Angelo Campolo propone una lettura inconsueta di uno dei capolavori del drammaturgo inglese e particolare sarà anche la veste con cui verrà presentata al pubblico, durante cinque recite, alla Sala Laudamo di Messina, venerdì 28 e sabato 29 dicembre 2012, alle ore 17.30 e alle 21 e domenica 30 dicembre 2012, alle 17.30, per una produzione “Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia” presieduta da Giuseppe Ministeri
È un avvicinamento ad una riscrittura dell’Otello di William Shakespeare il “Sogno d’Amore Ubriaco – studio su Otello” ad opera del messinese Angelo Campolo, che propone una lettura inconsueta di uno dei capolavori del drammaturgo inglese e particolare sarà anche la veste con cui verrà presentata al pubblico, durante cinque recite, alla Sala Laudamo di Messina, venerdì 28 e sabato 29 dicembre 2012, alle ore 17.30 e alle 21 e domenica 30 dicembre 2012, alle 17.30, per una produzione “Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia” presieduta da Giuseppe Ministeri.
Una performance a metà tra un reading e una mise en espace, occasione per mostrare l’esito di un lavoro portato avanti in queste settimane dal gruppo tutto messinese formato da Angelo Campolo, Annibale Pavone (che curano anche la regia), Margherita Smedile, Federica De Cola, Livio Bisignano, Tino Calabrò, assistente alla regia Mariaclara Spartà.
Si parte da Otello, dunque, per evolvere la vicenda poi nel racconto delicato e poetico del passaggio dall’adolescenza all’età adulta proponendo come percorso verso l’uccisione dei sentimenti. Un racconto a metà tra fiaba, sogno e incubo, quello di un ragazzo che nel bel mezzo della notte si ritrova in una cantina abbandonata.
Otello, Desdemona, Iago, Cassio ed Emilia sulla scena appaiono per dar vita alla triste vicenda dell’uccisione di Desdemona per mano dell’arabo di Venezia, ingannato dal suo vile alfiere Iago. Ma sono ragazzi vinti da paure e incertezze sulle quali fanno leva le due figure “adulte” di Emilia e Iago, uomo di mezza età, eterno secondo, cinico e disilluso, che con le armi della dialettica conduce i giovani alla rovina. I fatti prendono avvio dapprima come in uno stanco rituale, poi pian piano i protagonisti si lasciano trascinare dalle parole che inventano luoghi, smuovono sentimenti, determinano le loro azioni e le loro scelte.
Un gioco che gradualmente diventa ossessivo e trasforma la loro presenza in scena da eterea a concreta, energica e appassionata. La gelosia è il tarlo che si insinua nella mente di Otello attraverso il piano architettato da Iago. Ma proprio all’approssimarsi del momento tragico il corso degli eventi prenderà una piega imprevista regalando alla storia d’amore dei due giovani amanti un finale assai diverso da quello annunciato.
È ancora una volta William Shakespeare al centro degli interessi della compagnia teatrale la cui guida artistica è di Angelo Campolo e Annibale Pavone.
E dopo l’ultima fortunata edizione del laboratorio di ricerca teatrale “L’inganno Shakespeare”, che da gennaio a giugno ha visto impegnati circa 30 giovani attori guidati da grandi maestri come Michele Abbondanza, Franco Scaldati, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, in un importante percorso di studio sull’opera “La Tempesta” (andata in scena dal 13 al 15 luglio, alla Torre degli Inglesi, presso Torre Faro, Messina), la compagnia teatrale “Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia” ha deciso di proseguire il percorso drammaturgico intrapreso, proponendo adesso questo studio “una scommessa coraggiosa, portata avanti nella convinzione che anche in un momento di crisi si può lavorare con sei attori, tutti messinesi per realizzare qualcosa di nuovo” – hanno affermato Angelo Campolo e Giuseppe Ministeri – “e nel 2013 quello che adesso vedremo in forma di studio prenderà corpo e potrà essere ammirato come spettacolo, magari all’interno della programmazione della Sala Laudamo”.
E a breve ripartirà anche il laboratorio di formazione teatrale che questa volta, grazie al finanziamento europeo ottenuto da“Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia”, potrà avvalersi di ulteriori personalità di prestigio del panorama teatrale nazionale e internazionale.
“Uno straordinario strumento di indagine, sperimentazione e formazione ma anche di crescita per il territorio – ha sottolineato Ministeri – per un progetto di qualità e spessore artistico che va avanti ormai da tre anni”.