Il presidente della commissione bilancio ricorda come l'allarme sia stato lanciato dai consiglieri da oltre tre anni "ma siamo stati tacciati di essere bugiardi", dichiara Melazzo "adesso potrebbe essere troppo tardi. Ma dobbiamo provarci iniziando da un'analisi spietata dei numeri"
“Dobbiamo dire grazie al commissario Croce perché ha messo il sigillo d’autenticità a quello che abbiamo detto per anni, venendo però tacciati di dire falsità”. Il presidente della commissione bilancio Giuseppe Melazzo, alle prese con il diktat della Corte dei Conti, vuol fare una premessa. Il consigliere comunale dell’Udc, così come molti altri consiglieri, la Cgil, la stampa, e persino lo stesso neopresidente Crocetta, erano stati tacciati di essere “catastrofisti-disfattisti” a proposito delle cifre reali delle voragini di Palazzo Zanca. Da ieri però le dichiarazioni di Croce, che ha parlato conti alla mano, rappresentano la drammatica ufficialità.
“Siamo stati definiti disfattisti, sin da quando, tre anni fa abbiamo lanciato un grido d’allarme come commissione bilancio- prosegue Melazzo– per questo voglio esprimere apprezzamento al commissario che, dando le cifre, ha posto in essere quel che per 4 anni non ha fatto l’amministrazione, con Buzzanca e Miloro. I dati ufficializzati ieri li abbiamo forniti per anni, chiedendo alla giunta di intervenire, ma siamo stati tacciati di essere bugiardi. Se fossimo stati ascoltati non saremmo arrivati a questo punto. Le soluzioni sarebbero state trovate prima. Oggi forse è troppo tardi”.
La commissione bilancio è a un bivio, era stata convocata nei giorni scorsi, alla luce delle lettere del ragioniere generale per individuare quei correttivi indispensabili per il previsionale,ma dopo quanto emerso ieri, con la seconda lettera della Corte dei Conti che concede 30 giorni di tempo, la situazione si complica. Da un lato infatti se non si approva il bilancio previsionale 2011 scatta automaticamente l’avvio della procedura di dissesto, dall’altro lato in queste condizioni è altrettanto difficile approvarlo e non solo perché mancano all’appello 20 milioni di euro, ma anche perché restano poi le voragini da coprire.
“Potrebbe essere troppo tardi, nonostante i nostri allarmi che risalgono ad almeno tre anni fa. Adesso serve fare un’analisi spietata dei numeri, anche perché, come ha detto lo stesso commissario, ci sono sorprese dietro ogni angolo”.
Il Presidente della commissione cita ad esempio il pozzo dei contenziosi che, come emerso anche in conferenza stampa, non solo è impossibile quantificare come entità della somma, ma persino quanto a numero delle cause stesse. Per non parlare poi delle parcelle legali all’esercito di esterni.
“E’ chiaro che ci sono responsabilità politiche ed amministrative se finora non è stato fatto nulla, ma dobbiamo comunque fare un ultimo tentativo per far quadrare i conti. Non è facile, perché anche approvando il bilancio di previsione ed anche attingendo al “salvacomuni” del governo ci sono dei parametri da rispettare”. Il pozzo in sintesi può essere coperto solo parzialmente dal “salvacomuni” in discussione in queste ore in Parlamento, ed al quale Messina potrà accedere solo rispettando alcuni requisiti e ricordando che non è “gratis” ma le somme dovranno essere restituite. Nessuno lo dice apertamente ma l’unica soluzione è quella che ha consentito negli anni del governo amico Berlusconi il salvataggio di Catania e Palermo. Evidentemente eravamo meno amici di altri. Anche dalla Regione potrebbe arrivare un’ancora di salvezza, ma siamo alle ipotesi ed alle speranze. Al momento all’orizzonte ci sono solo lacrime e sangue. Dei cittadini, ovviamente.
“La situazione è drammatica- spiega Melazzo– non abbiamo molti margini. Dobbiamo tagliare quello che non è necessario. Il problema è che non conosciamo neanche l’intero ammontare delle passività. La cifra è molto più di quei 240 milioni di euro dei quali parliamo, perché deve essere integrata dalle passività delle partecipate, per questo dico che dobbiamo fare un’analisi spietata ma reale dei numeri. Abbiamo due profili davanti: un primo step che è l’approvazione del previsionale 2011 e il secondo step che dovrebbe portarci a quantificare la massa passiva per accedere al salvacomuni. Ma potrebbe non bastare, ripeto.”
Rosaria Brancato
arringa difensiva, in ogni caso se il giusto grido di allarme non viene raccolto, ci si dimette.
Ma che siete bravi. Non ho detto io, ma la “Gazzetta del Sud” nel lontano 2007 che bisognava fare chiarezza sui conti del Comune e che la diatriba su questo argomento fra il commissario regionale dr. Gaspare Sinatra ed il dr. Gaetano Saja, ex ragioniere generale del Comune di Messina era diventata “stucchevole” Anche tempo stretto si è occupato, all’epoca, di tale argomento. rileggetevi gli articoli. ma a Comune di Messina, tutto procedeva nella normalità più assoluta, mentre la situazione finanziaria andava ogni giorno sempre di più, peggiorando. Sono stato convocato dalla prima commissione consiliare per dare spiegazione dei debiti, giuridicamente inesistenti, della Istituzione per i servizi sociali, ma questi stanno formando oggetto di accertamento nella competente aula giudiziaria. Ho detto che il primo bilancio di previsione dell’istituzione predisposto nel febbraio del 2008 dal ragioniere generale del Comune di Messina, subentratomi nella direzione finanziaria della Istituzione per i servizi sociali era falso, ma di questo nessuno se ne occupato. Anche della gestione dell’Atm. rilegetevi i verbali, la prima commissione consiliare ha ritenuto opportuno di conoscere il mio pensiero che ho, pubblicamente espresso, che è stato quello che i bilanci di previsione dal 2003 e successivi erano inattendibili in quanto presentavano entrate non veritiere e che i bilanci di esercizio dal 2003 in poi erano da rottamare, ma nessuno mi ha chiesto le motivazione. Oggi vi leccate le ferite. Alla mia età non chiedo garanzie per il mio futuro e per questo motivo la verità mi appartiene e non intendo tradirla, anche perché amo la mia città. E per finire, non voglio essere considerato il maestre dell’orchestra, che tutti voi rappresentate, ad esclusione di pochi soggetti responsabili e dignitosi che, mentre la nave affonda, continuate a suonare mote funebri, stonate ed irreali.
Ma quanto sono bravi il Melazzo ed il Saya, si punzecchiano come galli cedroni. Ma smettetela di fare teatro, ora siete tutti bravi a dire: io lo sapevo oppure io l’avevo detto.
Siete stati entrambi funzionari delle varie giunte succedutesi nel tempo, quindi siete anche voi colpevoli del fattaccio.
La differenza fra me e te e che io quando scrivo ci metto la faccia mentre tu, ci metti l’asso..
L’avvocato Giuseppe MELAZZO,presidente della commissione POLITICHE FINANZIARIE,non risponde alla mia domanda: perchè dopo aver analizzato,nel mese di febbraio,le modiche al Piano Esecutivo di Gestione,meglio conosciuto come PEG 2012 provvisorio,non ha assediato Peppino BUZZANCA? Gli sarà sembrato normale,così preoccupato per i conti in rosso di Palazzo Zanca,che per Orazio MILORO,tutto andava bene madama la marchesa.L’assessore decise,solo per una parte della SPESA CORRENTE,pari a una previsione iniziale di 143.085.284,96; e in attuazione della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio, e in previsione, che nel bilancio pluriennale 2012 si previdero minori trasferimenti dallo Stato per 9.141.000, propose alla Commissione una previsione definitiva 133.832.902,23, un risparmio di solo il 6,4%. Tutto accettato dal Presidente MELAZZO,che oggi ciancia di allarmi.Signor Presidente,lei mon si è nemmeno chiesto a chi furono destinati i 200.000 euro per “compenso spettante alla ditta aggiudicatrice dell’appalto nella misura minima prevista dal combinato disposto art.20 e 22 del capitolato speciale d’appalto”. Visto il linguaggio astruso del dirigente,le do il codice 101040519, la categoria 20828 e l’articolo 14, siamo curiosi di conoscere chi è la ditta per la quale la previsione iniziale fu di ben 300.000 euro.
ci mettera’ anche l asso ma ha pienamente ragione, del resto per esprimere educatamente una opinione non e’ obbligatorio il nome cognome o no?o vogliamo far credere che sia importante questo e non lo sfascio inopinato di CUI TUTTI GLI AMMINISTRATORI( si fa per dire ) siete responsabili.
…mah. Una semplice domanda: che senso ha parlare di bilanci approvati o meno dell’ atm (ne avrebbe di senso quando si scoprirà se c’è stata la volonta di omettere il debito totale del “gruppo” Comune di Messina per non avviare per tempo politiche di risparmio, come ad esempio la riduzione delle indennità di posizione e risultato dei dirigenti, e la riduzione del fondo vista la riduzione del numero di dirigenti) quando è al 100% del Comune. Il debito o è in bliancio o fuori bilancio E’ SEMPRE DEL COMUNE DI MESSINA, lo stesso vale per le altre partecipate. Forse con i risparmi del comune si sarebbe potuto ammodernare la flotta ed i servizi di atm, la somma di indennità di risultato e di posizione del comune è costata al Comune circa 1.800.000 euro all’anno, aumentando il costo di ogni dirigente dai 70.000 euro lordi medi di stipendio di base, a circa 120.000 euro lordi. con 1.800.000 euro si comprano 6 bus dal 2004 ad oggi sarebbero stati 48.
ci vediamo alle prossime elezioni amministrative grande avvocato. tu hai solo il dente avvelenato contro il tuo ex partito di appartenenza.e adesso come giustificherai ai tuoi elettori il fatto che ruggeri si è avvicinato a d’alia? cambierai opinioni su di lui oppure continuerai nella tua battaglia?
noto un certo nervosismo nel saya chissa come mai……….