Dall'ex candidato alla sindacatura critiche al Viminale: «Timide ispezioni improduttive, più facile accanirsi su Africo dove non si disturba il manovratore»
Le Comunali di Reggio Calabria, quelle dei presunti brogli? Secondo Klaus Davi c’è dietro un “puparo”. E presto si saprà la sua identità…
«Per quanto, purtroppo, la Calabria sia considerata dallo Stato centrale una ‘zona franca del diritto ’ – afferma il massmediologo già candidato alla sindacatura in riva allo Stretto – , come dimostra anche la vicenda delle intercettazioni ai giornalisti, c’è un limite alla decenza anche per quanto riguarda la (poca) considerazione che le istituzioni hanno della nostra regione. E a Reggio Calabria è stato superato questo limite ampiamente anche per un sonnacchioso e rallentato ‘Ministero degli Interni’».
Davi ironizza poi su quanto giunto dal Ministero dell’Interno al riguardo: «Inutile tornare sulla ovattata ‘circolare’ diffusa dal Viminale in risposta a un’interpellanza delle forze parlamentari di Centro destra, che parla di timide ispezioni che non si capisce bene cosa abbiano prodotto. Molto più facile accanirsi su Africo, lì non si disturba nessun manovratore. Decisamente più significative – asserisce l’ex aspirante alla fascia tricolore reggina – sono le indiscrezioni giornalistiche che parlano di funzionari comunali impegnati a fare da ‘pali’ ai vari Castorina contribuendo ad alterare le regole del gioco elettorale in combutta con la famigerata commissione più che elettorale, si è rivelata una vera e propria assise di killer del voto – così Davi -, come abbiamo detto fin dall’inizio. Tutto il marcio uscirà fuori è’ solo questione di tempo».
E il messaggio viene veicolato alla stampa con un titolo eloquente, lanciato un po’ lì a vedere che effetto fa e poi non sviluppato – per ora, s’intende – all’interno della nota diramata agli operatori dell’informazione: per Davi le Amministrative del settembre scorso a Reggio Calabria incarnerebbero una «gigantesca presa in giro» e «presto il puparo uscirà fuori».