E' in edicola l'instant book di Enzo Basso, fondatore di Centonove, arrestato nel 2017. Tutte le anomalie del processo e le ombre del caso Messina
Più che la bancarotta di un giornale, tutta da dimostrare, è la bancarotta della Giustizia. Firme false, interrogatori svolti senza la presenza dell’avvocato difensore, voci di bilancio riportate nell’ordinanza non presenti nei bilanci, una manifesta incompatibilità del magistrato che ha portato avanti l’indagine che è ora indagato. Sono alcuni dei passi di Bancarotta, l’ultimo Istant book di Enzo Basso, 160 pagine. Author Publishing, 10 euro, in distribuzione nel circuito delle edicole.
Divieto d’ora d’aria
Ancora in attesa di giudizio al Tribunale, Enzo Basso, fondatore del settimanale Centonove, racconta la sua esperienza: arrestato all’alba del 30 ottobre del 2017 è stato costretto a sei mesi di domiciliari con il divieto di affacciarsi al balcone di casa.
“109 reati contro di me”
Ma non è solo l’ora d’aria, diritto costituzionale di ogni detenuto ad essere stato violato. Enzo Basso in Bancarotta racconta centonove reati consumati contro la sua persona. Dal mancato preavviso dell’interrogatorio di garanzia che non ha ricevuto, a tutta una serie documentata di violazioni di legge: ancora a distanza di tre anni non gli sono stati riconsegnati i suoi effetti personali; il settimanale è stato chiuso e l’azienda 109Press srl, start up innovativa iscritta nell’apposito elenco della Camera di Commercio dal 2015, è stata fatta fallire dall’amministratore giudiziario Bonomo.
Dedicato ai lettori
“Ho dedicato questo libro ai lettori di Centonove ancora traumatizzati perché è giusto che sappiano” spiega Enzo Basso. “Ma soprattutto voglio dare in anticipo la possibilità ai magistrati che si devono occupare della vicenda di documentarsi: non voglio che a nessun imputato succeda mai in Italia quello che è successo a me…”.
Le anomalie del processo
La Corte chiamata a occuparsi del processo “Centonove” è già cambiata sei volte. Ma quali sono le anomalie che denuncia ora Enzo Basso? In primis l’enorme confusione operata dal consulente della Procura Germano Gandolfo nella ricostruzione dei fatti: “Sono stato accusato di aver svolto macroscopiche irregolarità amministrative: proverò il contrario. Ma voglio farlo in pubblico, come credo che in pubblico i magistrati risponderanno alle cose che io dirò, visto che hanno l’obbligo di sottostare alla legge e di amministrare la giustizia in nome del popolo italiano…”
Enzo Basso è stato il primo giornalista in Italia che ha presentato una denuncia alla Guardia di Finanza contro le truffe nell’assegnazione dei fondi dell’editoria: i fondi non sono mai stati assegnati alla cooperativa kimon, editrice del settimanale Centonove. La testata Centonove, dopo essere decaduto dalla registrazione, è stato in violazione della legge sull’editoria, messo all’asta dal Tribunale, senza successo.
Le ombre del caso Messina
La società 109Press, senza nessuna evidenza pubblica come prevede la legge, invece, con un flusso mensile di fatturato di ventottomila euro, è stata affittata a sole mille euro e il contratto rescisso dopo pochi mesi. Ma dietro il Caso Centonove, si allungano”, spiega Enzo Basso, “le ombre del Caso Messina e del Caso Montante…”.
ok ENZO,DOMANI VADO IN EDICOLA A COMPRARLO.
CONOSCO IL SIG. ENZO BASSO E GLI AUGURO DI AVER LA SUA GIUSTA RICONOSCENZA DI UOMO ONESTO DISPONIBILE E PROFESSIONALE.HA COMBATTUTO CON TUTTE LE SUE FORZE,CONTRO OGNI OSTACOLO A LUI
CREATOGLI.PURTROPPO L’INGRATITUDINE UMANA HA SUPERATO LA MISERICORDIA
DIVINA.AUGURI AL SIG.ENZO BASSO DI BUONA VITA.
LAURITANO SALVATORE.
Un giornalista con la schiena dritta racconta la sua amara vicenda con coraggio. È un monito per tutti quei giornalisti che in questi anni hanno taciuto per ignavia.
Gli articoli del giornale letto da molti, evidentemente scoprendo tanti pastrocchi ha iniziato a dare fastidio a qualcuno che ha attivato la “manovalanza” per farlo chiudere. Chi coloro che tengono le redini in questa città non voglionoche si evolva che resti addormentata ,preferiscono lavorare in maniera subdola nelle fogne no a cielo aperto, purtroppo trovano terreno fertile
purtroppo la Giustizia è amministrata dagli uomini ma, i giudici chi li giudica? quello che è capitato a Enzo nella nostra Città è capitato a tanti….
Enzo Basso , lo ricordo bene per essere stato sempre un gentiluomo ed un ottimo giornalista . Il Centonove che creò di sua iniziativa era un giornale che riferiva di fatti spesso sconosciuti , quanto inquietanti . Un giornale alternativo, importante per la Città di Messina . Probabilmente avrà dato fastidio .
109 è stato per molto tempo l’unico settimanale che leggevo con piacere ed in cui il giornalismo di inchiesta era di casa.
Dopo la chiusura non ho più comprato altri giornali che riguardavano la ns città e la sicilia, del resto sono solo report del tg della sera prima….!
spero che il sig. Basso ritrovi la voglia di ricominciare appena possibile,in bocca al lupo.
Uomo di grande spessore e professionista di indubbie doti morali intellettive finito nell’ennesimo tritacarne giudiziario che non è riuscito a piegare un grande uomo. Andrò a comprare il libro perché ritengo sia giusto conoscere fare conoscere quello che avviene all’interno delle segrete dei Tribunali e di quello di Messina in particolare grazie al dottore Basso per quello che riesci a fare anche per coloro i quali non hanno voce
Ciao Enzo, sono sicuro che avrai GIUSTIZIA e che noi cittadini ritroveremo CENTONOVE in edicola, ne sentiamo troppo la mancanza.