Questa mattina nella sala commissioni di Palazzo Zanca conferenza stampa di Orsa, Uiltrasporti, Ugl e Cub sulla situazione Atm. Dei finanziamenti del governo per Atm ci sarà solo parte dello stipendio di luglio e la mensilità di agosto. Il neo Prefetto Trotta ha convocato i sindacati martedì mattina.
Che la coperta dei 18 milioni di euro fosse troppo corta si sapeva già. Adesso che in cassa dei 18 milioni ne sono arrivati solo 13 la situazione si complica ancor di più. Tra i lavoratori Atm il malcontento è alle stelle. Lo hanno ribadito questa mattina lavoratori e rappresentanti sindacali di Orsa, Ugl, Uiltrasporti e Cub dalla sala commissioni di Palazzo Zanca presidiata ormai dallo scorso 21 ottobre. Ci si aspettava una ripartizione equa delle risorse, all’azienda trasporti arriveranno 2.666.000 euro che non sono altro che i dodicesimi di ottobre e novembre, quindi somme dovute e che però saranno stornate da quella cifra per mancanza di liquidità in cassa. Di questi soldi 1.066.000 euro saranno per contributi Inps, Inail e Serit, 260.000mila euro serviranno per il 23% dello stipendio di luglio, 870.000 euro per quello di agosto. Restano in cassa 470.000 euro che potrebbero essere impiegati per pagare almeno il 50% di settembre, ma il commissario ha bloccato qualsiasi spesa delle partecipate e dunque senza il suo nulla osta quei soldi resteranno fermi. Morale della favola: non prima del 22 novembre, quando già saranno maturate quattro mensilità arretrate, i lavoratori incasseranno parte di luglio e agosto.
Continuano a sentirsi figli di un dio minore i lavoratori atm, “siamo d’accordo che in un momento così difficile devono soffrire tutti ma noi non stiamo soffrendo, stiamo morendo” ha detto il segretario della Uiltrasporti Silvio Lasagni. “Dov’è il principio di equità oggi che i dipendenti comunali ricevono lo stipendio di ottobre?” si chiede Michele Barresi dell’Orsa. Non comprendono perché ancora non sia stato convocato l’incontro con la Regione anche perché, durante la visita palermitana di lavoratori e sindacati, il dirigente Falgares aveva parlato dell’ipotesi di liquidare immediatamente l’azienda e di far transitare i lavoratori nelle fila dei comunali giusto il tempo di creare la nuova spa. Anche su questo inspiegabilmente è calato il silenzio.
“Le colpe si devono ripartire equamente tra gestioni politiche, aziendali e sindacali che non hanno voluto il bene di questa azienda. Non c’è nessuna logica di marketing, il parcheggio Cavallotti è ridotto in condizioni disastrate e perde 190.000 euro l’anno di incassi. Per la mancanza di segnaletica orizzontale sono andati persi circa 1/5 dei parcheggi nelle ZTL che avrebbero fruttato altri 50.000 euro mensili” dice Michele Barresi.
Intanto la vertenza più calda delle ultime settimane sbarcherà in Prefettura. Il neo prefetto Trotta ha convocato lavoratori e sindacati per martedì mattina alle 10. Vuole capire la situazione e provare a individuare soluzioni. Intanto i sindacati hanno preparato un lungo documento di interventi che il Comune avrebbe dovuto mettere in atto e che ancora potrebbero salvare l’azienda. Si chiede: approvazione del Contratto di Servizio, che conferirebbe finalmente trasparenza ai rapporti fra Comune e ATM; ripartire dal piano di Innovabic conferendo da subito ad ATM i beni immobili e mobili di pertinenza come il riconoscimento del Comune all’azienda dell’affitto del dipartimento mobilità allocato da anni ad uso gratuito al secondo piano della palazzina uffici, con ATM che invece paga le spese condominiali e mutuo utenze; conferimento delle multe della ZTL all’ATM e non al Comune; restituzione del canone di leasing dei 25 bus del 2007 che era a carico del Comune ed invece pagato da ATM; approvazione del Bilancio di Previsione ATM per il 2012 che langue in Consiglio Comunale, che prevede 4,5 milioni di euro in più rispetto ai trasferimenti fermi al 1999; trasformazione in SpA sul modello di Catania.
Al momento l’unica certezza è che la protesta andrà avanti. Una lotta che però non trova l’unità di tutte le organizzazioni sindacali. “Cgil e Cisl continuano a chiedere tavoli di confronto separati, dicono i sindacalisti, sicuramente questo non fa bene ai lavoratori”.
(Francesca Stornante)
Ma quali lavoratori?
Servono oltre 50 persone per muovere un mezzo (autobus o tram che sia) per 15 ore nei giorni feriali e per qualche ora nei giorni festivi.
Qualcuno mi sappia indicare un’altra situazione simile esistente in qualche paese del mondo, invece di chiedere anche il fondo del barile delle pochissime risorse finanziarie, peraltro depauperate da una politica gestionale quanto meno dissennata.
Si cominci con l’individuare l’allocazione fisica dei dipendenti.
Nonostante le mancate retribuzioni i lavoratori A.T.M. non hanno interrotto il servizio si sono sacrificati con i pochi mezzi a disposizione dall’azienda non hanno lasciato per strada gli studenti i lavoratori la gente tutta,bisogna darli atto di responsabilità lavorativa e rispetto verso l’utenza è anche vero che il disservizio c’è stato: gli autobus erano troppo pieni saltavano le corse erano sporchi e maleodoranti.
Ma chi ha gestito così allegramente il servizio di pubblica autorità?
E’ facilmente riconoscibile, ci sono nomi e cognomi di tutti gli attori sociali, quindi la MAGISTRATURA potrà fare luce su provabili illeciti, potrà accertare le colpe gestionali se c’è ne sono state, insomma i nodi dovrebbero venire al pettine c’è lo auguriamo tutti.