Libero Gioveni ha individuato l'immobile di via Santa Cecilia e ha proposto alla Provincia di adibirlo provvisoriamente a dormitorio pubblico per senzatetto. I locali erano occupati dal dipartimento ambientale che si è però trasferito temporaneamente all’autoparco provinciale di villa Dante
Il Dipartimento ambientale ha sgomberato i locali di via Santa Cecilia e si è trasferito all’autoparco provinciale di villa Dante. Un’occasione ghiotta per Libero Gioveni che ha subito pensato di adibire i locali a dormitori per i senzatetto. Non si ferma il consigliere della terza circoscrizione. Dopo aver chiesto l’aiuto di tutti i quartieri, perché inserissero in una lista da presentare al Comune gli eventuali locali disponibili, ora si rivolge alla Provincia. Il freddo è arrivato, Gioveni non vuole sorprese, dormire per strada potrebbe essere letale già in questo periodo. L’immobile in questione sarebbe perfetto.
Il consigliere centrista si è già informato. C’era l’ipotesi di ricavare 5 aule per l’istituto nautico “Caio Duilio” dall’immobile, ma l’ipotesi è sfumata a causa delle scarse risorse economiche a fronte di una previsione di spesa non indifferente. Niente impedimenti, quindi. Quello che Gioveni chiede è che si dia, anche momentaneamente, un riparo notturno dignitoso ai tanti senza tetto, coinvolgendo le associazioni di volontariato presenti sul territorio: “Si tratta di grandi ambienti che per alcuni mesi rimarrebbero inutilizzati”.
Gioveni ha scritto una nota al presidente della provincia Ricevuto e all’assessore al patrimonio Bruno Cilento dove chiede di verificare la disponibilità dell’immobile e propone formalmente di destinare provvisoriamente parte dei locali a dormitorio pubblico.
Visto che Gioveni continua, con immutata impudenza, ad infastidire la gente con interventi assurdi e ridicoli,in funzione della sua candidatura, gli offro alcuni spunti (in maniera del tutto gratuita, visti i tristi tempi).
1) Utilizzo come xxxxx pubblici, non intendendo con ciò l’area posta alle spalle dell’ex Banco di Sicilia nella cortina del porto, le aree dismesse da Ferrovie, Difesa,Birra Messina, ex Sanderson;
2) Creazione di almeno 6 giorni settimanali di festa per ogni mese, con relativa distribuzione (a carico del Comune, of course) di stigghiole, scagghiozze e luppina;
3) Utilizzo dei disoccupati per spingere i compattatori dell’ATO 2, che così potrà risparmiare sul gasolio:
4) analogo provvedimento per i mezzi dell’ATM.
5) in relazione ai punti 5 e 6 ampia possibilità di scelta: mettersi dietro a spingere, o davanti, a trainare (magari utilizzando qualche avanzo delle corde della Vara, possibilmento proveniente dalla collezione di qualche ergastolano).
Giuseppe Vallèra