Hanno ricevuto lo sfratto e dovrebbero lasciare le case che sono state concesse loro in emergenza abitativa perchè il Comune non pagherà più l'affitto. Questa mattina le famiglie del rione ferrovieri in strada per chiedere rispetto.
Avevano detto che non si sarebbero arresi e hanno mantenuto la promessa. Le 27 famiglie di via Alessandria nel rione ferrovieri che la scorsa settimana, a sorpresa, hanno ricevuto lo sfratto perché il Comune non pagherà più l’affitto dell’immobile in cui erano stati trasferiti in emergenza abitativa andranno avanti a oltranza perché, giurano, da lì non li sposterà nessuno. Questa mattina si sono riuniti davanti le loro case. Sono scesi in strada per farsi vedere da chi evidentemente non li sta tenendo nella giusta considerazione. Negli striscioni che hanno appeso su quell’immobile da cui sono stati sfrattati si appellano alla costituzione, chiedono al commissario Croce di rispettare i loro diritti, ricordano che lì abitano bambini, anziani, disabili. Ieri sono venuti a sapere che poco o nulla si farà per risolvere la loro situazione e che l’unica strada che sarà percorsa è quella dello sfratto. Il commissario Croce aveva proposto a queste famiglie un contributo di 400 euro per i prossimi sei mesi, loro hanno detto no fin dall’inizio perché sono tutti in gravi condizioni economiche e soprattutto hanno avuto quelle case in emergenza abitativa. Tra l’altro, raccontano oggi, lo stabile in cui vivono è in condizioni strutturali pessime, ci sono cornicioni pericolanti, ci sono seri pericoli per chi abita lì. Servirebbero interventi urgenti, loro dicono di aver già segnalato il problema in passato, ma naturalmente anche su questo fronte silenzio assoluto da parte del Comune. Nei giorni scorsi era stato garantito loro che la commissione risanamento di Palazzo Zanca avrebbe esaminato caso per caso per trovare una soluzione. Raccontano di essere in regola con i pagamenti degli affitti, pagano 52 euro al mese, se c’è qualcuno che non paga è perché non può. Restano dunque in attesa di notizie da Palazzo Zanca. Temono però che la soluzione non arriverà. Per questo andranno avanti con la loro mobilitazione e, se dovesse servire, sono pronti anche a proteste eclatanti. (Francesca Stornante)
Sabato, 20 ottobre, 2012 – 16:44