Riunione a Roma tra De Simone e Di Sarcina, rispettivamente presidente e segretario dell’Authority, con Lo Bosco, presidente di Rfi ed ex presidente dell’Autorità Portuale di Messina. Nuovo appuntamento mercoledì prossimo, sempre nella capitale, per sapere se Rfi concederà le aree per realizzare la via del mare
Per anni è rimasto solo un progetto, anche se giunto già alla fase esecutiva. Ora sembra finalmente che qualcosa si muova. E’ l’Autorità Portuale a farsi promotrice degli incontri per la realizzazione della via del mare, un’arteria che sarebbe preziosissima per la viabilità cittadina come alternativa alla via La Farina e come strada di collegamento tra il porto storico e la tangenziale attraverso gli svincoli di Messina Centro e Gazzi.
Il costo dell’opera, il cui progetto come detto è già esecutivo, è di 15 milioni di euro. L’Autorità Portuale ha ricevuto dal Ministero l’autorizzazione a cofinanziare la realizzazione della strada e lo farà per un importo di 6 milioni di euro. Starà al Comune trovare gli altri 9 milioni.
A Roma si è svolto un incontro tra Autorità Portuale e Rete Ferroviaria Italiana per discutere dell’argomento: “Rfi approfondirà la questione – dichiara il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina – e mercoledì prossimo avremo un altro incontro, sempre a Roma ma stavolta a tre, anche con il Comune, che dev’essere l’attore principale. Il dialogo è stato costruttivo, c’è la reciproca massima disponibilità per conciliare gli interessi, ma prima Rfi vuole effettuare delle valutazioni tecniche e per farlo si è presa qualche giorno di tempo”.
Ogni ipotesi di accordo, per la realizzazione dell’opera, dipende dalla disponibilità di Rfi a concedere le aree, viceversa sarà impossibile procedere: “All’accordo – prosegue Di Sarcina – devono aderire tutt’e tre gli attori: noi, Rfi e il Comune. Ciascuno deve fare la propria parte. Speriamo che la prossima settimana ci siano le condizioni per raggiungere l’intesa e chiudere questo accordo. Ci auguriamo che Rfi sia disponibile per parte sua e che il Comune possa essere presente per sottoscrivere l’intesa”.
Qualora si dovesse trovare la convergenza, la parte successiva spetterà al Comune e riguarderà il reperimento dei finanziamenti. Rfi interverrà eventualmente solo sulla disponibilità delle aree e le condizioni alle quali questa disponibilità può essere concessa. “E’ giusto che Rfi faccia le sue valutazioni – continua il segretario dell’Autorità Portuale -. Non può togliere delle aree dal proprio libro cespiti, senza prima effettuare un bilancio costi-benefici. Se avremo riscontri positivi, l’Autorità Portuale cofinanzierà l’opera con 6 milioni di euro sui 15 necessari, mentre il Comune dovrà trovare la parte principale del finanziamento. Del resto, dal Ministero abbiamo ricevuto la possibilità di partecipare perché c’è un interesse per il porto, ma solo come cofinanziatori. Abbiamo avuto quindi un’autorizzazione vincolata alla compartecipazione in coda al Comune. Il capofila dev’essere il Comune in quanto si tratta di una strada urbana per i cittadini, una strada che non è di competenza portuale”.
Di questo, De Simone e Di Sarcina ne hanno già parlato con il commissario del Comune, Luigi Croce: “Croce sa bene – continua ancora Di Sarcina – che è necessaria una quota di finanziamento che il Comune deve comunque reperire attraverso i suoi canali. Le nostre somme sono solo ad integrazione di ciò che il Comune non riuscirà a trovare”.
Considerate le condizioni in cui versa palazzo Zanca, è chiaro che non si può far altro che richiedere i finanziamenti necessari allo Stato o all’Unione Europea o alla Regione. Quest’ultimo è il canale preferenziale prescelto: “Mi risulta – afferma il segretario dell’Autorità Portuale – che già l’amministrazione Buzzanca si fosse mossa per chiedere il finanziamento alla Regione, ma senza esiti. Mi auguro che Croce possa avere miglior fortuna a Palermo”.
L’intesa che potrebbe essere raggiunta mercoledì prossimo, quindi, va comunque finalizzata al reperimento delle risorse da parte del Comune. Conclude Di Sarcina: “Anche se raggiungiamo l’accordo, non possiamo certo partire subito coi lavori, servono i soldi. Il giorno dopo il nuovo vertice romano, in comitato portuale, approveremo il piano operativo triennale in cui sarà inserita questa quota di finanziamento pari a 6 milioni di euro”.
(Marco Ipsale)
“Starà al Comune trovare gli altri 9 milioni.” …
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Niente via del mare.
CATTEDRALE NEL DESERTO
quando il comune di Messina rischia il dissesto – quando ci sono tanti Lavorati senza stipendio – quando vi sono tante società partecipare in crisi – quando le FF.SS. hanno dismesso tutto – quando non manca solo il Lavoro ma di che vivere :
Da Lavoratore (precario), gradirei porre alcune domande all’Ing. Di Sarcina :
Da quanto tempo il porto “di emergenza” di Tremestieri e aperto parzialmente;
All’inizio dei lavori “approvati ed seguiti da Ingegneri” quanto erano i tempi e costi previsti- e quante il ritardo e l’aggravio di costi;
Ritiene “non politichese” giusto tutto questo ritardo ed aggiunta di costi;
La strada del mare “Ing. Rizzo” sarà lateralmente blindata “i negozi cosa faranno” quali i veri costi ed i reali benefici;
Eppure guardando le cose attuali viene il dubbio che il tutto e per favorire sempre e comunque i oliti operatori;
Restando in tema all’Autorità come spiega la presenza super massiccia – vedasi i due dirigenti della Cartour s.r.l. che hanno solo (quasi) dipendenti marittimi;
A mai “fatto fare” verifiche su quali-quanti lavoratori anno realmente ha diritto di voto, “forse votano dipendenti di altre province”;
Sapere se il gruppo CaronteTourist è in regola con i pagamenti concessori (pregressi e recenti);
E’ ha conoscenza “basta guardare” che la nave della CaronteTourist, noleggiata alla Meridiano Lines opera esclusivamente dentro il porto di Messina e solo rarissimamente opera a Tremestieri;
Certo è che qualunque struttura si faccia è sempre e comunque un arricchimento, peròòòòòò, dovrebbe esserlo per la città, cittadini – perché non si fa come a Reggio “via Marina Garibaldi”;
Siamo più che stanchi di queste operazioni, gradiremmo un pò chiarezza !!!!!
Sperando che o la Magistratura o Corte dei Conti qualche giorno facciano chiarezza
bla bla bla bla, buddaci, non succederà nulla
i soddi u comune i trova nta l’ovo i pasqua
ci sono altri soldi da mmuccari?
LA VIA DEL MARE SAREBBE UN’OPERA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA PER LA DECONGESTIONE DEL TRAFFICO, MA…
I SOLDI DOVE LI PRENDIAMO?
E NEL FRATTEMPO RIMANE LO SCHIFO CHE C’E’?
E SE PURE SI FACESSE, IN QUANTO TEMPO?
INSOMMA, LA VOLONTA’ ED I BUONI PROPOSITI NON BASTANO!
SE INVECE RISPIARMIASSIMO TUTTI QUESTI SOLDI RISANANDO QUELLO CHE C’E’, POTREMMO RIVALUTARE TUTTA LA ZONA “FRONTE MARE” SPENDENDO MOLTO DI MENO E RESTITUIREMMO ALLA CITTA’ L’INTERA AREA, DA TROPPO TEMPO ABBANDONATA ALLA MERCE’ DI ABUSIVISMO E DISCARICHE A CIELO APERTO.
Sigg. De Simone e Di Sarcina – nessuna risposta alle richieste di chiarezza :
componenti Comitato e Commissione; Regolarità pagamenti; Regolarità elezioni, ecc. ecc.
Diversamente mi viene da pensare :
Guaiacum sanctum = Il più duro (Legno santo)
Boro = Il più resistente alla trazione (5,7 GPa)
Diamante = Il più duro, allotropo del carbonio (8400 su scala Knoop)
Diamante = Il più resistente alla dilatazione termica (0,000001 per Celsius)
Osmio = Il più resistente alla compressione (462 GPa)
Tungsteno = Il più resistente alla temperatura – tra i metalli – (3420 Celsius)
Grafite = Il più resistente alla temperatura – tra i non metalli – (3870 Celsius)
Gradirei una semplice risposta (ovviamente sul più letto giornale On-Line di Messina “Tempo Stretto” – Grazie