosa ne pensa?
“Ero contrario al blocco delle retrocessioni perché il campionato è iniziato in un certo modo – nonostante tutte le varie vicissitudini legate al Covid-19 a cui giocoforza bisogna far fronte – e così doveva proseguire. A questo punto credo che sia più logico eliminare anche l’assegnazione dello scudetto. È alquanto evidente e facilmente comprensibile che alle squadre non interessa più di vincere o di perdere. Si è visto anche nel match di domenica contro Ravenna: la squadra romagnola non sembrava affatto scoraggiata per la sconfitta. Anzi qualche giocatore era pure sorridente dopo aver commesso qualche errore. Insomma è chiaro che da qui in avanti non ci sarà lo stesso mordente. Sono cambiate le motivazioni. Allora dico, in modo forte, rivolgendomi al Consiglio di Amministrazione (organo che rappresenta tutte le società di Superlega) che alla decisione già presa deve seguire anche il blocco dell’assegnazione dello scudetto. A questo punto si continuerà a giocare e alla fine si farà poi una graduatoria che lascerà comunque il tempo che trova. Ecco, questa sarebbe una scelta di maggiore trasparenza e onestà”.
La Callipo continua per la sua strada: ha dimostrato anche domenica scorsa contro Ravenna di voler perseguire i propri obiettivi…
“Certamente. Plaudo all’impegno dei miei ragazzi e mi auguro che neppure in futuro si faranno condizionare negativamente. Abbiamo giocato l’ultimo match contro la squadra di coach Bonitta al quale non ho rivolto il mio saluto di proposito dopo le offese che qualche mese fa ci ha lanciato contro. Lo stesso, tra l’altro, è stato tra i primi a schierarsi a favore del blocco delle retrocessioni sostenendo che tutti i Club ne avrebbero giovato a livello finanziario. Sono davvero curioso ora di sapere, proprio da lui, come questo cambiamento potrà rivelarsi un toccasana per le società: probabilmente intende che bisogna tagliare gli stipendi e quindi rescindere i contratti con gli atleti? Mi infastidisce molto che un allenatore assuma in campo atteggiamenti eccessivi e poco garbati. Purtroppo gli arbitri lo consentono ma, a mio parere, non bisognerebbe essere così permissivi in tali circostanze. Contro di noi l’allenatore di Ravenna ha preso un rosso perché ha protestato in modo plateale e se fosse stato presente il pubblico questo suo comportamento avrebbe inutilmente aizzato gli animi. Ahimè, pensano di essere professori e di salire in cattedra ma questo è un titolo che non meritano perché, ribadisco, i fatti li qualificano esclusivamente come persone irrispettose. Il sig. Bonitta si dovrebbe vergognare per i suoi modi poco garbati e per le esternazioni per nulla eleganti a cui ha dato sfogo durante la partita. Al contrario di quanto ha dichiarato lui a mezzo stampa lo scorso 28 novembre noi non abbiamo nulla di cui vergognarci. O forse dovremmo farlo per aver impiegato tante risorse economiche per alimentare la passione per il volley? Bisognerebbe aver più rispetto verso chi realmente, con risorse soltanto proprie, ha contribuito a mantenere vivo il movimento pallavolistico ad alti livelli. Noi lo facciamo ininterrottamente da venti anni!”.