I protagonisti della serata sono stati gli chef che hanno fatto di Taormina la cittadina con la piú alta concentrazione di Stelle Michelin in Italia, ben cinque con appena 11 mila residenti
Oltre mille persone provenienti da ogni luogo della Sicilia, e in qualche caso dalla Calabria, hanno invaso dalle prime ore del pomeriggio di ieri il San Domenico Palace di Taormina. Lo storico albergo a partire dalle 15 si è trasformato nel tempio del vino e della cucina di prestigio. Nella sala chiesa del San Domenico, adibita alla maxidegustazione, oltre a trecento etichette diverse, non sono mancati i food corner che hanno dato la possibilità di assaggiare alcuni prodotti alimentari di eccellenza tra olii e formaggi, salumi e conserve. Dalle 15 alle 20 si sono susseguite a ritmo
continuo verticali e orizzontali con etichette prestigiose provenienti da tutt’Italia ed una degustazione esclusiva di varie annate di Ragusano Dop. Circa 90 le cantine che hanno partecipato a “Il territorio prima di tutto”.
La serata si è conclusa con la cena che ha visto come protagonisti i cuochi stellati Michelin di Taormina.
I vini delle Triple A distribuite da Velier di Luca Gargano sono stati i protagonisti dell’appuntamento: Quattro etichette di quattro aziende, due francesi e due italiane, che rientrano nel circuito di grandi vini promosso da Velier. I protagonisti della serata sono stati loro, gli chef che hanno fatto di Taormina la cittadina con la piú alta concentrazione di Stelle Michelin in Italia, ben cinque con appena 11 mila residenti. Piero D’Agostino de La Capinera, Massimo Mantarro de Il Principe Cerami ristorante del San Domenico Palace e Andreas Zangerl de il ristorante Bellevue dell’hotel Metropole. Alla cena si è registrato il tutto esaurito.
Visitatori ed addetti ai lavori si sono detti particolarmente soddisfatti. E’ il primo evento di questa portata organizzato nella perla dello Ionio. Un risultato che conferma il grande interesse che c’è dietro il settore enogastronomico e le potenzialità turistiche che si possono sviluppare.