Incontri e scontri prima del voto di domenica

Incontri e scontri prima del voto di domenica

Ilaria Raffaele

Incontri e scontri prima del voto di domenica

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venerdì 23 Novembre 2012 - 17:43

Al centro multiculturale L'Officina si sono incontrati i sostenitori dei cinque candidati alle primarie di coalizione del centro-sinistra. Davanti a una trentina di curiosi hanno spiegato i punti dei programmi di Bersani, Puppato, Renzi, Vendola e Tabacci.

A tre giorni dal primo turno delle primarie del centro-sinistra, che porteranno gli elettori a scegliere il candidato presidente del Consiglio alle prossime elezioni politiche, i partiti della coalizione si sono incontrati per spiegare programmi e modalità di voto.

Il dibattito si è svolto giovedì pomeriggio presso L'Officina, centro multiculturale. Da un lato i cinque banchetti, ciascuno a rappresentare un candidato – Pierluigi Bersani, Laura Puppato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci e Niki Vendola – dall'altro una trentina di curiosi. Al centro della serata, i temi più caldi al livello sia nazionale, sia locale: l'agenda Monti, il rinnovamento della classe politica, le grandi opere. «Il programma è lo stesso, la gran parte delle idee ci uniscono, solo poche sfaccettature ci dividono» ha dichiarato Giacomo D'Arrigo, del comitato per Renzi. Ma dalla discussione sono emersi punti della discordia di rilievo – non sarebbe potuto accadere diversamente, altrimenti le cinque candidature non avrebbero avuto senso.

Partiamo dalle questioni che trovano tutti d'accordo. L'utilità della tornata elettorale per scegliere il candidato presidente del Consiglio non è messa in dubbio da nessuno, anche se le regole imposte dal segretario Pd Bersani lasciano ancora l'amaro in bocca soprattutto ai renziani (il sindaco di Firenze era rappresentato all'incontro da Francesco Quero, Giacomo D'Arrigo e Gabriele Lo Re).

Un capitolo a parte ha riguardato il discorso sullo sviluppo a Messina. I sostenitori dei cinque candidati si sono confrontati sulle idee per far rinascere la città. E qui sono arrivati anche i primi scontri. Mentre si è creato un fronte compatto “no-ponte”, rotto – solo a titolo personale – da Giovanni Frazzica (in rappresentanza di Laura Puppato), sui temi soprattutto di natura economica si sono moltiplicate le idee. Il gruppo pro-Bersani (formato da Domenico Siracusano, Piero David, Giuseppe Grioli e Marco Mancini) ha proposto la riduzione dell'Imu attraverso una modifica dell'addizionale Irpef e uno snellimento della burocrazia per permettere l'imprenditoria giovanile, favorendo la green economy. Sullo sviluppo dell'energia verde ha trovato sponda nel gruppo sostenitore di Vendola (Salvatore Chiofalo, Andrea Carbone e Elio Morabito), che ha rivendicato una particolare sensibilità sul tema ben prima che anche gli altri partiti la sviluppassero («sulla green economy giochiamo in casa», ha scherzato Morabito). I renziani hanno puntato il dito contro il sistema della formazione in Sicilia: «Nel programma di Matteo si fa riferimento all'università e alla formazione, e su questo la Sicilia ha bisogno di un grande cambiamento – ha spiegato Francesco Quero – Chiediamo innanzitutto l'azzeramento dei vertici che se ne sono occupati finora, poi la nomina di un assessore alla formazione e più trasparenza nelle nomine». Più incentrato sulla città di Messina l'intervento di Bartolo Speranza, che nella serata appoggiava la candidatura di Bruno Tabacci, e che ha denunciato: «Manca un'idea di sviluppo, sia a livello nazionale, sia nel meridione. A Messina si dovrebbe puntare tutto sulla sua vocazione, che è legata alle attività di pesca, agricoltura, e soprattutto al turismo».

Il voto sarà domenica. Per registrarsi gli elettori dovranno sottoscrivere la carta d'intenti "Italia bene comune", presentare un documento e la tessera elettorale e versare 2 euro che serviranno a finanziare le spese per queste primarie. Gli uffici comunali sono 22 a Messina e circa 90 nella provincia. (Ilaria Raffaele)

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