Covid Messina. La richiesta del ritorno alla scuola in presenza

Covid Messina. La richiesta del ritorno alla scuola in presenza

Redazione

Covid Messina. La richiesta del ritorno alla scuola in presenza

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lunedì 22 Marzo 2021 - 08:51

Manifestazione ieri alla Passeggiata a mare

Un flashmob a cura del Comitato Sip – Scuola in Presenza di Messina, cui hanno preso parte circa cinquanta tra genitori, studenti, insegnanti e liberi cittadini, per “ribadire l’urgenza di ritornare ad una scuola in presenza in tutta Italia”.

Ieri, alla Passeggiata a Mare, hanno ricordato che “resta molto basso il tasso di contagiosità nelle scuole (anche a fronte delle diverse varianti del virus stesso) e che l’assenza degli studenti dalle classi provoca danni certi alla loro salute psicofisica e alla costruzione armonica della loro personalità”.

La manifestazione – alla quale ha preso parte anche il gruppo “Sotto lo stesso ombrello: la Costituzione italiana” – si inquadrava nel contesto di più di trenta eventi analoghi che si sono tenuti in tutta Italia e che hanno visto la partecipazione di decine e decine di migliaia di persone; manifestazioni organizzate dalla Rete Nazionale Scuola in Presenza, cui il Comitato messinese aderisce.

Grande soddisfazione da parte del presidente del Comitato peloritano Cesare Natoli (nella foto), docente di filosofia e Storia presso il Liceo “Emilio Ainis”, che ha sottolineato ancora una volta come “si stia facendo pagare un prezzo troppo alto a bambini e ragazzi. Un prezzo che stiamo già pagando e che è purtroppo destinato a diventare più alto nel breve, medio e lungo termine, se non interverrà tempestivamente sul piano delle aperture scolastiche”.

7 commenti

  1. Altre persone che non vivono in Italia, vivranno in una realtà parallela dove la pandemia è stata debellata e ormai si può fare di tutto.

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  2. Ormai sappiamo benissimo come funzionano le curve di contagio. Le scuole andrebbero chiuse tutte quanto prima e sarebbe anche meglio che si facesse una zona rossa anche in Sicilia di almeno tre settimane. Questo frenerebbe i contagi in crescita e si arriverebbe a tarda primavera in condizioni di maggiore tranquillità, il che gioverebbe anche all’ economia perche’ si darebbero maggiori certezze anche agli esercenti che presto potranno usufruire di aperture in esterni. Ma per la terza volta si preferisce chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, e cioè arrivare all emergenza quando poi è piu’ difficile arginare.

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  3. Guglielmo scrollalanza 22 Marzo 2021 21:03

    Non ho parole. A scuola la prima cosa che si insegna ancora è il valore della vita. Cosa sfugge di questa semplice nozione? La scuola deve aspettare come aspettano, soffrendo veramente, i ristoratori, gli albergatori e tutte quelle categorie che stanno facendo i veri sacrifici. DaD ad oltranza.

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  4. Date la possibilità di scegliere tra dad e didattica in presenza…… Ci sono esigenze per familiari che versano in condizioni delicate, organizzative di famiglia e quindi la scuola ha anche un ruolo sociale e tanta paura per chi crede al covid. Una cosa è certa: si tratta di una malattia di comunità e la scuola lo è….. Quindi il pericolo è alto

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  5. Si tratta di persone fuori dal mondo, che cercano visibilità su un tema condiviso da 4 o 5 gatti (e chiedo scusa ai simpatici felini domestici).
    Al momento hanno anche un’arma in meno: non se la possono prendere neanche con il Governo, visto che la DAD è uno strumento utilizzato ormai da due Governi assai diversi tra loro.
    A nessuno di loro viene in mente che il tasso di contagio basso a scuola è motivato anche dal fatto che le attività in presenza sono ridotte. Anche nelle aziende con i dipendenti in smart working il tasso di contagio è zero !
    A nessuno di loro viene in mente che portare gli alunni delle superiori in classe comporta l’affollamento dei mezzi pubblici.
    Infine, invocare adesso il ritorno in classe è poco ragionevole anche per altri due motivi: mancano soltanto circa 50 giorni di lezione alla fine dell’anno scolastico, ed inoltre stiamo procedendo alla vaccinazione.
    Aspettiamo il prossimo anno scolastico, non è difficile da comprendere.

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  6. a leggere i comenti sopra mi fa capire perché l’Italia è arrivata in questa situazione

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  7. egidio Privitera 24 Marzo 2021 01:12

    Le scuole sono pericoloso veicolo di contagio. E’ evidente. A parte gli studi internazionali che provano come all’ apertura delle scuole segue l’ aumento dei contagi e dei morti, e che alla loro chiusure accade il contrario, e’ proprio la razionalita’ e l’ osservazione della realta’ che ci forniscono la risposta. Come puo’ mai essere sicuro un luogo dove 30 soggetti rimangono vicini al chiuso in un locale piccolo , per 5 ore al giorno , a parlare? La diffusione del contagio e’ sicura. Se facessimo una cosa simile in unnaltro ambito lo chiamerebbero assembramento e saremmo arrestati….x lo meno..( ovviamente e’ una esagerazione ma rende bene..)
    A scuola invece pretendete di andare in presenza …assurdo.
    Nelle mense scolastiche poi i bambini mangiano vicini in numero elevato, e rimangono senza mascherine …Luogo ideale per diffondere il virus.
    Ai ristoranti e’ vietato organizzare un banchetto con 20/30 persone, ma a scuola pretendete di farlo… assurdo…e il virus ringrazia e si diffonde…ed intanto uccide ( oltre 100.000 morti in Italia , una intera citta’ e’ scomparsa nel giro di un anno, ma voi pensate solo al parcheggio bambini …

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