I dipendenti del gruppo La Via Lattea difendono la proprietà

I dipendenti del gruppo La Via Lattea difendono la proprietà

Francesca Stornante

I dipendenti del gruppo La Via Lattea difendono la proprietà

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giovedì 13 Dicembre 2012 - 20:55

Nei giorni scorsi la Cisl aveva parlato di comportamento antisindacale a seguito di una querelle con due dipendenti. Gli altri lavoratori hanno scritto una lettera per tutelare l'azienda da attacchi che ritengono non veritieri.

Una lunga lettera per difendere l’azienda in cui lavorano, per far sentire la voce di chi in un momento economicamente difficile si sente di tutelare la realtà in cui opera da attacchi ritenuti non veritieri. I dipendenti del gruppo La Via Lattea Spa di Messina scendono in campo e attraverso una lettera si schierano accanto alla proprietà. Per capire i motivi di questa presa di posizione bisogna però fare un passo indietro. Nei giorni scorsi la Fisacat Cisl aveva reso noto che la società La Via Lattea di Messina era stata condannata dal Tribunale del Lavoro a sospendere il trasferimento di due lavoratori iscritti al sindacato per illegittimità degli stessi trasferimenti. Allo stesso tempo il segretario della Fisacat Cisl, Pancrazio Di Leo, aveva parlato anche di atteggiamento anti-sindacale e per tutti questi motivi il resto del personale non coinvolto nella vicenda ha deciso di dire la sua. Questo il testo della lettera:

“il Giudice del lavoro, con sentenza del 08.11.2012, non ha dichiarato antisindacale il comportamento della società La Via Lattea s.p.a., nei confronti del suo dipendente. Va sottolineato che il trasferimento del collega è stato ritenuto legittimo dal Giudice Unico del lavoro del Tribunale di Messina, Dott.ssa G. Di Bella. Il dipendente ha proposto reclamo avverso l’ordinanza del Giudice Di Bella ed il Tribunale, in tale sede, ha disposto la sospensione del trasferimento. Detto provvedimento, quindi, non costituisce condotta antisindacale. Peraltro il collega in questione si è iscritto al sindacato CISL dopo l’avvenuto trasferimento, così come si è iscritta allo stesso sindacato, sempre dopo il trasferimento, anche un’altra dipendente. Giova ancora precisare che al sindacato CISL sono iscritti unicamente due dipendenti, di cui uno, adibito alla filiale di Acireale era stato trasferito a Vittoria mentre l’altra adibita a Barcellona P.G., era stata trasferita ad Acireale. Nessun altro dipendente è iscritto ad organizzazioni sindacali. Sentiamo l’esigenza di precisare quanto sopra perché la società La Via Lattea s.p.a. ha sempre rispettato il contratto collettivo di lavoro, corrispondendoci, puntualmente, ogni mese la retribuzione, senza mai alcun ritardo, nonostante la crisi che ha colpito tutti i settori produttivi ed in particolar modo il settore ove noi operiamo. Talvolta, per esigenze aziendali, ci rechiamo in trasferta per sostituire qualche collega assente per malattia o per altre giustificate motivazioni e ciò lo facciamo di buon grado, e accettiamo il trasferimento in un altro punto vendita così come attualmente nel punto vendita di Vittoria (Rg), sono presenti ns. colleghi di Messina.

Purtroppo i colleghi hanno interpretato il trasferimento come atto di lesa maestà. La Via Lattea, al fine di garantire la salvaguardia del livello occupazionale ed altresì le puntuali retribuzioni, nonché tutti i diritti previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro, chiede talvolta ai propri dipendenti di venire incontro alle esigenze aziendali soprattutto per affrontare questo periodo di crisi.

I colleghi in questione non intendono invece sopportare alcun sacrificio e non tengono in alcuna considerazione le esigenze del datore di lavoro e il momento difficile che stiamo attraversando.

La verità è che il comportamento degli stessi ha creato e continua a creare malcontento in seno all’ambiente di lavoro, con la conseguenza che loro due sono immuni da trasferimento e/o trasferta, mentre gli altri accettano, di buon grado, eventuali trasferimenti e/o trasferte.

Riteniamo che il sig. Pancrazio Di Leo, segretario della Fisascat-CISL, non ha riferito con esattezza i fatti così come verificatisi, atteso che, si ribadisce, nel caso “non sussiste alcun comportamento antisindacale”.

Tale precisazione ci sembra dovuta a tutela della nostra dignità professionale e dell’immagine di serietà e professionalità che LA VIA LATTEA ha creato e mantenuto nel corso di quasi 25 anni di attività e presenza sul mercato”.

7 commenti

  1. Vorrei vedere se trasferissero qualcuno di questi felici dipendenti ad oltre 200 km. da casa loro. Lo stipendio percepito verrebbe dissolto nell’affitto di un appartamento e nei bisogni di tutti i giorni.
    La verità e che quando qualcuno manifesta disappunto per qualcosa che lede la propria condizione di dipendente, le società pensano subito di prendere le distanze (come in questo caso). E la collettiva presa di posizione dei dipendenti e la dimostrazione che in loro serpeggia la paura di perdere il posto di lavoro se non si accettassero supinamente le decisioni della proprietà.
    Bella democrazia!

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  2. Ai sindacalisti piace gridare “al lupo” “al lupo”, ma non hanno l’accortezza di verificare i fatti prima di farlo.

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  3. puzza di bruciato 14 Dicembre 2012 12:04

    Si ora sotto le feste facciamo chiudere pure quest’altra azienda!!!! Ma ancora esiste cisl nel terziario; non era scomparsa dieci anni fà… ricordo che funzionava solo il turismo in provincia e i vigilanti…. i vigilanti sono scomparsi il turismo in provincia sta prendendo mazzate dall’economia…

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  4. E’ facile risolvere la questione.
    Gli amministratori e la dirigenza della Via Lattea accelerino i tempi per l’assunzione di un raccomandato del sindacalista della Cisl e vedrete che tutto sarà risolto in un battito di ali.
    Peccato che la Via Lattea è una Società per Azioni vera e non una partcipata pubblica.

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  5. Vedo solo commenti positivi…. uhm… strano!!! so di tanti messaggi contro ma non offensivi… postati 0!!! Ma un giornale non dovrebbe essere imparziale? mah…… !!! e non offendetevi i dubbi vengono a chiunque e non solo me!

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  6. Pino, vedi che il trasferimento per ragioni di lavoro è previsto dai contratti collettivi di lavoro.
    E’ previsto inoltre un’indennizzo per il disagio ed inoltre l’azienda è tenuta a pagare vitto e alloggio al dipendente.
    Se poi ci fossero degli accordi sottobanco sarebbe bene che il dipendente/i li denunciasse.

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  7. Dopo aver letto gli articoli relativi al trasferimento dei dipendenti, vorrei sottolineare e fare un distinguo come segue: i dipendenti sono stati trasferiti, non avendo diritto a rimborso per questa modalità lavorativa. Colgo l’occasione per dire che solo in “missione” i dipendenti ricevono un rimborso per le spese. Mi rivolgo ai dipendenti che è facile parlare di trasferimento quando non sono colpiti in prima persona.

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