Dopo una giornata di lavoro intenso il Comune ha recuperato 750mila euro che serviranno per pagare la ditta che porta i rifiuti in discarica e che da stamattina ha interrotto il servizio. Ma si tratta solo dell'ennesima soluzione tampone.
Almeno fino a domani sarà emergenza certa, la ditta che si occupa del servizio del trasporto dei rifiuti in discarica si è fermata dopo aver compiuto l’ultimo viaggio verso Mazzarrà Sant’Andrea questa mattina alle 6. Sono state ore di lavoro serrato a Palazzo Zanca per evitare in tutti i modi di piombare in un nuovo caos rifiuti. Il commissario di Messinambiente Armando Di Maria è tornato, come ormai fa quasi tutti i giorni, a chiedere aiuto al commissario Croce. Dopo l’incontro tra i due è scattata una vera corsa contro il tempo per riuscire a reperire da qualche parte delle somme e scongiurare un’emergenza rifiuti che la città non può permettersi. I dirigenti di Palazzo Zanca hanno praticamente raschiato il fondo del barile per riuscire a recuperare una qualunque cifra che però a quanto pare è stata trovata. Si tratta di 750.000 euro che sono solo l’ennesima soluzione tampone e che però, spiega Di Maria, serviranno almeno per pagare un acconto alla ditta che porta i rifiuti in discarica e per mettere qualche altra pezza qua e la. Di certo, garantisce il commissario, stanotte e domani resterà tutto fermo. La ditta riprenderà il servizio solo quando vedrà il mandato di pagamento e per questo bisogna attendere i tempi tecnici per il trasferimento delle somme. Somme che, come da prassi, il Comune verserà nelle casse dell’Ato3 che a sua volta le girerà in quelle di Messinambiente.
Questi 750.000 euro però sono solo un palliativo e non risolvono assolutamente niente, ribadisce un sempre più rassegnato Di Maria. “Domani tornerò di nuovo a Palazzo Zanca, se necessario all’Ato, mi farò sentire in tutte le sedi perché davvero così non c’è alcun futuro. Abbiamo 1.200.000 euro di debiti con le finanziarie di trattenute sulle buste, abbiamo rate scadute, debiti con l’Agenzia delle Entrate, con l’Inps, si continuano a pagare gli stipendi netti senza contributi perché non c’è alternativa, da mesi non vengono pagate le rate dei mezzi a noleggio e da un giorno all’altro potrebbero riprendersi tutto. E’ veramente una situazione insostenibile. Sono anche pronto a portare tutto in Procura perché davvero si deve fare chiarezza una volta per tutte”, si sfoga Di Maria. In questo quadro così desolante 750.000 euro sembrano senza dubbio una goccia nell’oceano. Serviranno quantomeno ad evitare che la città venga sotterrata dall’immondizia. Ma si dovrà aspettare sicuramente almeno due giorni per rivedere i mezzi all’opera. (Francesca Stornante)
ART.21 COSTITUZIONE.I BUROCRATI da anni al governo di Messina,nella caccia al tesoro di Palazzo Zanca,hanno deciso la cifra indovinello posta nella catena di prove,che inesorabilmente li aspetta fino alla scedenza del mandato di Luigi CROCE. Ipotizzano che a giugno del 2013 ci saranno i giovani del MOVIMENTO 5 STELLE o i meno giovani di RESET a guidare il Comune, pensano già di farne un sol boccone. La cifra è intorno ai 700 mila euro,numeri magici che salveranno Casa Serena(avantieri), ATO3 e MessinAMBIENTE(ieri),ATM (forse oggi),domani sarà il turno delle ditte,che lavorano alacremente per completare ILLUMINAZIONE e SEMAFORI,qualcuno ha suggerito CHI PRIMA ARRIVA MEGLIO ALLOGGIA. Dopodomani ci sarà la prova indovinello più difficile da superare,quale cifra indovinello cercare per pagare stipendi e tredicesime ai messinesi di Palazzo Zanca. Penso,carissimi Saja, Vernaci,Burascanu,e lettori di TempoStretto,alle difficoltà dei nostri giovani a governare questo paese e Messina in particolare. La manifestazione dei sindaci è un segnale allarmante,il più allarmante,primi cittadini di tutti gli schieramenti politici,contro il BUROCRATE dei BUROCRATI,quel Mario Monti,che si ostinano a chiamare professore,quando gli studenti della Bocconi testimoniano di non averlo mai visto,tranne nelle inaugurazioni dell’anno accademico o nelle lectio magistralis. Come faranno ad amministrare sconoscendo i trasferimenti e con le regole del Testo Unico fatte carta straccia. Eccone la prova,dopo i drastici tagli ai Comuni,cioè alla gente,li mette in grave difficolta decidendo la quarta proroga del Bilancio di Previsione 2012 al 31 ottobre,causata dai continui decreti lacrime e sangue somministrati con il contagocce,differendo anche al 30 novembre la trasmissione della certificazione,sapendo delle lentezze delle burocrazie comunali,il tutto a ridosso del bilancio di Previsione 2013,che l’art.151 del Testo Unico(la carta straccia)fissa al 31 dicembre,di certo differito a data da destinarsi. Come potranno governare le macerie rimaste, senza soldi e senza un bilancio di previsione, in dodicesimi della miseria? Caro Luigi CROCE,convinca con le buone o con le cattive,i dirigenti e il Consiglio a predisporlo e approvarlo,quello del 2013,prima delle elezioni,faccia questo ” regalo ” a chi governerà la città,poi faranno le necessarie variazioni nel corso dell’esercizio di competenza.