Il presidente Restuccia ha chiesto tempi più brevi e lavori più intensi
“Insieme a tutti gli organi di sicurezza del territorio, con i quali ci confrontiamo quotidianamente, siamo consapevoli del disagio che si sta patendo in questi giorni attraversando le nostre autostrade, a causa della moltiplicazione dei cantieri. C’è un ritmo di interventi di manutenzione mai visto negli ultimi venti anni che danno la misura dello slancio che in ogni suo reparto Autostrade Siciliane ha impresso al recupero degli oltre 300 chilometri in gestione. Ma se è vero, come è vero, che tutti questi lavori sono dovuti alla necessità inderogabile di recuperare una condizione essenziale di sicurezza per chi si sposta sui mezzi, è evidente che il peso maggiore di questa emergenza, che abbiamo ereditato, gravi ogni giorno su chi si sposta, in particolare in tangenziale”.
Lo dice il presidente del Cas, Francesco Restuccia.
“Mi sento di ringraziare con riconoscenza tutti coloro che ogni giorno ingoiano questa medicina amara, consapevoli che rappresenti l’unica cura che porterà tutti ad avere strade migliori e più sicure, e assicurare a nome del direttivo del Consorzio che abbiamo appena chiesto che ci siano tempi più brevi per la chiusura degli interventi e ritmi di lavoro più intensi che possano essere svolti, ove possibile, anche nelle ore notturne”.
“Sappiamo perfettamente che percorrendo le nostre autostrade non si ha esattamente la sensazione di essere in Svizzera e non è chiaramente tollerabile lo stato in cui versano, ma tutti insieme stiamo programmando il futuro, tenendo la barra ben dritta sul presente e il nostro impegno è oggi mirato a far sì che il cambio di rotta, evidentemente avviato, possa velocizzarsi al massimo anche, ove consentito, trovando deroghe alle pastoie e lungaggini burocratiche con cui si è costretti a confrontarsi”.
Se vuole veramente scusarsi, riduca i pedaggi su queste trazzere
Sig. Presidente Restuccia, mentre che programma il futuro sarebbe bene che ascoltasse i problemi che riscontrano gli automobilisti che quotidianamente percorrono l’autostrada. Magari apra una pagina interattiva su un sito dove lei può acquisire le segnalazioni, così da verificare personalmente se il suo ufficio tecnico ne tiene conto in sede d’intervento !
Ad esempio: immettendosi in tangenziale da S. Filippo in direzione Palermo quando finisce la bretella d’innesto c’è un salto di quota di circa 50 cm. (ha letto bene !) che dalla sua inaugurazione hanno risolto colmando con un riempimento a mo’ di raccordo che non risolve il problema, disgregato peraltro dall’usura a cui è soggetto, il quale provoca un sobbalzo anche a bassa velocità con compromissione degli ammortizzatori per gli autoveicoli, mentre per i conduttori di veicoli a due ruote provoca UNO SCHIACCIAMENTO DELLE VERTEBRE !!! Annoti, e cerchi di provvedere !!! Grazie.
Mi perdoni ma dove sono gli operai? Non si vedono neanche di giorno.
Oggi sono arrivata in ufficio alle 8:30, Via La Farina dopo il ponte di ferro, consideri che siamo usciti dal casello di Tremestieri alle 7:40 . Faccia lei il conto e moltiplichi per tutti i giorni i permessi che dovrò chiedere. Ma non solo io ma tutti i cittadini che percorrono quella tangenziale per andare a lavorare e non arrivare in ufficio già stressata dal viaggio. Capisco che a lei personalmente non la tocca minimamente tanto non dovrà recuperare proprio un bel niente.
Dei suoi ringraziamenti non so che farmene e soprattutto non doveva aspettare che succedesse tutto ciò. I tempi brevi e i ritmi di lavoro più intensi anche nelle ore notturne li doveva stabilire nel contratto di appalto. Evidentemente lei non attraversa quella arteria, quindi il problema non lo può comprendere e non lo comprenderà mai.
In Svizzera si paga solo un tagliando di circa € 50 per viaggiare UN INTERO ANNO su tutta la rete autostradale!!!!!!!!!!!!!!!
Sarà allora per lavoro notturno che il cantiere sul ponte a S. Filippo dir. Palermo, prima dell’Autogrill, dove siamo stati costretti per lunghi anni a transitare and una corsia e da novembre a doppio senso nell’altra carreggiata, dove si dovrebbe lavorare alacremente e senza sosta 24 ore su 24, per ridurre i rischi alla povera utenza, che durante la giornata non si vede l’ombra di un operaio?? È per questo?