Il governatore: "Dobbiamo sapere se Draghi condivide l'esigenza di completare il corridoio transeuropeo includendo questa infrastruttura essenziale"
MESSINA – Un documento congiunto per chiedere al nuovo Governo di riavviare il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto. E’ quanto hanno deciso i presidenti di Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Nino Spirlì, nel corso di una riunione in videoconferenza organizzata da Lettera 150, l’associazione di professori universitari che sta elaborando proposte per il superamento dell’emergenza legata alla pandemia di Coronavirus e per la ripartenza del Paese.
«Con il governatore della Calabria – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – abbiamo concordato di predisporre un documento comune col quale riproporre al nuovo governo, tra le infrastrutture prioritarie, il collegamento stabile nello Stretto di Messina. Abbiamo bisogno di sapere – aggiunge Musumeci – se il presidente Draghi condivide l’esigenza di completare il corridoio transeuropeo includendo questa infrastruttura essenziale».
Siracusano (Fi): “Non ci siano veti”
“I presidenti della Regione Siciliana e della Regione Calabria, Nello Musumeci e Nino Spirlì – ha commentato la deputata di Forza italia messinese Matilde Siracusano – hanno condiviso un documento per chiedere al nuovo governo di riavviare il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Un’iniziativa positiva, che va nella direzione auspicata da Forza Italia. Una grande opera come il Ponte rilancerebbe il Sud, e creerebbe sviluppo, occupazione, crescita, turismo e opportunità. Non possiamo perdere questa storica occasione – conclude Siracusano – non ci siano veti per una infrastruttura strategica per l’intero Paese. Il presidente Draghi saprà trovare sintesi ed equilibrio”.
Era ora, speriamo che qualcosa si faccia per il rilancio del sud.
Che passa solo ed esclusivamente per il ponte, ovviamente, mica per la eradicazione del sistema feudale politico-mafioso che condiziona pesantemente l’economia
Il problema non è solo l’inserimento del ponte sullo stretto nelle opere strategiche, ma aprire la discussione sul recovery plan , che come concepito dal governo Conte penalizzava ancora una volta il sud. La solita storia che si ripete dal 1861….